Milano

Lombardia, 5277 morti in 17 anni, amianto killer

20 Luglio 2018

207.475 siti e appartamenti ancora inquinati dall’amianto, tra quelli censiti nei comuni. Quasi sei milioni di metri quadri di territorio “occupati” da questa sostanza cancerogena, oltre a 5277 casi di mesotelioma, ovvero tumore, ufficialmente riconosciuti tra il 2000 e il 2017, solo in Lombardia. E l’Inail che non comunica alla Regione tutti i dati con cui incrociare numero dei lavoratori e numero di malati. Basterebbero già questi dati presentati in Cgil alla presenza dell’Istituzione Regione, la quale lamenta scarsa partecipazione e una certa opacità da parte dell’Inail, per rivendicare più diritti per quanti lavorano, a partire da quello di essere informati su cosa significhi lavorare a contatto con l’amianto e a quali pericoli possa portare. “E questi sono i dati censiti – mi dice Maurizio Landini – poi ci sono tutte quelle aree e tutti quei comuni che questi dati preferiscono non comunicarli, temendo un successivo rovescio elettorale”. Ecco dove se ne va l’informazione italiana, in una sala al di sotto del piano terra negli uffici della Cgil: nel dimenticatoio.
Parliamo continuamente d’immigrazione ma quest’allarme sociale, che dovrebbe avere le prime pagine dei giornali, non trova spazio. Quando si parla di siti e di case, significa che l’amianto può nascondersi nelle tubature da dove ci viene erogata l’acqua. Il pericolo é dentro casa, mentre noi alimentiamo la paura dell’immigrato, che a confronto pare ben poca cosa.
Parlando con il candidato alla segreteria Cgil, mi dice anche che il sindacato “dovrebbe vendere meglio quello che fa anziché tenere certe sezioni piene di volantini che poi non volano da nessuna parte”. Landini aggiunge anche che parlare di salute ad un operaio, piuttosto che del Governo, significa lo stesso fare politica, anzi forse significa fare la politica vera. É chiaro: Landini sta facendo la sua campagna elettorale per arrivare alla tolda di comando della Cgil, ma é anche vero che spesso proprio i numeri sono il miglior alleato della Politica. Nicoletta Cornaggia Dg Salute e Ambiente della Regione Lombardia, sciorina una serie di numeri tremendi. I malati reali, quelli presunti e quelli potenziali e poi attacca Boeri: “Perchè l’Inail non ci fornisce i dati che gli chiediamo da anni?” Si crea cosi un asse con Landini il quale replica: “Neppure un lombardo alla guida dell’Inps é valso a Regione Lombardia di avere quello che gli serve”. Evidente che i numeri si trasformerebbero in soldi da dover mettere a disposizione dei malati.
Affermazioni che hanno un peso morale e politico di cui dovrebbero rispondere forse in troppi ed é per questo che quando si parla di lavoro e lavoratori scende una cappa di silenzio. Non affogano in mare,i lavoratori, affogano in una mare di silenzio, malgrado le urla che si levano dai territori. Alla gente comune arriva un’eco strozzata. Ma il peso della verità, ferita dal silenzio di chi dovrebbe parlare, presto potrebbe ricadere sugli artefici di questo occultamento. Presto o tardi la verità verrà a galla, “in questo mare di merda che poi é il mondo”.

Maurizio Landini

Nicoletta Cornaggia

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