Geopolitica
La Regina e il saluto nazista in un video degli anni ’30, in GB scoppia il caso
Spesso ci troviamo a decantare stile e professionalità del giornalismo anglosassone paragonandolo alla poca elasticità della stampa nostrana, ancora avvinghiata com’è a logiche da Novecento tra lotti e lotte per la predominanza, a volte lo diciamo perché ci piace tanto dirlo, a volte la nostra è soltanto costatazione di evidenza.
A proposito di Novecento e di scoop giornalistici, ci sembra opportuno annotare e riportare il clamore esploso attorno all’uscita di un filmato sulle pagine online del celebre e controverso The Sun che incornicia Queen Elizabeth mentre “espleta” il classico saluto nazista nel giardino dal castello di Balmoral in Aberdeenshire, Scozia. Il video è stato girato presumibilmente tra il 1933 e il 1934, e la nostra regina aveva tra i sei e i sette anni di vita, accompagnata nel gesto dalla madre, dallo zio Edward e dalla sorella minore Margaret, all’epoca treenne, di bianco vestita e saltellante. Il filmato mostra come la futura Regina venga istigata dallo zio -allora principe di Galles- e dalla madre a levare il braccio teso in aria, cosa che tra l’altro ripete prima di tornare a saltare sul prato con la sorellina.
https://www.youtube.com/watch?v=BU55Bxr7T6E
Buckingham Palace ha duramente criticato il Sun avanzando dubbi sulla legalità dell’acquisizione e comunque mostrando profonda delusione sul fatto che «il film, girato otto decenni fa e a quanto pare proveniente dall’archivio personale della Royal Family – così un portavoce del palazzo attraverso un comunicato ufficiale – sia stato ottenuto e sfruttato in questo modo». Si legge ancora da parte di un’altra fonte reale, sulle pagine del Daily Mail: «La maggior parte delle persone dovrebbe vedere e concepire queste immagini nel loro giusto contesto e tempo. Si tratta di un gioco di famiglia con un momentaneo riferimento a un gesto che molti avrebbero potuto apprendere dai cinegiornali di quel tempo. Nessuno all’epoca avrebbe potuto cogliere il senso di come tutto si sarebbe evoluto. Cercare di implicare qualcos’altro è ingannevole e disonesto».
Un accademico di primissimo piano, la dottoressa Karina Urbach del London-based Institute of Historical Research ha comunque definito il video, della durata di 17 secondi circa, “abbastanza scioccante”.
C’è da dire che la rivelazione spolverata dopo ottant’anni getta ulteriori ombre sulla madre Elizabeth – la futura Regina Madre – e soprattutto sullo zio Edward, principe di Galles, Duca di Windsor ed ex regnante britannico per neanche un anno -1936-: «potrebbe venire da lui l’insegnamento per la Regina e la principessa Margaret su come fare il saluto», si legge sul The Sun.
D’altronde già in febbraio erano trapelate altre immagini, diffuse però come istantanee, contenute in un documentario segreto recuperato dagli Alleati nelle settimane successive alla fine della Seconda Guerra Mondiale, in cui si vedono Edward e la sua compagna, la divorziata americana Wallis Simpson, fare visita ad Adolf Hitler in quel di Monaco di Baviera.
Wallis era infatti stata tra le principali cause che portarono alla prematura abdicazione di Edward, e divenne moglie dello stesso nel 1937 -stesso anno a cui appartengono le immagini con il Führer- ottenendo in dote il titolo di Duchessa di Windsor.
La Duchessa fu un personaggio molto controverso che durante la guerra intrattenne relazioni di dubbia entità con ambienti nazisti, tant’è che fu costretta, assieme al marito, a spostarsi nelle Bahamas, dove Edward assunse il ruolo di Governatore. Tornata in Europa alla fine del conflitto, rientrò in Gran Bretagna solo per il funerale del marito, nel 1972, mentre rifiutò l’invito in occasione dell’incoronazione di Elisabetta.
Tornando al filmato, è ovvio come la vicenda possa risultare scomoda, nonostante la credibilità di Elisabetta, scagionata dalla tenera età e sostenuta dal dichiarato antinazismo, possa risultarne parzialmente toccata. Se a questo aggiungiamo le polemiche scaturite dal biografo di Diana Spencer su una presunta sinergia tra i Windsor e Hitler per far tornare al trono Edward, capiamo come non sia certo un momento facile da gestire per la famiglia reale. Scrive il Sun: «Elisabetta e Margaret sono delle bambine. Le famiglie di tutti i tipi si divertivano a scimmiottare le buffe movenze militari anchilosate del personaggio comico coi baffi di Charlie Chaplin che aveva preso il potere in Germania. Ma Edward,-come scrive il Sun- era già un fan di Hitler – e lo rimase fino ad oltre il 1970, molto tempo dopo che gli orrori della Shoah furono scoperti».
Intanto, mentre Karina Urbach afferma che «rapporti di intelligence e documenti tedeschi, spagnoli e russi mostrano che i membri della famiglia reale britannica erano effettivamente molto più vicini alla Germania nazista di quanto sia stato precedentemente rilevato», in Gran Bretagna monta la polemica. A prendere la parola è Graham Smith, portavoce e amministratore delegato del gruppo repubblicano anti monarchico: «Ovviamente, lei [Elisabetta] è piuttosto giovane – dice. Chiaramente, il filmato è molto dannoso per la famiglia reale. C’è un problema nel controllo dell’uso di filmati di repertorio, e questo probabilmente ha qualcosa a che fare con esso. Si sono sempre impegnati moltissimo per proteggere questa immagine da favola che nasconde uno sfondo di una famiglia ben più discutibile. Non credo -continua Smith- che sarebbe una sorpresa per chiunque venire a conoscenza che suo zio era in simpatia verso quel regime e che ci sono state affermazioni su altri all’interno della famiglia che avevano vedute di destra. Si pone la domanda sul perché non possiamo sentire l’opinione della Regina in modo tale da poter decidere se vogliamo o no che continui a rappresentarci».
Smith dice che per chiunque non risulterebbe una sorpresa scoprire legami tra i Windsor e il regime nazista, non lesinando un certo ingenuo ottimismo. Forse non sarà una sorpresa da quelle parti, dove la stampa è così anglosassone, da queste invece sì. Questione di latitudine, di longitudine, di altezza dal mare e di ossigeno più o meno rarefatto.
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