Arte
“Altered Images”: il geniale Keith Haynes che trasforma i vinili in opere d’arte
Si intitola “Altered Images” ed è la nuova mostra che il geniale artista inglese Keith Haynes inaugura dopodomani, venerdì 21 giugno, alla Woolff Gallery di Londra.
Haynes è divenuto celebre negli ultimi anni per le sue opere che utilizzano oggetti classici della cultura popolare come spillette, copertine di album e soprattutto dischi in vinile per trasformarle in pura Pop Art del nuovo millennio.
La sua idea è quella di fondere soggetto e oggetto in un pezzo unico. Come? Dedicando alle rockstar più amate opere in cui esse siano non solo rappresentate ma anche “presenti” attraverso i loro stessi dischi. Ed ecco quindi i ritratti incredibilmente somiglianti dei Beatles realizzati utilizzando quattro 45 giri originali dell’epoca. Mentre il vinile di “Abbey Road”, opportunamente tagliato e ricomposto, si trasforma nelle silhouette dei Fab Four che attraversano le famose strisce pedonali.
E che dire dei Clash il cui sette pollici “(White Man) In Hammersmith Palais” si trasforma in una pistola? O gli album dei Rolling Stones che compongono la scritta “It’s Only Rock’n’Roll (But I Like It)”?
Mentre il discusso singolo “God Save The Queen” dei Sex Pistols diventa il profilo della Regina Elisabetta – sbeffeggiata nella canzone – così come appare sui francobolli della Royal Mail.
Haynes è specializzato nei ritratti di artisti famosi e di culto. Magnifico quello di Bob Dylan in cui l’artista londinese si lancia in un duplice omaggio: al grande songwriter e poeta americano ma anche al designer e illustratore Milton Glaser che a Dylan dedicò uno splendido – e famosissimo – poster nel 1966. Utilizzando il vinile e le etichette di un album su CBS e altri pezzi di vinile colorato, e richiudendo tutto all’interno di una cornice di perspex, Haynes ricrea quel poster in una maniera che ha dell’incredibile. Bello esteticamente e con un significato: l’artista che rivive attraverso l’oggetto della sua opera, vale a dire un disco.
Di grande impatto visivo è pure il ritratto di Paul Weller (realizzato con 45 giri e LP dei Jam), che si può ammirare anche nella recente mostra dedicata al Modfather inglese, o quello di Joe Strummer, composto con i dischi dei Clash, che riproduce il magnifico scatto realizzato a metà anni Settanta da Julian Yewdall.
Nella serie “Hitsville”, tra le più ambiziose e intriganti dell’intera opera di questo moderno artista pop, Haynes si lancia nella celebrazione delle nazioni e delle città che tanto hanno dato all’universo musicale attraverso alcune mappe di grandi dimensioni di paesi come gli USA o il Regno Unito. Se si presta attenzione ai 45 giri che compongono ognuno di questi artwork si potrà notare come a ogni città (o stato) corrisponda una canzone che sia stata ispirata da quella città (o da quello stato), in un continuo gioco di citazioni e rimandi.
Si tratta di opere di grandi dimensioni (“Hitsville USA” misura 185×125 cm) e di prezzi altrettanto grandi. Per aggiudicarsi, ad esempio, “Hitsville USA”, serie limitata di cinque esemplari, ognuno realizzato con singoli diversi e quindi di fatto unico, ci vogliono 17.500 sterline.
Oltre al Regno Unito e agli States, Keith Haynes ha recentemente allargato la sua serie di mappe alla Scozia e a città come Londra e New York (“Manhattan”) e pare che l’Italia sia nel mirino per uno dei suoi prossimi lavori.
A Londra e alla sua leggendaria metropolitana è invece dedicata “Going Underground”, mappa della Tube dove ogni 45 giri usato richiama una fermata della metro.
Ma non ci sono solo i vinili tra i materiali usati dal creativo artista britannico. Anche le spillette, che ogni fan ha appuntato, almeno una volta, al bavero della giacca, sul chiodo o su una giacca di jeans, diventano la base per realizzare delle opere. Ed ecco “London goes Pop” dove un centinaio di queste spillette, ognuna delle quali raffigurante un musicista inglese, formano il “target” blu, bianco e rosso, simbolo della RAF, ma anche del movimento Mod.
Tra le opere più recenti di Haynes c’è la serie “Spines”, in cui l’artista britannico omaggia alcuni dei suoi gruppi o solisti preferiti – da Bowie a Springsteen, dai Jam a una collezione di Punk e New Wave – attraverso la riproduzione delle costine degli LP, così come potrebbero apparire in ognuna delle nostre case, nella nostra collezione di dischi.
Keith Haynes “Altered Images”, dal 21 giugno al 12 luglio, alla Woolff Gallery di Londra
Devi fare login per commentare
Accedi