Genova
“Prendiamoci cura della Liguria, miniera d’oro per il nostro turismo”
L’Italia è ancora tra le prime cinque destinazioni turistiche del mondo. Negli ultimi dieci anni gli arrivi di turisti non residenti sono cresciuti del 45% per un totale di oltre 60 milioni nel 2017. Sempre nello stesso anno, le presenze giornaliere dei non residenti sono state pari a 211 milioni, con un grado di presenze internazionali vicino al 50%. Le località preferite dai turisti che affollano il nostro Paese? Di sicuro quelle di mare, dopo le città d’arte. Nel 2017 si contavano 135 milioni di presenze turistiche e 28 milioni di arrivi.
Tra le località marittime italiane scelte c’è la Liguria, che oggi rappresenta la quarta meta con 13 milioni di turisti arrivati nel 2017. Un dato che conferma l’importanza di rimettere in sesto strutture e infrastrutture di una regione piegata dal maltempo e dalla tragedia del Ponte Morandi a Genova. I turisti stranieri, però, rappresentano soltanto il 39% del totale, in Liguria, e di spazio per crescere, anche facendo un confronto con le medie nazionali, ce n’è moltissimo.
A rivelare lo stato del turismo ligure e italiano è uno studio realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, presentato oggi a Genova, nella Sala Nautilus dell’Acquario, all’incontro “Prospettive del turismo 4.0”, organizzato per analizzare le prospettive del settore in Italia, con focus sul settore alberghiero e ricettivo del territorio genovese e più in generale della Liguria, ottava meta turistica in Italia oltre che quarta tra le località marine.
All’incontro sono intervenuti Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, Ilaria Sangalli, economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, Giovanni Berrino, Assessore al Lavoro, Trasporti e Turismo Regione Liguria. A seguire si è tenuta anche una tavola rotonda in cui Giorgio Bertolina, Amministratore Delegato Costa Edutainment, Luca Jaccarino, Amministratore Unico Quality Life e Villa Sorriso, Walter Vacchino, Amministratore Delegato Ariston, Paolo Musso, Direttore Commerciale Imprese Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, si sono confrontati sul turismo come opportunità di crescita, mettendo a fattore comune esperienze sul territorio, tendenze e prospettive.
«La Liguria occupa un posto da protagonista nel contesto del turismo italiano – ha dichiarato Cristina Balbo. «È una terra di eccellenze, purtroppo non immune da fragilità, che può puntare sullo sviluppo di percorsi sostenibili e di esperienze di qualità che abbraccino il mare, i borghi, l’enogastronomia, la cultura, i cammini religiosi sull’appennino e tanto altro».
Accanto al turismo marino, infatti, la Liguria scopre essere meta di turismo d’arte, anche se questo segmento rappresenta al momento solo il 12% delle presenze, ma che ha messo a segno una crescita a due cifre nel periodo 2008-17: +30% le presenze complessive per turismo d’arte (per un totale di 1,8 milioni nel 2017), +64% quelle straniere.
Complessivamente la regione ha chiuso il 2017 con 15,5 milioni di presenze turistiche, di cui il 41% straniere. La provincia che attrae maggiori turisti non residenti è quella di La Spezia (2,5 milioni di presenze complessive) e Genova (4,1 milioni), con un grado di internazionalizzazione, rispettivamente, del 62% e del 48%. Subito dopo ci sono Imperia (presenze complessive 3,2 milioni) e Savona (5,7 milioni), con un grado di internazionalizzazione del 41,4% e del 26%. Nuove opportunità per il territorio ligure possono aprirsi dal potenziamento delle esperienze turistiche multi-tematiche oltre al mare e ai percorsi d’arte, l’enogastronomia, la cultura, le terme, le attività naturalistiche, montane e sportive, con un occhio di riguardo al luxury travel.
«L’amministrazione regionale ligure – ha dichiarato Giovanni Berrino, Assessore al Lavoro, Trasporti e Turismo Regione Liguria – crede fortemente nel turismo, abbiamo dedicato parte del fondo strategico regionale ad esso, sia per i comuni che per gli operatori privati. Migliorare la qualità delle infrastrutture e dei servizi è fondamentale per vincere la sfida dei nostri principali competitori internazionali, la sinergia pubblico privato è la strada maestra da percorrere e certamente l’interesse del sistema bancario può diventare decisivo».
Il convegno, inoltre, ha voluto offrire agli operatori turistici nuovi strumenti di competitività. Valorizzazione delle filiere, investimenti, formazione, ecosostenibilità, insieme a destagionalizzazione e web, sono infatti emersi come fattori di sviluppo per un comparto chiave nella crescita dell’economia nazionale e regionale.
Un’indagine condotta nei mesi scorsi su un campione di aziende alberghiere liguri conferma come l’attrattività del territorio e la promozione sul web rappresentino elementi centrali per le imprese per lo sviluppo del turismo, rivolgendosi anche ai mercati emergenti. L’analisi dell’offerta ricettiva, inoltre, svela che, nel 2017, solo il 25% dei posti letto alberghieri è posizionato in fascia alta (4 stelle, 5 stelle e 5 stelle lusso), con un picco del 46% nella provincia di Genova, e addirittura solo il 13% nella provincia di Savona. Gli alberghi investono in formazione, ad esempio sulle lingue straniere, oppure oggi sulla cybersecurity e i dispositivi digitali. Infine, due leve fondamentali per la crescita individuate dagli intervistati sono la disponibilità di finanziamenti a medio e lungo termine e un supporto consulenziale competente rispetto alle specificità del settore turistico.
«Intesa Sanpaolo, su questo territorio, – conclude la Balbo – si è resa da tempo promotrice di un network di relazioni, volte a stimolare il potenziale inespresso durante tutto l’anno. Supportiamo oltre 1.500 imprese, per aiutarle a competere a livello globale. Oggi più che mai, è necessaria una strategia di rilancio del territorio che valorizzi le filiere come nuova “frontiera” di collaborazione tra imprese e operatori dell’accoglienza, in modo che tutti siano stimolati a fare i necessari investimenti per la promozione dell’offerta a livello internazionale.»
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