Firenze
Pitti Uomo: dal 14 al 17 gennaio a Firenze, l’uomo torna a vestire lo stile British
Spazio ad impermeabili, blazer e velluto a coste che richiamano un dandy dei nostri tempi dal tocco formale ma portabile. Tutto pronto per un appuntamento imperdibile per il guardaroba maschile, prima delle Settimana della Moda di Milano
Saranno circa 790 i brand che parteciperanno all’imminente Pitti Uomo, di cui, quasi la metà provenienti dall’estero. Ma, l’attenzione, non sarà solo destinata alla stile formale e classico, perché anche gli uomini amanti di un look meno ingessato, potranno godere di suggerimenti ed ispirazioni per la moda urban e sportiva.
Dunque, il tema del Pitti Uomo 107, come dicevamo, sarà: Fire! E pertanto, gli allestimenti di Fortezza del Basso, a cura di Alessandro Moradei, ripercorreranno le mille ed emozionanti declinazioni del fuoco. Un elemento imprescindibile per la sopravvivenza dell’uomo.
La campagna pubblicitaria della manifestazione, è stata interpretata dal fotografo Andrea Ariano, con il titolo: “I’m on Fire”. In particolar modo, troviamo quattro ritratti maschili immortalati che trasmettono a chi li guarda, una immagine potente, avvolgente e decisamente calda, tanto da conferire un leggero movimento ai soggetti fotografati, attraversati in modo morbido da una fiamma.
Per esempio, Tombolini, propone un mix di cashmere e seta; l’Harris Wharf London, brand inglese fondato da due italiani nel 2010, presenta blazer con fantasie, oppure, i completi con i filati pregiati firmati Loro Piana. Ancora, Paoloni, porta in scena il progetto The Blazer, esponendo le giacche dalla costruzione innovativa. Tessuti sempre verdi come il velluto a coste larghe o liscio e, ai piedi, mocassini o derby, come le scarpe di Stuart Weitzman, importante realtà internazionale di calzature.
Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, commenta : “La moda sta vivendo una complessa fase di transizione che noi di Pitti Immagine non possiamo limitarci a osservare: dobbiamo darne un’interpretazione, tradurla in scelte di mercato e contenuti di comunicazione, anche rischiando. Abbiamo spinto, per esempio, più che in passato, sul mix merceologico, mescolando in modo audace le carte tra fashion e lifestyle. Abbiamo poi deciso di dedicare un’attenzione speciale alla cultura del running come fenomeno di integrazione orizzontale di una comunità ideale, non solo di consumo: potrà fare da riferimento per progetti analoghi ispirati ad altre tendenze, scommettendo su quelle destinate a lasciare un segno riconoscibile. Altrettanto interessante è lo spazio riservato alle collaborazioni internazionali curate da altre organizzazioni promozionali: è una peculiarità del salone che, in questo modo, esplora seleziona e cataloga ciò che di più rilevante sta accadendo nel mondo della moda“.
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