Firenze
A Firenze debutta Testo: la wunderkammer del libro
Fra il 25 e il 27 febbraio, alla Stazione Leopolda di Firenze, debutterà finalmente Testo: desiderata e immaginata a partire dal 2019, la “prima puntata” doveva essere a marzo 2020. Nel tempo che è passato l’idea è stata affinata e finalmente è arrivato il momento.
Testo [Come si diventa un libro] è una fiera di tre giorni dedicata al libro e ideata da una joint venture inedita: Maddalena Fossombroni e Pietro Torrigiani della Libreria Todo Modo di Firenze, Pitti Immagine e Stazione Leopolda. Ospiterà 70 case editrici, ognuna proporrà 7 libri, 7 saranno anche le sale dedicate.
Alla domanda “Perché il numero 7?” Agostino Poletto, amministratore unico di Stazione Leopolda e direttore generale di Pitti Immagine, accenna con un sorriso ad Athanasius Kirchner, filosofo gesuita del ‘600, alla sua Wunderkammer e all’Organum mathematicus: “se lo chiedeste a lui…”. Il 7 rimanda di per sé all’esoterismo e alla numerologia, simbolo di completezza e “dispensatore di vita”, come lo definiva già Ippocrate. Il sorriso di Poletto contagia per un attimo, trasporta in una Wunderkammer; poi spiega che 7 sono le tappe del percorso di formazione del libro: sette stazioni – il Manoscritto, il Risvolto, la Traduzione, il Segno, la Libreria, il Lettore – con sette referenti e percorsi tematici, conferenze e workshop aperti al pubblico, attraverso cui Testo si propone di portare i lettori dentro la camera delle meraviglie del libro.
Siamo a Palazzo Greppi a Milano, alla conferenza stampa che inaugura questo nuovo appuntamento del mondo editoriale. A introdurre però c’è appunto Agostino Poletti, che parla del libro come “tessitura, trama, intreccio”. Testo e tessitura del resto hanno la stessa radice.
Questa fiera vuole richiamare la “catena dei lavori e del valore”. Pitti Immagine si occupa dell’organizzazione di fiere di qualità soprattutto nel mondo della moda e il loro know how viene questa volta portato al mondo del libro: le case editrici vengono scelte dagli organizzatori (fra grandi e piccole, ma secondo criteri di qualità) e anche i volumi da esporre vengono selezionati insieme agli editori col fine di mettere in rilievo la personalità di ogni casa editrice. Pitti, spiega Poletto, fa da regista, costruisce la scenografia, uniformando l’estetica per meglio differenziare: gli stand avranno tutti la stessa dimensione, tavoli quadrati, ma ogni tavolo sarà il “paesaggio singolare” della casa editrice, e tutto intorno, lungo la navata, correranno 300 metri di libreria.
Il programma sarà ingranato sulle 7 stazioni attraverso cui si racconteranno i lavori e le competenze che stanno dietro al libro.
La prima stazione, capitanata da Luca Briasco, è dedicata al Manoscritto – Come si scrive un libro e sarà dedicata ad aspetti come la ricerca, lo scouting, l’agente letterario, la selezione dei titoli. Si ragionerà inoltre sulle nuove e imprescindibili forme della scrittura: i social e i podcast.
La seconda, diretta da Andrea Gessner, si intitola Il Risvolto – Come si pubblica un libro: si parlerà dello stile di una casa editrice e di come spesso l’editore sia anche colui che immagina un libro prima che esista.
Traduzione – Come si traduce un libro sarà la terza sezione, guidata da Beatrice Masino. Ci saranno laboratori in cui si proverà a tradurre incipit famosi, per capire gli enjeux della traduzione, ma traduzione vuol dire anche tradurre in immagini e per questo ci sarà, fra gli ospiti, anche Manuel Fior.
La quarta stazione è Il Segno – Come si disegna un libro, con Giovanna Silva e Chiara Carpenter come referenti. Ci saranno designer e grafici professionisti a tenere workshop e a raccontare come la grafica comunichi con il contenuto.
Il Racconto – Come si parla di un libro, diretta da Leonardo G. Luccone tratterà gli aspetti relativi alla comunicazione di un libro: per esempio, Gian Arturo Ferrari dialogherà con Giuseppe Laterza sul “passaparola”.
La libreria – Come si vende un libro sarà ovviamente guidata da Maddalena Fossombroni e Pietro Torrigiani di Todo Modo ma anche altri librai (e non solo fiorentini) organizzeranno percorsi fra gli stand: immancabilmente ogni percorso sarà incentrato su 7 libri e 7 editori.
La settima stazione è quella dedicata al Lettore – Come si legge un libro e avrà Riccardo Ventrella come “capostazione”. Ci saranno, fra gli altri, un incontro in cui si parlerà dei libri di cui tutti parlano (ma che quasi nessuno ha letto) e un workshop sul plagio, in cui a partire da un incipit famoso si potrà cominciare un nuovo racconto.
Si tratterà anche il mondo dell’impresa, con un incontro dal titolo “Impresa è cultura” e un altro dedicato ad Adriano Olivetti.
Ingresso, workshop, incontri e percorsi saranno tutti gratuiti (con registrazione obbligatoria sul sito www.testofirenze.it): l’obiettivo infatti è coinvolgere il lettore, giocare lui, arrivando magari anche a un pubblico che frequenta meno le fiere di editoria (ad esempio il pubblico di Pitti Immagine) ma anche gli addetti ai lavori.
Ci saranno ospiti internazionali come Eshkol Nevo, Jan Brokken e Guadalupe Nettel. Fra gli italiani voci dall’editoria e dalla traduzione, come Ena Marchi o Ilide Carmignani, dalla narrativa e dal teatro come Chiara Valerio o Chiara Guidi.
Quest’anno si resterà dentro la Leopolda (e come abbiamo detto ci si muoverà all’interno, guidati dai librai, attraverso percorsi tematici) ma in futuro Testo spera di aprirsi alla città e uscire nelle strade di Firenze. Già ora però sono state coinvolte realtà fiorentine come Firenze RiVista, La Città dei Lettori, Teatro della Pergola, L’Indiscreto, il Premio von Rezzori.
Testo potrebbe essere un nuovo modo di pensare le esposizioni, una camera delle meraviglie in cui è consentito toccare ogni oggetto, giocare con il libro in tutti i suoi aspetti, meravigliarsi; gratuito ma ad iscrizione obbligatoria, aperto a tutti ma un po’ esoterico (infatti la partecipazione per le case editrici a invito), pochi libri, quelli più significativi.
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