Bergamo
“La Valle nel Virus”
È uno dei territori più produttivi d’Italia, probabilmente d’Europa. Ma fino allo scorso mese di marzo la collocazione geografica della Val Seriana era ai più sconosciuta. E la circostanza non dispiaceva di certo agli abitanti della Valle a nord-est di Bergamo che avrebbero preferito restare nell’anonimato, come incarna anche quello spirito bergamasco che lascia poco spazio alle chiacchiere. “Laurà, laurà (lavorare lavorare,ndr)”, è tra le espressioni più ripetute dai fieri abitanti della Valle, più che un motto un vero e proprio stile di vita, almeno fino allo scorso mese di marzo. Quando il ricchissimo e produttivo territorio in provincia di Bergamo è stato sconvolto dal Covid-19. Così la Val Seriana è diventata in pochi giorni “La Valle nel Virus”: questo è il nome scelto per il libro di testimonianza e d’inchiesta scritto da Gessica Costanzo con Davide Sapienza. Un’opera che servirà a non dimenticare quanto accaduto nella bergamasca e a non ripetere, almeno questo è l’auspicio, errori che probabilmente sono stati determinanti per quella che è stata una vera e propria strage.
Val Seriana, storia di un disastro
Il libro, edito da Edizioni Underground?, inizia proprio da una descrizione poetica della Valle affidata al geopoeta e scrittore Davide Sapienza, che inquadra il territorio bergamasco che si snoda intorno al fiume Serio. Si entra poi nel vivo del racconto con le storie raccolte dalla giornalista Gessica Costanzo che, in quei giorni di lockdown, non si è fermata un attimo per raccontare, sul giornale online Valseriananews, quel che stava accadendo: dalla mancata zona rossa al blackout del sistema sanitario. Passando poi a una serie di testimonianze, tra cui personale sanitario, operai delle fabbriche locali e familiari delle vittime. Tante, troppe. Ecco perché, per dare giustizia a chi ha perso la vita, è nato il Comitato Noi denunceremo, presieduto da Luca Fusco, a cui è affidato il quarto capitolo del libro. L’avvocato Consuelo Locati, prosegue, poi, entrando maggiormente nel dettaglio delle denunce finalizzate ad appurare eventuali negligenze; mentre il dottor Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, fa il punto sulla riforma sanitaria del 2015, spiegando come questa abbia prodotto l’impoverimento di quella medicina di base del territorio che nel momento dell’emergenza ha mostrato una sanità lombarda come un “colosso dai piedi d’argilla”.
Nel frattempo l’Italia riparte e a Bergamo arriva di notte il premier Giuseppe Conte, un evento raccontato dall’autrice come uno scollamento tra cittadini e istituzioni; poi, a giugno, arriva il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il Requiem al Cimitero Monumentale della città, per quello che, invece, sarà un primo tentativo di riappacificazione tra quella Valle, travolta da un senso di smarrimento e abbandono, e lo Stato. Perché alla fine della “guerra”, c’è sempre una speranza di rinascita. Quella speranza affidata, nel capitolo conclusivo, alle parole di Diego Percassi (editore di Valseriananews) che il virus l’ha conosciuto da vicino.
“La Valle nel Virus”: per non dimenticare
L’autrice del libro Gessica Costanzo non pensava proprio che quel virus dalla Cina potesse arrivare fino ai piedi delle Alpi Orobie, nemmeno quando il suo collega ed editore Diego Percassi già a gennaio mostrava qualche preoccupazione. Fino a che quel virus ha invaso e messo a sedere prima l’intera Valle e poi la Lombardia intera. Con una conta drammatica delle vittime. Sono proprio quelli i giorni in cui è maturata l’esigenza di mettere nero su bianco quanto stava accadendo. Per non dimenticare. “Era fine marzo – ci racconta Gessica Costanzo – quando chiamai l’amico e scrittore (già di tanti libri) Davide Sapienza: mi ero accorta che il web non sarebbe stato sufficiente a raccogliere tutte quelle storie drammatiche vissute sul territorio. Sarebbero state presto dimenticate, per questo abbiamo deciso di dare forma a La Valle nel Virus”. Giorni di dolore per tante famiglie in cui i cittadini della Valle si sono sentiti abbandonati. “Abbiamo percepito una sorta di omertà istituzionale – spiega l’autrice de La Valle nel Virus – troppi silenzi e difficoltà nel reperire il materiale utile a far emergere la verità. Tante persone hanno capito la necessità di confrontarsi per capire cosa fosse accaduto. Ce lo hanno chiesto soprattutto loro di tenere alta l’attenzione. Questo è il libro che non avremmo mai voluto scrivere”.
Estratto dal capitolo 1 “Nel Retro” (Gessica Costanzo)
“Ma, nonostante la paura, nonostante Diego mi tenesse in guardia, la realtà è che io, al fatto che quel virus potesse davvero essere tra noi, proprio non ci volevo credere. Stavamo vivendo una stagione lavorativa piena di soddisfazioni, alcuni progetti stavano concludendo, altri stavano cominciando. Io mi sentivo soddisfatta e felice. Pensavo: siamo in Italia, in Lombardia, dove c’è la migliore sanità del paese e tra le più conosciute al mondo. Cosa ci potrà mai capitare?”
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