Sofia: dono degli dei
Sofia Loren compie 90 anni.
Ha la bellezza immanente, consustanziale perché i suoi occhi sono mandorle dorate; ragionano e dicono già tutto, senza che lei abbia necessità di parlare.
Sofia nasce artista nella sua sensualità mediterranea, lussureggiante con fianchi opimi come una dea greca, una naiade omerica.
Viene dal mare, perché incarna Venere.
È come Calipso, immortale nel suo splendore.
Rimane nel cuore di tutti noi sempre giovane, un incanto della natura, una sirena.
De Sica l’ha plasmata come attrice, perché era una materia -il suo corpo- che si prestava all’intenzione dell’arte.
E dunque più ruoli poteva interpretare: dalla pescivendola sorrentina, in “Pane amore e fantasia”, alla pizzaiola de “L’oro di Napoli”, sino alla magistrale interpretazione della “Ciociara”che le valse l’Oscar.
Ma Sofia diventa straordinaria in “Matrimonio all’Italiana”, la trasposizione di Filumena Marturano, commedia di Eduardo.
In questo film è carnale, vivida, c’è il sapore amaro della miseria, del significato di avere una famiglia che Lei da bambina non ha goduto.
C’è la lotta di una donna che vuole i suoi diritti e quelli dei suoi figli, tutti uguali anche se nati da un padre che non hanno mai conosciuto.
Lei si è calata, immedesimata nel ruolo di Filomena ed ha pianto lacrime calde e di rabbia, sgorganti dal cuore,perché ferita nella sua angusta adolescenza.
Nel film ha dato il massimo di sé, con una naturalezza disarmante.
Ed il destino è stato commendevole, le ha regalato l’arte della recitazione.
Sofia è come la “bella giornata” descritta da Raffale La Capria, come la gioia della commedia dei “giorni pari” di Eduardo, come l’armonia delle isole di Capri e di Ischia,come il Sole che inonda della sua luce il cielo per un’estate invincibile ed insopprimibile, anche quando c’è l’inverno.
È divina, strappata al cielo quando sorride e piange, perché è il cuore di una mente colorata che si dispiega e diffonde bellezza.
Anche gli americani ed il mondo intero se ne sono accorti.
In “Una giornata particolare”, film drammatico recitato con passione ed in presa diretta con il magnifico Mastroianni, compagno in molte altre interpretazioni cinematografiche, Sofia raggiunge il diapason del suo essere artista: perché recita con pause da contrappunto musicale, con sguardi pieni di malinconia, di tenerezza rubata dalla tragedie della vita, di silenzi per solitudini ingiuste.E tutti festeggiano Hitler per la sua visita in Italia, mentre lei amoreggia, con delicata discrezione, con Marcello, un omosessuale. E siamo nel 1938.
In “Sabato Domenica e Lunedì”, commedia suggestiva e piena di amore scritta da Eduardo De Filippo e trasposta sullo schermo da Lina Wertmuller, Sofia -“Donna Rosa Priore”, recita in napoletano puro e conferisce un’interpretazione piena di nostalgia: la gelosia coniugale che si sprigiona furiosamente per dispute culinarie su come si cucina e preparano i maccheroni alla siciliana.
Come Leopardi disse di Silvia: “Lingua mortal non dice quel ch’io sentiva in seno”.
Nessuna lingua mortale saprà descrivere questo dono degli dei.
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