Calcio

Rammarico e delusione per le calciatrici del Milan

12 Marzo 2023

Amarissimo epilogo per le calciatrici del Milan impegnate nella partita di ritorno della semifinale di Coppa Italia 2022-2023 contro la Roma.

Reduci dal successo ottenuto sul terreno di gioco di casa del Puma House of Football di Milano le ragazze allenate da Maurizio Ganz scendono al Tre Fontane di Roma cariche di aspettative. Il vantaggio di una rete, maturato all’andata grazie al colpo di testa vincente di Piemonte, è tutto sommato esiguo rispetto alla voglia di riscatto delle giallorosse.

Depongono a favore del team rossonero gli otto successi consecutivi in trasferta, segno tangibile di un approccio vincente agli incontri disputati lontano dal Vismara.

© FIGC Calcio Femminile

Come di consueto, il racconto della cronaca dell’incontro a cura di acmilan.com.

Inizia la partita e le rossonere provano subito a sorprendere la Roma con una percussione di Guagni, il cui cross viene salvato da Bartoli prima che arrivi sul piede di Grimshaw. La padrone di casa iniziano poi a macinare gioco costringendo il Milan ad abbassare il baricentro: all’11’ Adami compie un coraggioso salvataggio di testa sul tiro potente e preciso di Haavi.

La formazione di Ganz tiene botta e riparte, pungendo spesso su calcio piazzato: da situazione di corner, al 24′ Minami salva sulla linea il destro a botta sicura di Nouwen. Nonostante la pressione giallorossa, il primo gol del match è rossonero e arriva al 31′ quando, sul cross di Guagni, Martina Piemonte approfitta di una disattenzione difensiva e batte Ceasar. La Roma sembra subire il colpo ma trova le forze per pareggiare al 41′ con Andressa, che si inserisce sul cross di Serturini e batte Babb di testa.

La ripresa si apre con l’occasione per Giugliano dopo cinque minuti, un diagonale rasoterra che esce di pochissimo alla destra di Babb. La Roma spinge ma il Milan risponde con due occasioni ravvicinate: al 59′ Vigilucci trova in area Bergamaschi, che gira di testa a lato di poco. Un minuto più tardi è la stessa Bergamaschi ad andare al cross per Adami, ma Bartoli si immola e salva un gol fatto.

La svolta della partita arriva al 62′: Guagni è in anticipo su Haavi ma crolla a terra per un grave infortunio, l’avversaria sceglie di continuare a giocare e va al tiro, Babb respinge e sulla ribattuta Giacinti insacca il 2-1. La rossonera è costretta al cambio e dopo una lunga pausa la partita riparte con il solito equilibrio: al 90′ vengono segnalati otto minuti di recupero, al 99′ Babb vola a negare il gol a Greggi ma la rete arriva al 101′, a tempo scaduto, con Losada che da due passi mette dentro un cross di Giugliano. Finisce così, nel modo peggiore: 3-1 Roma.

© ac MIlan

Rammarico e delusione segnano inevitabilmente il fine gara rossonero, mentre sul fronte giallorosso la conquista della finale di Coppa Italia carica a mille il team di Spugna che il 21 marzo sarà impegnato contro il Barcellona nell’incontro casalingo di Women’s Champions League (Stadio Olimpico).

Una delle cose migliori che il calcio femminile esprime, in ogni frangente, è la pervicace resistenza alla tentazione della “polemica post partita”.  In campo una stretta di mano tra le giocatrici, al triplice fischio, cristallizza nel migliore dei modi il risultato. Una sorta di “terzo tempo” non previsto da alcuna norma federale ma sentito ed apprezzato da tutte le componenti del “mondo calcio femminile”, calciatrici, tecnici, tifosi e cronisti.

A mente fredda va comunque fatta qualche riflessione di merito riguardo periodi di recupero, concessi a fine tempo, di durata pari a un vero e proprio supplementare.

E non bisogna sottacere la superficiale disinvoltura del direttore di gara nella circostanza dell’infortunio di gioco subito da Alia Guagni. Questo non perchè l’azione si è protratta e ha portato al gol della Roma (esclusa a priori ogni malizia da parte delle giocatrici giallorosse) ma per il fatto che la gravità dell’infortunio è stata tanto rilevante e palese (a tutti) da richiedere un intervento sanitario immediato e non differibile. Dove non giunge la norma devono giungere buonsenso e sensibilità.

Il Milan non si ripresenterà in finale di Coppa Italia come lo scorso anno, in questa edizione la Roma giocherà contro l’eterna Juventus. Ciò non toglie che, finalmente, si inizia a vedere una squadra quadrata, ben messa in campo ed animata dal giusto spirito. Sta per iniziare una poule scudetto che vede la squadra di Ganz partire da buona ultima ma verdetti già scritti non ne esistono.

Ecco le dichiarazioni del tecnico giallorosso Alessandro Spugna raccolte da asroma.com nel dopo partita

“Che la partita fosse durissima lo sapevamo, lo avevamo messo in preventivo. Le ragazze sono state bravissime, eccezionali. Abbiamo fatto la partita che volevamo, con tanta intensità, cercando di dominarla dall’inizio. Ce la siamo un po’ complicata, con il gol subito, però l’abbiamo ripresa ed è stato un susseguirsi di situazioni favorevoli per rimetterla a posto. Volevamo la finale, ci siamo riusciti”.

“Volevamo ribaltare il risultato. La gara di Milano non c’era piaciuta, non l’avevamo interpretata nel modo giusto, pur avendo avuto delle occasioni. Non l’avevamo giocata da Roma. Questa settimana abbiamo lavorato tanto con umiltà, fame, abbiamo vinto all’ultimo. Ed è anche più bello”.

ROMA-MILAN 3-1

ROMA (4-3-3): Ceasar; Bartoli (30’st Di Guglielmo), Linari, Wenninger, Minami; Greggi, Giugliano, Andressa (17’st Glionna); Serturini, Giacinti (35’st Losada), Haavi. A disp.: Öhrström; Ciccotti, Cinotti, Kollmats, Kramzar, Landström. All.: Spugna.

MILAN (4-3-3): Babb; Guagni (20’st Árnadóttir), Mesjasz, Nouwen, Thrige; Adami, Grimshaw, Dubcová K.; Bergamaschi, Piemonte, Vigilucci (20’st Thomas). A disp.: Fedele, Giuliani; Carage, Fusetti, Soffia; Mascarello; Dubcová M.. All.: Ganz.

Arbitro: Kumara di Verona.
Gol: 31′ Piemonte (M), 41′ Andressa (R), 17’st Giacinti (R), 56’st Losada (R).
Ammonite: 16’st Adami (M), 38’st Linari (R).
Espulso: 24’st Ganz (M).

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