Massimo Crispi
Come si può ricavare dall'avatar, Massimo Crispi è démodé. Un démodé alla moda, forse, o più probabilmente decide lui la sua moda del momento. Com'è démodé, in un mondo dove "oggi anche il cretino è specializzato", come notava Ennio Flaiano qualche anno fa, interessarsi a molteplici cose e provare a metterle insieme in una narrazione con un senso, dimostrando che forse i punti di vista possono essere più di quanti si immaginino. Cosa c'è di più démodé? In questo suo mondo démodé Massimo Crispi si gode una gran pace, il rumore di fondo certamente c'è ma resta fuori. Scrittore, saggista, giornalista, cantante classico e meno classico, fotografo, giardiniere, cuoco e molte altre amenità che non risparmia a sé stesso né a coloro che ama (e che talvolta lo riamano), adora costruire ponti tra gli incontri che la vita gli pone sulla strada. Ed è un suo vezzo lasciare tracce, per chi voglia approfondire, naturalmente. Dalla Sicilia delle origini a Bologna, Venezia, Milano, Parigi, Barcellona, Firenze e ai mille posti dove hanno posato le sue sacre piante le sue narrazioni sono come le briciole di Pollicino. Chi vuol seguirle, le segua.