Storia
Undici Settembre: una data per ripensare le politiche americane
La condanna a 22 anni e mezzo di carcere di Derek Chauvin, l’agente che ha ucciso George Floyd, fa riflettere sul razzismo sistemico collegato da sempre alle diseguaglianze razziali. Nonostante la diversità, le forti distinzioni gerarchiche presenti negli USA richiamano il sistema di caste indiano.
Martin Luther King si reca in India nel 1959, reduce dall’aver guidato una delle prime grandi manifestazioni non violente di disobbedienza civile: il boicottaggio degli autobus pubblici di Montogomery, in Alabama, dopo l’arresto di Rosa Parks, che aveva rifiutato di concedere il suo posto ad un bianco. Il pastore afroamericano, col suo viaggio-pellegrinaggio, vuole scoprire il paese di Gandhi, il profeta disarmato che ha ispirato i suoi metodi di lotta. Durante la sua visita ad un liceo frequentato dai figli degli intoccabili, viene presentato dal preside come un intoccabile venuto dagli Stati Uniti d’America.
In effetti ambedue le nazioni adottarono metodi simili per mantenere rigide linee di demarcazione tenendo separate le caste, hanno esiliato i popoli nativi – gli Adivasi in India, i Native Americans negli Stati Uniti – in territori remoti ai margini invisibili della società, hanno applicato un amalgama di leggi per relegare in basso i gruppi inferiori, il terrore e la violenza per tenerli in quella posizione.
Anche le prescrizioni della religione induista ricordano quelle suprematismo bianco americano. Come nel fondamentalismo indù per i divieti di mescolanza genetica, così nel Sud degli Stati Uniti un nero che avesse osato toccare una donna bianca poteva rischiare la vita.
Somiglianze si riscontrano anche nella sacralità dell’acqua: i dalit non dovevano contaminare la fontana dove si abbeveravano i bramini e altre caste superiori; nel Sud dell’America viene applicato in modo rigoroso la segregazione di piscine e fontanelle d’acqua.
Proprio come l’India, insomma, la società degli Stati Uniti ha visto il prevalere di un sistema di caste, gerarchie rigide, che hanno giustificato oppressione, sfruttamento, ingiustizie.
Sono passati 20 anni dall’abbattimento del World Trade Center, 20 anni dopo gli americani lasciano Kabul. La dipartita dell’America dall’Afghanistan parla di una visione miope degli americani che lasciano un paese in mano ai terroristi che sobillano la parte facinorosa, istigando L’ Isis a colpire ancora. È la sconfitta di una America che dopo vent’anni ha dimostrato di non essere stata capace di portare in quel paese i valori della democrazia. Se New York ha mostrato resilienza nel sollevarsi dalle macerie, nell’appellarsi allo spirito nazionale rialzandosi dalle rovine e dalle macerie che ha seppellito corpi ed anime affrante, il popolo americano sembra oggi essere pervaso da una sorta di pensiero magico, un negazionismo che ha portato paradossalmente questo Paese inventore del vaccino ad avere un alto tasso di non vaccinati.
L’errore del governo Bush nell’invadere l’Afghanistan è stato quello di voler fare indiscriminatamente una guerra preventiva sia agli afghani che ai paesi ospitanti, quello di voler creare un governo centrale e non uno federale per dar voce alle varie anime e etnie. Oggi bisogna far fronte a una crisi umanitaria in atto, non si può pensare di pagare l’Iran o il Pakistan e altri dittatori per fermare l’arrivo di uomini in fuga da un paese in cui ormai vige una dittatura e che nega i più basilari diritti civili.
Carofiglio, nel suo “della Gentilezza e del Coraggio”, tra l’altro, affronta il tema della pratica intelligente e produttiva del conflitto, ispirandosi al concetto di non violenza gandhiana. Il dialogo, l’apertura verso l’altro, l’esercizio di rapporti simmetrici, di un potere condiviso e non imposto soffocando identità, credenze, tradizioni, è garanzia di uno sviluppo di istituzioni davvero democratiche.
La ritirata americana dall’Afghanistan è l’ammissione esplicita di politiche ancora basate su antichi retaggi colonialisti, la democrazia non è esportabile tenendo in piedi un apparato di sorveglianza e un governo presieduto da militari. Democrazia significa rendere un paese autonomo di produrre reddito, investendo sull’istruzione e sulla formazione, fatte salve le peculiarità di un popolo.
Lasciare l’Afghanistan in balia dei talebani ha comportato un salto indietro di vent’anni. La conseguenza più tragica la pagano le donne costrette nuovamente a indossare l’hijab, a frequentare scuole in cui sono previste classi esclusivamente femminili, a essere private della possibilità di fare sport.
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