Germania
Tre arresti per terrorismo nel Baden-Württemberg
È rientrato venerdì 21 dicembre l’allarme che aveva portato circa 24 ore prima a rafforzare le misure di sicurezza negli aeroscali del Baden-Württemberg. Misura che era stata estesa in via precauzionale anche in altri aeroporti tedeschi.
I servizi segreti marocchini avevano segnalato che un gruppo di Islamonauti -quantomeno 4 persone di cui avevano intercettato le conversazioni in chat- sarebbe stato in Europa per compiere un attentato suicida sotto Natale in un aeroporto al confine franco-tedesco. Con la sigla Islamonauti -ha riferito dalla ARD Holger Schmidt – gli stessi servizi marocchini avevano d’altronde già indicato Anis Amri, l’attentatore cui fu posta a termine la fuga in Italia dopo che si era scagliato con un autoarticolato sul mercatino natalizio della Beitscheidplatz a Berlino il 19 dicembre 2016 uccidendo 12 persone, tra cui la 31enne di Sulmona Fabrizia di Lorenzo, e facendo 56 feriti.
Il termine Islamonauta costituiva dunque una nota di fondamento in più per i media tedeschi che hanno dato molto risalto alla notizia; tanto più che persistono ancora dubbi che i servizi segreti tedeschi avrebbero potuto fermare Amri prima, giacché avevano un informatore che entrava ed usciva dalla moschea Fussilet 33 che frequentava.
L’informativa dei servizi marocchini appariva fondata poi soprattutto perché questa volta specificava dei nomi di sospetti. Effettivamente due giorni dopo l’attentato di Strasburgo due uomini su una Mercedes bianca con targa tedesca erano stati notati fare delle foto nei pressi dell’aeroporto Charles-de Gaulle di Parigi, quindi allontanarsi velocemente, e la polizia era risalita dalla targa del mezzo ad un salafista di Aquisgrana. Qualche tempo dopo le fotocamere di sorveglianza nello scalo di Stoccarda avevano colto altri due individui che pareva cercassero di spiare le misure adottate nell’aeroporto. Una pattuglia non riuscì però ad intercettarli. Dall’interpretazione delle riprese inizialmente si ritenne però che uno di essi fosse il figlio del salafista di Aquisgrana.
L’interrogatorio dei sospetti e le perquisizioni in un appartamento di Aquisgrana ed in altri due immobili nel Baden-Württemberg non hanno tuttavia portato ad alcun riscontro e le frasi raccolte nelle intercettazioni ridimensionate a vanterie spavalde.
Altrove nel Baden-Württemberg, a Mannheim ed a Planckstadt, nell’area tra i fiumi Reno e Neckar, sono state invece svolte giovedì 20 dicembre altre perquisizioni ed arrestati una donna 39enne e due uomini di 33 e 49 anni per il possesso illegale di un Kalaschnikow con munizioni ed il sospetto che stessero preparando un attentato. L’unica informazione ancora diffusa al riguardo dall’emittente pubblica SWR è che la donna viveva con il figlio di dieci anni; non invece come le persone siano in relazione tra loro ed abbiano ottenuto l’arma da guerra, né cosa pianificassero concretamente.
Immagine di copertina: Pixabay, https://pixabay.com/it/polizia-la-polizia-sicurezza-2230644/.
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