Terrorismo
Successi degli inquirenti a Dresda, Aschaffenburg e Rotterdam
Il 26 settembre erano esplosi a breve distanza di tempo due ordigni a Dresda. Uno aveva divelto l’ingresso della moschea Fatih-Camii nel quartiere Cotta, mettendo a repentaglio la vita dell’imam e della sua famiglia. Un secondo era scoppiato a circa 2 chilometri di distanza di fronte ad un centro congressi.
Oggi è stato arrestato un sospetto di 29 anni di Dresda. L’uomo si sarebbe già distinto nell’estate dell’anno scorso per i suoi discorsi dal podio durante dei raduni del gruppo anti-immigrati Pegida. Riscontri sulla sua responsabilità negli attentati emergerebbero sia da raffronti tra il suo DNA ed elementi rinvenuti su reperti raccolti sui luoghi delle esplosioni, che per il ritrovamento nel corso di perquisizioni di sostanze chimiche idonee a realizzare gli ordigni.
La notizia degli arresti odierni di due giovani sospettati di voler realizzare un attentato a sfondo islamista contro una struttura pubblica nella circoscrizione di Aschaffenburg in Germania, e quello a Rotterdam di un uomo armato con un Kalashnikov che avrebbe anch’egli pianificato un attentato e nel cui appartamento c’era una bandiera dello Stato Islamico, riportati dal Bayerischer Rundfunk, potrebbero però alimentare nuovi venti xenofobi.
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