Giustizia
Neodruidi ed Alternativi ma vecchia retorica
Inferto colpo alla rete di estrema destra dei “Neodruidi”
Mercoledì 25 gennaio sono state svolte perquisizioni in 6 Länder della Germania sgominando una nuova rete di sospetti terroristi di estrema destra. Circa 200 poliziotti hanno setacciato 12 appartamenti sequestrando, in particolare a Schwetzingen vicino ad Heidelberg in Brandeburgo, diverse armi, munizioni ed esplosivo. Gli inquirenti ritengono che 6 indagati abbiano dato vita ad un gruppo terroristico che dalla primavera 2016 ha iniziato a pianificare attentati a poliziotti, richiedenti asilo, ed ebrei. Non pare però che i piani fossero già vicini a concretizzarsi. Un settimo indagato è stato poi accusato di avere appoggiato il gruppo.
Per ora due gli arrestati. Un uomo, probabilmente di Nordbaden in Baden-Wurttemberg e quello che è considerato il capo dell’organizzazione, il 62enne Burghard B., che si è autonominato “druido celtico praticante”. Sui suoi profili Facebook.com e Vk.com ha apertamente proclamato l’odio contro ebrei e musulmani. I media tedeschi hanno ripreso un suo post di martedì 24 gennaio su Facebook che recita a caratteri tutti maiuscoli “Al diavolo i danni collaterali: distruggi quelli che ritieni siano i tuoi nemici. Inizia ancora oggi” ed in caratteri più piccoli “Teste di maiale in ogni sinagoga, moschea ed in ogni rivendita di döner. I macelli possono fornirle”. La tedesca ARD riferisce che sul suo profilo Vk Burghard B. conta 1.500 amicizie ed i suoi video su You Tube hanno registrato migliaia di accessi.
Il legame ad un culto esoterico pagano nell’ideologia di estrema destra non è un fatto inusitato. Il capogruppo è poi vicino al movimento dei Reichsbürger, i cui simpatizzanti sono stati posti sotto osservazione dal Verfassungsschutz tedesco dopo l’uccisione di un poliziotto lo scorso ottobre a Georgensgmünd presso Norimberga.
Si fa presto a dire Alternativa
D’altro canto in un discorso fatto il 17 gennaio a Dresda il capogruppo della Alternative für Deutschland (AfD) della Turinigia Björn Höcke riferendosi al monumento alle vittime della Shoà ha detto “noi tedeschi, cioè il nostro popolo, è l’unico popolo del mondo che si è messo un monumento scandaloso nel centro della sua capitale“. Una frase riecheggiante tutta la retorica del nazionalismo razzista di estrema destra. Le vittime dovrebbero essere dimenticate per fare invece solo sfoggio dei meriti tedeschi alle arti, lettere e musica. Un’inaccettabile rottura con la presa di responsabilità storica della Germania che ha spinto il vice-cancelliere Sigmar Gabriel (SPD) a chiedere apertamente di porre sotto l’osservazione dei servizi di sicurezza nazionale la AfD.
La portavoce della AfD Frauke Petry si è precipitata a distanziarsi formalmente dai toni di Höcke, dicendo che danneggia il partito. Quindi si è ventilata l’espulsione di Höcke dal partito. Alla fine però contro di lui sono state solo ipotizzate misure disciplinari non meglio definite e l’espulsione è stata esclusa.
Per molti osservatori, non ultimo Heribert Prantl del comitato di redazione della Süddeutsche Zeitung, è una strategia studiata a tavolino. Provocare per poi tirarsi un po’ indietro, senza peraltro mai distanziarsi effettivamente, nell’ottica di guadagnare consensi per le prossime elezioni nazionali.
È evidente che nella AfD esiste un’ala palesemente razzista ed il partito ha valutato se porre un confine nel posizionarsi all’estrema destra ma ha deciso di non farlo per non perdere quei voti. Si ricorderà che in Italia la Lega Nord ha fatto già lo stesso marciando a Milano con Casa Pound.
Provocazione a Monaco di Baviera
In questo clima nel processo per i crimini del gruppo terroristico neonazista NSU, anche l’avvocato Olaf Klemke che difende l’ex politico della NPD Ralf Wohlleben, accusato di correo in 9 omicidi, ha tenuto mercoledì 25 gennaio -in forma di istanza probatoria- un discorso nella più aperta e bieca propaganda xenofoba. Ha fatto istanza che sia nominato un perito demografo per provare che è in corso la “morte del popolo tedesco” da qui al 2050 a causa di invecchiamento ed emigrazione annuale di tedeschi dalla Germania a fronte dell’immigrazione di stranieri, corpo estraneo destinato a rimanere imperituramente tale. In una perquisizione nell’abitazione dell’imputato erano stati trovati un accendino con lo slogan “Volkstod stoppen” (“Fermare la morte del popolo”) ed anche una maglietta con una foto della rampa del lager Auschwitz-Birkenau e la dicitura “Eisenbahnromantik” (“Ferrovia romantica”). Il Presidente del Senato giudicante non ha interrotto l’avvocato Klemke, come avrebbe forse potuto. L’esternazione del legale è stata però accompagnata dalla subitanea e spontanea uscita dall’aula di 14 avvocati delle parti civili e seguita da una replica del giurista di Berlino Mehmet Daimagüler che rappresenta i familiari di due delle vittime, Ismail Yasar ed Abdurrahim Özüdogru. Un contrappunto così secco che dai banchi della difesa non si è osato ribattere. <È terminologia nazista, già i nazisti sproloquiavano di battaglia per la sopravvivenza del popolo tedesco> ha detto l’avvocato Daimagüler <porta alla conseguenza che un İsmail Yaşar, un Abdurrahim Özüdoğru, un Enver Şimşek> alcune delle vittime dello NSU <che hanno vissuto qui per decenni, secondo quest’ideologia non sono parte della società, né potranno mai farne parte, ed in ultima istanza possono essere uccisi>. È auspicabile che nel decidere sulla richiesta dell’avvocato Klemke la Corte trovi toni adeguati per censurare un simile modo di abusare, proprio a Monaco di Baviera che fu la culla del nazismo, di un’aula di giustizia.
L’imputato Ralf Wohlleben non ha dato affatto segno di volersi distanziare dall’eloquio del suo legale, anzi ha sorriso soddisfatto. Con ciò dando un chiaro segnale sulle sue persistenti simpatie xenofobe. Questo in caso di condanna non potrà che rafforzare la considerazione di una sua persistente pericolosità sociale e la richiesta di misure di sicurezza che ne prolunghino la detenzione oltre la pena.
Il mancato divieto della NPD da parte della Corte Costituzionale tedesca il 17 gennaio, argomentando che essa persegue fini anticostituzionali ma è numericamente insignificante per poterli raggiungere, è stato giudicato un segno di forza della democrazia. Vietando la NPD non si eliminavano i neonazisti: molti ormai trovano eco nella AfD, così come in altre formazioni quali la Dritte Weg. Si dimostra però nei fatti anche un’occasione persa per difenderla, rinfocolando la protervia dei suoi simpatizzanti.
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