Parigi

La strage e le indagini: è morta Valeria Solesin, caccia al terrorista in fuga

15 Novembre 2015

Sugli attentati di Parigi c’è stata, e in parte c’è, una grande confusione e poche certezze. Una di queste è la rivendicazione dell’Isis, arrivata a poche ore dall’atto terroristico. E ne è arrivata, purtroppo, anche un’altra: tra le vittime c’è l’italiana Valeria Solesin, che si trovava con amici al Bataclan durante l’assalto. Intanto è scattata la caccia al terrorista in fuga, Abdeslam Salah di cui è stata diffusa la foto segnaletica.

Nel tardo pomeriggio di sabato 14 novembre, poi, è stata portato a termine un blitz nel quartiere di Molenbeek, a Bruxelles, con “diversi arresti” secondo le informazioni fornite dal governo del Belgio. Ma tra gli autori dell’attacco è stato identificato anche un 30enne francese, Ismail Mostafai, già noto all’intelligence e inserito nella lista di soggetti pericolosi dal 2010. La polizia francese ha interrogato e arresto il padre e il fratello del terrorista. Tra i dettagli, il Wall Street Journal ha raccontato che un kamikaze ha tentato di entrare nello Stade de France per farsi esplodere facendo una carneficina tra i tifosi. Il servizio d’ordine lo ha bloccato in tempo.

I jihadisti hanno diffuso un comunicato (leggibile per intero a fine articolo) per assumere la paternità dell’atto terroristico. Il documento ha spiegato che “otto fratelli (i terroristi, ndr) hanno indossato cinture esplosive e fucili d’assalto avanzando nel cuore della capitale francese”, elencando i luoghi attaccati pieni di “miscredenti”.  Nelle righe successive ci sono invettive contro i “crociati”, che devono “sentire l’odore di morte” perché hanno usato la loro aviazione nei territori del Califfato. Ma soprattutto c’è una minaccia: “Questo attacco non è che l’inizio di una tempesta”.

Intanto i magistrati francesi stanno verificando l’attendibilità della rivendicazione, proseguendo le indagini per individuare la presenza di eventuali complici, ma soprattutto si vuole scoprire chi ha pianificato gli attacchi. L’obiettivo resta l’individuazione della ‘centrale’ del terrorismo attiva Oltrealpe. Secondo Le Figaro, potrebbe esserci un legame tra uomo arrestato in Germania, in possesso di armi ed esplosivi la settimana scorsa, e gli attentatori di Parigi. Il procuratore di Parigi, François Molins, ha spiegato che «sono state usate auto Seat nere, modello Leon. I terroristi avevano tutti lo stesso tipo di esplosivo con identico detonatore», ribadendo la tesi iniziale della regia unica. Ancora non è stato escluso che qualcuno sia riuscito a scappare.

Il bilancio ufficiale delle vittime resta provvisorio: quelle accertate sono 129. I feriti sono oltre 350, di cui 99 in gravi condizioni. Purtroppo il dato sui morti sembra destinato ad aumentare. In mezzo al caos di informazioni, ecco alcuni punti fermi su quanto accaduto venerdì 13 novembre nella capitale francese. Ecco in sintesi i fatti per punti.

Domenica 15 novembre:

  • Diffusa la foto di Abdeslam Salah, 26enne di nazionalità belga, uno dei terroristi che è riuscito a scappare. Lui è uno dei tre fratelli componenti del commando che ha provocato la strage di Parigi del 13 novembre.
  • La stampa veneta ha riportato la notizia della morte di Valeria Solesin, 28 anni, a Parigi per studiare welfare e diritto femminile. Sin dalla sera degli attentati nessuno ha saputo dare informazioni sul suo destino, comprese le persone che erano con lei per assistere al concerto in corso.
  • Secondo fonti investigative, la Seat Leon ritrovata nel sobborgo di Parigi di Montreuil, con armi e munizioni, è stata usata per gli attentati. Prende quota l’ipotesi che alcuni terroristi siano scappati.
  • Arrestati il padre e il fratello di Ismail Mostafai, l’attentatore francese identificato.

Sabato 14 novembre:

  • Identificato uno degli attentatori: è un francese di 30 anni, Ismail Mostafai, inserito nell’elenco di soggetti pericolosi nel 2010. Secondo le informazioni riferite dal giornale Le Point, sarebbe stato residente a Chartres e originario di Courcouronnes.
  • Il ministro della Giustizia belga, Koen Geens, ha parlato di “diversi arresti a Bruxelles”, confermando le voci che parlavano di un’auto immatricolata in Belgio vista sui luoghi degli attentati di Parigi.
  • Le forze di polizia stanno intensificando i controlli nelle zone di Hauts-de-Seine, Yvelines e Seine-Saint-Denis, dove potrebbero esserci dei fiancheggiatori degli autori degli attacchi. Dopo le operazioni delle forze di sicurezza, potrebbe giungere informazioni più precise.
  • L’inchiesta ha cercato sin da subito di fare luce sull’identità degli attentatori, di età molto giovane. Gli inquirenti stanno raccogliendo le testimonianze dei sopravvissuti per avere un quadro più chiaro, ma pare che il commando fosse formato da giovani di età compresa tra i 18 e 25 anni. L’unico dato certo che è emerso riguarda la grande preparazione militare degli assalitori: «Sembravano delle forze speciali», ha rivelato uno dei testimoni. I procuratori ritengono che provenissero dagli scenari di guerra dove opera il gruppo Stato islamico.
  • Il primo bilancio ufficiale è stato diffuso sabato 14 novembre alle prime ore del mattino: i morti accertati sono 128, compresi i terroristi. Il procuratore di Parigi ha detto che 18 persone sono morte su rue de Charonne morti, 5 a rue de la Fontaine al Re e almeno 12 morti tra le strade Alibert/Bichat. La strage più pesante si è verificato all’interno del Bataclan.

Venerdì 13 novembre:

  • Intorno alle ore 21.30, nel X e XI arrondissements di Parigi, ci sono state diverse sparatorie che hanno preso di mira alcuni locali. Il bar ‘La Belle équipe’ di rue de Charonne, il bar e ristorante Le Carillon, Le Petit Cambodge all’incrocio di rue Bichat e Alibert, la pizzeria La Casa Nostra di rue de la Fontaine au Roi. Colpi di arma da fuoco sono stati esplosi anche su Boulevard Voltaire. I quattro terroristi sono poi penetrati nella sala concerti Bataclan, dove si stava esibendo la rock band statunitense Eagles of death metal davanti a un pubblico di circa 1.500 persone.
  • Nei pressi dello Stade de France, dove era in corso l’amichevole di calcio Francia-Germania, tre kamikaze si sono fatti esplodere. Nello stadio c’era il presidente della Repubblica francese, François Hollande, immediatamente fatto allontanare dalla struttura. I morti sono stati 4, inclusi gli attentatori.
  • I terroristi hanno preso in ostaggio parte del pubblico presente al Bataclan, mentre centinaia di persone sono riuscite a scappare. Secondo le informazioni, i jihadisti hanno ucciso a sangue freddo decine di persone. Il blitz delle forze speciali francesi è stato pianificato in breve tempo: alle 00.30 c’è stata l’irruzione. Tre terroristi hanno attivato le cinture esplosive che indossavano durante l’operazione, un altro è stato ucciso si è lasciato esplodere su Boulevard Voltaire.
  • Il presidente della Repubblica francese Hollande ha dichiarato lo stato d’emergenza con perquisizioni a tappeto e ha ordinato la chiusura delle frontiere per evitare il possibile “arrivo di terroristi” e soprattutto “impedire che potessero lasciare il territorio nazionale”.
  • Il primo bilancio parla di almeno 120 morti e centinaia di feriti, molti dei quali all’interna della sala concerta Bataclan.

Rivendicazione attentato Parigi

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