Geopolitica

La Francia continua i bombardamenti su Raqqa, la “capitale” dello Stato Islamico

16 Novembre 2015

Nella notte tra il 16 e il 17 novembre, la Francia, dopo aver dichiarato guerra all’Isis, ha continuato i bombardamenti su Raqqa. E’ stata infatti lanciata una nuova ondata di raid sulla “capitale” dello Stato Islamico in Siria, lo riportano i media internazionali online, citando fonti militari francesi sentite dall’agenzia Afp.

Per la seconda volta in 24 ore le truppe francesi hanno effettuato un raid contro Daesh a Raqqa, in Siria, distruggendo un posto di comando ed un campo di addestramento. Gli aerei francesi avrebbero sganciato almeno 16 bombe contro gli obiettivi. I raid sono stati coordinati con le forze Usa, ha dichiarato il ministero della Difesa francese, e gli obiettivi sono stati identificati durante missioni di ricognizione effettuate precedentemente dalla Francia. Gli Usa hanno fatto sapere di aver dispiegato la portaerei Harry S. Truman nel Golfo persico, a fianco della portaerei francese Charles de Gaulle, a sostegno della lotta contro. Navi russe nel Mediterraneo hanno invece lanciato stamane dei missili da crociera contro la città siriana, dopo la conferma che l’esplosione sull’Airbus russo in Sinai sia avvenuta a causa di una bomba.

 

Così i grandi combattono l'Isis © Il Sole 24 Ore
Così i grandi combattono l’Isis © Il Sole 24 Ore 17.11.2015

 

L’Europa aiuterà concretamente la Francia nella sua guerra al terrorismo. Federica Mogherini, ha dichiarato che la risposta dell’Europa alla richiesta di aiuto francese nella lotta al terrorismo è un “sì”. Insieme al ministro francese della Difesa Jean-Yves Le Drian, la Mogherini ha annunciato il sostegno “unanime” del Consiglio Difesa all’attivazione della clausola di difesa collettiva prevista dall’art. 42.7 del Trattato di Lisbona chiesta da Hollande.

Il presidente francese François Hollande ha parlato ieri al parlamento riunito a Versailles. “La Francia è in guerra. Gli atti commessi sono atti di guerra. Hanno fatto 129 morti, costituiscono un’aggressione contro il nostro paese, contro la nostra gioventù”, ha affermato Hollande, promettendo di “vendicare” le vittime degli attentati di venerdì sera. Il Presidente ha confermato che gli attentati a Parigi sono “stati decisi, pianificati in Siria, organizzati in Belgio e condotti sul nostro territorio con complici francesi”, ricordando che le vittime degli attentati erano di 19 nazionalità diverse.

Hollande, inoltre, ha annunciato che “La Francia intensificherà gli attacchi in Siria”, complimentandosi con i piloti francesi che ieri hanno portato a termine l’operazione militare a Raqqa. “Non dobbiamo contenere quest’organizzazione, la dobbiamo distruggere – ha aggiunto riferendosi all’Is -. Distruggere Daesh è un problema della comunità internazionale. Vedrò Obama e Putin per unire le forze”. Il Presidente ha anche esortato il ministro della Difesa ad incontrare tutti i suoi colleghi europei, perché “non si parla di un nemico della Francia ma dell’Europa” e ha annunciato che lo stato d’emergenza verrà esteso per 3 mesi.

La Francia il 15 novembre ha già sganciato 20 bombe su Raqqa, la “capitale” dello Stato Islamico in Siria. A renderlo noto è il ministero della Difesa di Parigi attraverso un comunicato. Nei raid sono stati impiegati 12 aerei partiti simultaneamente dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Giordania. Fonti locali affermano che è stata tagliata anche la fornitura di acqua, oltre all’energia elettrica.

Secondo attivisti anti-Isis i bombardamenti a pioggia sarebbero stati almeno trenta nelle ultime ore.

Gli aerei francesi su Raqqa hanno distrutto due centri di addestramento, un centro di reclutamento e di deposito di armi e il centro di comando di Daesh. Le bombe sono esplose anche sul polo petrolifero di Dayr az Zor, con il quale i jihadisti si garantiscono milioni di dollari nel traffico illegale di petrolio. “Delle infrastrutture operative dello Stato Islamico sono state distrutte in due raid alle 19 e 50 e alle 20 e 25”, si legge nel comunicato. La missione è stata portata a termine insieme agli Usa. Non risultano feriti o morti tra i civili.

 

 

Per lo Stato islamico però i missili hanno colpito luoghi deserti. In un comunicato citato dalla Bbc emissari del Califfo hanno fatto sapere che sono stati “bombardati luoghi deserti” e  che non c’è “nessuna vittima tra i combattenti”. “Poi sono arrivate nuove minacce ai paesi che partecipano ai raid: “Avrete una giornata come quella di Parigi”.

Nella serata di domenica Parigi e Washington avevano già annunciato di aver trovato un accordo, in seguito ad un confronto telefonico tra il segretario americano Ash Carter e il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian, su “passi concreti che le forze militari americane e francesi debbono intraprendere per intensificare la loro azione contro l’Isis”. Barack Obama e Putin, nel frattempo, avevano definito “imperativo” il raggiungimento di un’intesa sulla conclusione della guerra in Siria, pur con le rispettive divisioni.

La Francia era già impegnata in attività militari in Siria – e questo è stato peraltro indicato come il principale motivo alla base degli attentati di venerdì sera – ma i nuovi raid sono letti come una risposta diretta alle ultime azioni dei terroristi, che hanno provocato 129 morti e circa 300 feriti.

Proprio da Raqqa era partito l’ordine del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi di attaccare Parigi e sempre lì sarebbero stati addestrati i kamikaze responsabili degli attentati. Secondo le informazioni dei servizi segreti iracheni confessate all’AP, il gruppo di terroristi per colpire la capitale francese “era composto da 24 elementi, 19 con il compito di effettuare gli attentati, addestrati a Raqqa, e altri 5 per il coordinamento e la logistica”. L’Isis ha poi preso contatto con una “cellula dormiente” d’Oltralpe, che ha “facilitato il compimento della missione”. Dagli Stati Uniti funzionari di intelligence hanno confermato che al Baghdadi ha ordinato la creazione di un dipartimento dell’Isis che ha il compito specifico di colpire all’estero, “in particolare in Europa occidentale e negli Stati Uniti”.

Baghdad aveva avvertito della minaccia “imminente” Parigi, Teheran e Washington 24 ore prima della mattanza nella capitale francese. Il ministro degli Esteri di Baghdad, Ibrahim al Jaafari, ha precisato che l’Iraq ha informato della minaccia imminente al più tardi giovedì scorso non solo la Francia ma anche l’Iran e gli Stati Uniti, e che il ‘warning’ “riguarda tutti i Paesi europei” della coalizione anti-Isis. “Ma non ci hanno ascoltato”, ha commentato Baghdad, come riporta l’Ansa. Fonti dell’intelligence francese si sono difese affermando che “minacce di attentati imminenti arrivano ogni giorno”.

In Gran Bretagna gli esperti anti-terrorismo hanno evidenziato il possibile legame operativo e strategico tra gli attentati di Parigi, i kamikaze che qualche giorno prima hanno fatto strage a Beirut – 41 morti nel più sanguinoso attentato della storia recente libanese – e la bomba l’Isis è riuscito a mettere a bordo dell’aereo russo schiantatosi in Sinai due settimane fa.

Lo Stato Islamico, nel frattempo, ha scelto di ricollocare i suoi miliziani e di spostare i civili da Raqqa in seguito agli attacchi aerei. Lo ha reso noto il direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman, all’agenzia di stampa Dpa.

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