Terrorismo
Germania: annunciato piano di riforma dell’esercito in 5 punti
Il Ministro della difesa tedesco Ursula von der Leyen (CDU), rispondendo a porte chiuse alle critiche delle opposizioni in commissione parlamentare di difesa, ha annunciato oggi 10 maggio cinque punti di riforma delle forze armate. L’intervento del Ministro è giunto in risposta all’eclatante caso del luogotenente Franco A., il soldato con simpatie neonaziste e finto rifugiato siriano arrestato con tre complici, lo studente di Offenbach Mathias F. ed il commilitone Maximilian T. (legato alla sorella di Franco A.), con l’accusa di avere preparato un attentato. Mentre Franco A. non fu neppure segnalato all’antiterrorismo militare (MAD) pur avendo manifestato il suo orientamento politico nel suo lavoro di promozione, Maximilian T. -indica l’emittente tedesca ARD- ed era già entrato nel 2015 nel mirino dell’antiterrorismo militare (MAD) perché in un club giovanile avrebbe incoraggiato un interlocutore ad agire contro i rifugiati, ma se la cavò dicendo al MAD di essere stato ubriaco.
Ecco i cinque punti della riforma indicati oggi dal Ministro von der Leyen come riferiti dai media nazionali tedeschi:
1. Revisione delle procedure disciplinari
2. Rafforzamento della direzione interna
3. Migliorata formazione politica dei soldati
4. Sistemi più veloci di informazione di episodi critici
5. Verifica del decreto del 1982 sulla conservazione delle tradizioni, anche se il Ministro non si è sbilanciato sulla sua modifica.
Dopo lo scoppio del caso il Ministro degli Interni Thomas de Maizière ha fatto avviare la revisione di 2.000 casi di domande di asilo trattate dallo stesso personale che aveva accordato lo status di rifugiato a Franco A., credendo alla sua giustificazione per non sapere l’arabo ma solo il francese di essere cristiano. L’ispettore generale delle forze armate Volker Wieker ha inoltre disposto alla fine della settimana scorsa la perquisizione di tutte le caserme affinché vengano rimossi tutti i simboli che celebrano la Wehrmacht. Proprio il testo normativo del 1982, di cui il Ministro von der Leyen ha annunciato avere in procinto la verifica, ammette tuttavia la raccolta di cimeli di tipo documentario anche in tali sedi, purché ne sia evidenziato il valore storico, senza però specificare quale ampiezza debbano avere i testi esplicativi. In effetti alcune caserme che erano già usate dalla Wehrmacht hanno ancora, in nome della tutela del patrimonio storico, dei simboli addirittura scolpiti all’esterno a testimonianza del loro passato, come l’aquila del Reich nella caserma di Bad Reichenall in Baviera.
La presenza di estremisti di destra in seno all’esercito tedesco d’altronde non è una novità assoluta: i servizi segreti militari starebbero verificando tra 275 e 280 casi, taluni risalenti al 2011, ha riportato il quotidiano Süddeutsche Zeitung. Un’altra radice del problema -ha affermato Florian Kling dell’associazione militare “Darmstädter Signal” all’emittente tedesca ZdF- è che la Bundeswehr è oggi sempre più coinvolta in missioni internazionali, ma i soldati dopo il rientro in Patria non trovano un riconoscimento sociale per il loro impegno, questo può spingere parte dei reduci -indica Kling- a cercare una gratificazione nelle ideologie legate alle passate tradizioni militari della Germania.
Franco A. aveva messo da parte 1.000 munizioni di diverso calibro, compresi proiettili accecanti e per formare nebbie mimetiche, facendoli risultare come esplosi nelle esercitazioni, e con i complici pianificava di uccidere un’alta personalità politica. Volevano colpire lo Stato per la politica di accoglienza ai richiedenti asilo e poi fare ricadere la colpa su un rifugiato per provocare una reazione pubblica avverso gli stranieri. Avevano raccolto i potenziali obiettivi in un elenco con quattro categorie contraddistinte con le lettere dell’alfabeto dalla A alla D. Nella prima spiccavano anche l’ex Presidente tedesco Joachim Gauck ed il Ministro della Giustizia Heiko Maas.
Gli inquirenti non hanno ancora contestato ai tre arrestati la partecipazione ad un’organizzazione terroristica. Per l’esistenza di quest’ultima la legge tedesca prevede sostanzialmente che almeno tre persone si riuniscano per realizzare obbiettivi criminali comuni in una struttura fissa.
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