Terrorismo
Germania 190 perquisizioni, sciolta associazione islamista
Il Ministro degli Interni tedesco Thomas de Maizière ha messo fuori legge e sciolto l’associazione islamista “La vera religione” (Die wahre Religion – DWR) e la “Fondazione LIES”, responsabili dell’azione di distribuzione gratuita del Corano col motto “Leggi!” nelle città tedesche.
Nelle prime ore della mattinata sono state eseguite 190 perquisizioni in 10 Bundesländer. L’associazione è stata colpita perché ritenuta costituire una rete di mobilitazione per l’IS. Le autorità hanno verificato che più di 140 giovani che si sono recati in Siria ed Iraq per unirsi ai combattimenti avevano prima preso contatto con il gruppo. Il DWR e la Fondazione LIES annoveravano alcune centinaia di membri che sono stati diffidati a proseguire la loro attività, pur potendo restare in possesso delle proprie copie del Corano.
Un fulcro delle indagini è stato in Assia dove si sono svolte 65 perquisizioni, tra di esse 15 solo a Francoforte sul Meno. Un’altra trentina sono state eseguite rispettivamente nel Nord Reno Vestfalia e Baviera. Circa 20 obiettivi sono stati perquisiti nella Bassa Sassonia e quasi altrettanti nella stessa capitale Berlino. Quindici nel Baden-Wurttemberg, altri 5 circa rispettivamente in Schleswig-Holstein, Renania Palatinato ed Amburgo ed infine 1 a Brema. Anche due moschee nel Baden-Württemberg ed Amburgo risultano, secondo la ARD, essere state oggetto di ispezioni.
“La religione musulmana ha un posto nella nostra società e le misure non si rivolgono in generale contro la distribuzione del Corano, sono invece dirette in difesa della stessa comunità musulmana contro l’abuso della religione” ha sottolineato il Ministro de Maizière in una conferenza stampa da poco conclusa a Berlino diffusa dalla rete Phoenix. L’organizzazione col paravento della propaganda religiosa divideva il mondo in due negando la democrazia e glorificando la Jihad, veicolando messaggi d’odio ai giovani in appoggio ad organizzazioni terroristiche. “Non vogliamo che il terrorismo sia pubblicizzato ed esportato dalla Germania” ha sottolineato de Maizière .
Dopo il divieto dello “Stato del Califfato” nel 2001 è la seconda manovra del genere per importanza, ha indicato ancora de Maizière, e costituisce un chiaro messaggio alla scena islamista radicale. La disposizione ha dei precedenti tra l’altro nello scioglimento del gruppo “Tauhid Germany” nel marzo 2015, l’espulsione del “califfo di Colonia” Metin Kaplan in Turchia nel 2004 e l’arresto del predicatore Ahmed Abdelasis A. alias “Abu Waala” appena una settimana fa.
Alla fine di ottobre i servizi di sicurezza nazionale annoveravano in Germania uno zoccolo di 9.200 salafisti radicali stimandone un nucleo di 1.200 circa con potenziali simpatie terroristiche, ha riferito la ZdF. Secondo le autorità tedesche fino al mese scorso 870 persone, di cui il 20% donne, hanno lasciato il Paese per recarsi nelle zone di guerra, riporta la stessa emittente.
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