Terrorismo
Gattini contro l’Isis, l’operazione felina di #BrussellsLockDown
Mai ci fu smentita più grande a chi dice che i social sono il tempio dei gattini e, quindi, dell’inutilità. Ieri sera su Twitter abbiamo assistito alla surreale “Operazione Gatto” dei tanti belgi, e non solo, che hanno aderito all’appello della polizia di non diramare foto e notizie del blitz antiterrorismo in corso a Bruxelles. E che hanno preferito diffondere foto di micetti. Così intorno alle 22 Twitter ha cominciato, sotto l’hashtag #BruxellesLockDown, a riempirsi di immagini di gatti. Lo scopo? Seppellire, spingendole sempre più in basso, eventuali informazioni che potessero ostacolare l’operazione in corso e rendere la vita difficile a chi le cercasse affidandosi al trend topic del momento.
Gattini decontestualizzati, che si coccolano e fanno le fusa, poi montaggi di gatti che sparano, pattugliano, volano e proteggono. Gattini spaventati che si chiedono se uscire o meno da una valigia semi-chiusa (come gli abitanti di Bruxelles si domandavano se uscire di casa), fieri felini che sorvegliano la città dalla finestra, micioni che preferiscono restare abbracciati a un termosifone e accoccolati su un letto. E come il gatto, si dice, quando è molto spaventato può iniziare addirittura a fare le fusa per auto-tranquillizzarsi, i tweeters che hanno seppellito il social di immagini tenerissime, e apparentemente fuori luogo, hanno attutito l’ansia e tentato di addomesticare il panico con l’arma dell’ironia, ricreando un microcosmo di coccole e gomitoli del tutto antitetico a quel che stava davvero accadendo. E mentre la BBC scriveva “I tweeters aiutano la polizia postando foto di gatti”, i belgi si auto-tranquillizzavano facendo le fusa.
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