Bruxelles
Attentati a Bruxelles: aeroporto e metro sotto attacco, almeno 34 morti
Non è bastato blindare una città. Gli attentati di Bruxelles hanno provocato almeno 31 vittime e oltre 200 feriti – di cui 10 gravi – per le esplosioni nell’aeroporto di Zaventem, causate molto probabilmente da kamikaze, e per l’ordigno deflagrato in metro nei pressi della fermata Maelbeek. Il bilancio è provvisorio, aggiornato alle ore 13. Il timore è che possa aggravarsi. Ed è arrivata una presunta rivendicazione dell’Isis, attraverso un canale Telegram riconducibile all’organizzazione jihadista. Ma dal primo pomeriggio non è escluso che sia stata Al Qaeda.
Cosa è accaduto
La mattina di martedì 22 marzo Bruxelles, capitale belga e sede delle istituzioni dell’Unione europea, è stata tragica: alle ore 8 le due esplosioni nell’aeroporto di Zaventem, e a distanza di un’ora, alle 9.11 esatte, c’è stata un’altra deflagrazione nei pressi della stazione della metropolitana di Maelbeek, non lontano dai palazzi che ospitano le istituzioni europee. Qualche ora dopo è stata confermata dal procuratore la matrice del testo: si tratta di un attentato. «Probabilmente suicida», ha affermato il procuratore federale, Frédéric Van Leeuw. Stando alle prime cifre, la strage peggiore è avvenuta nella metro con almeno 20 morti.
Le autorità hanno ordinato l’immediata evacuazione per la messa in sicurezza dei presenti nello scalo. Sospesi tutti i voli, molti dei quali deviati verso Charleroi. Dopo l’esplosione nella stazione della metropolitana di Maelbeek, a meno di mezzo chilometro dalla sede della commissione europea, il servizio è stato bloccato: i passeggeri sono scesi alle altre fermate. Dalle prime foto, si nota che l’aeroporto di Zaventem ha subito pesanti danni nell’area partenze, dove probabilmente si è lasciato esplodere un kamikaze. I banchi del check-in sono letteralmente sventrati. I voli sono sospesi fino alle ore 6 di mercoledì, salvo nuove comunicazioni.
La reazione
Lo stato di allerta è stato elevato in tutto il Belgio, portandolo al massimo livello. Anche intorno alle centrali nucleari sono stati chiamati rinforzi nel timore di possibili azioni da parte di gruppi armati. La notizie delle bombe a Bruxelles ha provocato un’immediata reazione politica anche in Francia: è stata rafforzata la sorveglianza presso l’aeroporto di Parigi-Charles de Gaulle, il principale della capitale francese. Il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, che annunciato un ulteriore giro di vite sui controlli. Pure in Italia, nell’aeroporto Fiumicino, sono state rese più severe le misure di sicurezza, ed è stato convocato il comitato per la sicurezza anche in vista delle celebrazioni della Pasqua.
Le indagini si sono concentrate sulla ricerca di possibili complici o addirittura di terroristi ancora pronti a colpire. Il premier belga, Charles Michel, ha ammesso: «Ciò che temevamo è avvenuto. Il nostro paese e i nostri concittadini sono stati colpiti da due attentati ciechi, violenti, vigliacchi». Il ministro degli Esteri, Didier Reynders, non ha fornito ulteriori dettagli riguardo all’inchiesta: «È ancora in corso», si è limitato a dire.
I commenti
Sul giornale britannico The Guardian, Jason Burke si chiede se l’attacco può essere una vendetta all’arresto di Salah Abdelslam, il kamikaze mancato della strage di Parigi del 13 novembre. Ma a suo giudizio:
L’obiettivo è quello di spazzare i sospetti (sui possibili terroristi, ndr), prima ancora di avere il tempo per capire chi tra loro è stato indicato per pianificare un nuovo attacco. […] L’obiettivo è quello di mostrare che possono ancora terrorizzare, mobilitare e polarizzare attraverso la violenza. Non si tratta tanto di vendetta, ma semplicemente della dimostrazione di una continua capacità operativa.
Infine tutti i più importanti leader del mondo, dal presidente russo Vladimir Putin a quello indiano Narendra Modi, hanno espresso il proprio cordoglio per gli attentati di Bruxelles. Le bandiere dell’Unione europea sono a mezz’asta in segno di lutto per le stragi che hanno insanguinato la capitale del Belgio.
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