Terrorismo

Cosa sappiamo sugli attentati a Barcellona e Cambrils

18 Agosto 2017

Un furgone bianco poco dopo le 17 di giovedì 17 agosto ha investito la folla sulla Rambla, nel centro di Barcellona, vicino in Plaça de Catalunya.

  • L’uomo che guidava il furgone, secondo i testimoni un ventenne bianco, è scappato a piedi dopo aver travolto la folla.
  • Le autorità spagnole hanno confermato che si è trattato di un attentato terroristico di matrice jihadista.
  • Lo Stato Islamico (ISIS) ha rivendicato l’attentato a Barcellona.
  • Il bilancio diffuso dalle autorità catalane parla di 13 morti e 86 feriti sulla Rambla.
  • È confermata la presenza di tre italiani tra le 14 vittime. Si tratta di Bruno Gulotta, 35 anni, residente a Legnano, in Lombardia, che era in vacanza nella città catalana con la moglie e i figli e Luca Russo, venticinquenne di Bassano del Grappa, provincia di Vicenza, che si trovava a Barcellona con la ragazza, rimasta ferita ma non in gravi condizioni. L’ultima identificata è Carmen Lopardo, 80 anni, residente in Argentina da 60.
  • Tre italiani sono rimasti feriti non gravemente.

 

  • Un secondo attentato è avvenuto a Cambrils, sul lungomare, a circa 100 km a sud di Barcellona.
  • Gli attentatori a bordo di un’Audi A3 hanno travolto la folla.
  • La polizia ha fermato il veicolo e ha ucciso i cinque uomini a bordo dell’automobile.
  • Il bilancio è di  1 morto e 6 feriti.
  • La polizia conferma che sono collegati agli assalitori della Rambla ma ha smentito che i 5 indossassero delle cinture esplosive.

Le indagini

  • Gli attentatori di Barcellona e Cambrils (12 per ora) facevano parte dello stesso gruppo e stavano preparando uno o più attentati in un appartamento di Alcanar (Tarragona) dove c’è stata un’esplosione mercoledì sera, provocata da alcune delle 120 bombole di gas presenti. A confermarlo è Josep Trapero, capo della polizia catalana durante una conferenza stampa a Barcellona.
  • La polizia ha identificato i cinque terroristi uccisi a Cambrils. Si tratta di Moussa Oukabir, 17 anni, (fratello di Driss Oukabir, un francese di origine maghrebina che vive in Spagna, a Ripoll e che si è presentato in polizia denunciando un furto dei documenti), Said Aallaa, 19 anni, e Mohamed Hychami, 24 anni, suo fratello minore Omar Hychami, e Houssaine Abouyaaqoub.
  • Quattro gli arresti, tre a Ripoll, luogo in cui vivevano. Si tratta di Driss Oukabir, 28 anni, Sahal el Karib, 34 anni, e Mohamed Aallaa, 27 anni. La quarta persona è stata arrestata ad Alcanar, ferita dall’esplosione di mercoledì. Si tratta di Mohamed Houli Chemlal, ventenne spagnolo di Melilla.
  • Mohamed Houli Chemlal ha collaborato con gli inquirenti. Secondo il quotidiano La Repubblica, grazie a lui sono stati svelati nomi, composizione, movimenti e contatti della cellula jihadista che avrebbe avuto legami con Francia, Belgio e Svizzera, paesi visitati prima degli attentati. Molti degli uomini della cellula, inoltre, hanno visitato il Marocco nella seconda metà del luglio scorso, per ritornarvi nella prima metà di agosto. Quasi tutti sono originari di Mrirt, città di 30 mila abitanti all’interno del Paese.
  • Nessuna delle 4 persone indagate ha precedenti per terrorismo.
  • Due terroristi sarebbero morti nell’esplosione avvenuta nell’appartamento di Alcanar. Uno è Abdel Baki Essati, imam di Ripoll che avrebbe radicalizzato gli altri giovani. L’altro potrebbe essere Youssef Aallaa.
  • L’imam Abdel Baki Essati dal 2016, ha vissuto per tre mesi in Belgio, a Vilvoorde, Comune alle porte di Bruxelles ed enclave islamista da cui sono partiti i maggiori flussi di foreign fighters diretti dal Belgio in Siria per arruolarsi nella fila dello Stato Islamico.
  • Almeno due dei tre uomini ancora ricercati dalla Polizia sono sicuramente ciò che resta dei resti umani trovati ad Alcanar.
  • L’unico uomo riuscito a fuggire dalla Rambla giovedì pomeriggio in seguito all’attentato, il 22enne marocchino Younes Abouyaaqoub, è stato ucciso in un’operazione della polizia catalana avvenuta nel primo pomeriggio a Subirats. Aveva indosso una cintura esplosiva ma era falsa. Per gli inquirenti era lui alla guida del furgone. La caccia al 22enne era stata estesa a tutta Europa. Il fratello minore, Houssaine Aboyaaqoub, giovanissimo complice, è morto nell’Audi bloccata dalla polizia a Cambrils.

 

 

 

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