Questioni di genere
TIM, in Piazza Duomo lo spot contro i pregiudizi di genere
In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sull’impianto di Urban Vision in Piazza del Duomo a Milano è on air una speciale declinazione in 3D ispirata dallo spot ‘Il Labirinto’ firmato dal premio Oscar Giuseppe Tornatore per TIM. Al centro della storia i pregiudizi, gli stereotipi e le differenze di genere che le donne sono costrette ad affrontare ogni giorno: un labirinto di difficoltà da cui sembra impossibile trovare una via di uscita.
Fino all’8 dicembre, sulla facciata laterale del Duomo, si alterneranno tre soggetti a rotazione dedicati agli aspetti fondamentali e imprescindibili per raggiungere la parità di genere: la parità economica, che sarà raggiunta fra 169 anni, la parità politica, che sarà raggiunta fra 162 anni e le pari opportunità che saranno raggiunte solo nel 2155, fra 131 anni secondo il Global Gender Gap Report 2023 del World Economic Forum.
Inoltre, le sedi del Gruppo di Via Val Cannuta a Roma e di Via Gaetano Negri a Milano si illuminano di arancione fino al 10 dicembre per mostrare il sostegno di TIM a ‘Orange the World’ di UN Women, l’iniziativa contro la violenza su donne e ragazze.
Queste nuove iniziative si inseriscono nell’ambito della più ampia campagna #LaParitàNonPuòAspettare, lanciata dal Gruppo TIM per sensibilizzare e creare consapevolezza sul tema del gender gap.
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E’ inutile asciugare continuamente l’acqua per terra, se nono si ripara il tubo che perde:
Il principale vettore di maschilismo (ed omofobia) in occidente è la bibbia, unica fonte della superstizione cattolica, nella quale più volte e con estrema chiarezza, la donna è definita inferiore.
Nonostante le belle parole vuote di ogni papa, difatti, il papa non può essere donna; le suore non percepiscono stipendio come invece accade con i loro colleghi maschi; le suore NON possono dare i sacramenti.
Ecco perché Meloni e tutti i conservatori occidentali (ma non solamente) vedono le donne come incubatrici ed impediscono l’aborto in ogni modo possibile (da ricordare che in Italia fino al 1971 la contraccezione era illegale).
Prima si toglierà la superstizione dalla scuola pubblica, prima la società maturerà