Questioni di genere
Quando il tuo amore ti chiede lo scontrino: la violenza sottovalutata
C’è un indicatore che “misura” lo stato della parità di genere nelle società europee ed è l’indice europeo sull’uguaglianza di genere rilasciato da Eige sulla base di sette macro dimensioni. Si tratta di potere, mercato del lavoro, salute, tempo, violenza, educazione e ricchezza. La condizione di vita delle donne in Europa, secondo quest’indicatore, ha fatto il più grande salto mai registrato di anno in anno, arrivando a un punteggio complessivo di 70,2 su 100, il miglior punteggio di sempre. L’Italia è però a 68.2 sotto la media e sotto i paesi del G7 e G20. I progressi, per noi, quindi sono lentissimi.
Guardando al mondo del lavoro, la buona notizia è che secondo il rapporto annuale Women in Business, curato dal network di consulenza internazionale Bernoni Grant Thornton, rispetto allo scorso anno si registra un aumento a livello globale del numero di donne in posizione di senior leadership (32,4%, con uno 0,5% in più rispetto all’anno precedente), di CEO donne, ora al 28%, di CFO donne (38%) e di COO donne (25%). Il World Economic Forum che misura la partecipazione economica come indicatore di divario di genere, ci dice che l’Italia è al 69° posto su 146 paesi, dopo Malta, Brasile, Etiopia e Kenia.
Il Museo del Risparmio di Torino ha condotto diverse indagini, negli ultimi anni, sul rapporto tra mondo femminile e il denaro. Anche la violenza economica è violenza contro le donne. Dalle ricerche è emerso che il 60% delle donne delega volontariamente la gestione economica al partner e il restante 40% gestisce, da sola, unicamente le spese quotidiane. Una ricerca del Museo condotta nel 2018 su un campione rappresentativo a livello nazionale, evidenziava che il 21% di donne in età 15-64 non possiede un conto corrente personale (non cointestato). La percentuale non è diminuita nel 2021.
Dai dati a disposizione del museo risulta che gli uomini si dichiarano interessanti ad approfondire le proprie conoscenze in materia di denaro, invece, le donne, in larga parte, si dichiarano sostanzialmente disinteressate a saperne di più. I dati delle ricerche campionarie del Museo evidenziano dunque ancora una difficoltà delle donne e essere indipendenti soprattutto nelle decisioni economiche, anche ma non solo perché non percepiscono un proprio reddito. Inoltre, dall’ultima indagine Istat del 2021 emerge un andamento simile, che vede prevalere la violenza psicologica (89% circa) e quella fisica (68% circa) seguite dalla violenza economica (38% circa).
Nel ricordare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Museo in collaborazione con gli Stati Generali delle Donne, organizza per mercoledì 29 novembre, alle ore 18, un webinar per informare, confrontarsi e sensibilizzare sul tema della violenza economica, una forma di violenza ancora poco indagata anche per la carenza di dati certi, ma in costante aumento.
L’incontro dal titolo “Quando il tuo amore ti chiede lo scontrino – violenza economica, un fenomeno sottovalutato” intende essere un momento di riflessione sull’importanza dell’indipendenza economica come strumento di prevenzione e reinserimento delle donne vittime di violenza.
A introdurre il tema sarà Giovanna Paladino, direttrice e curatrice del Museo del Risparmio, insieme ad Isa Maggi, coordinatrice degli Stati Generali delle Donne, Alleanza delle Donne. Con Giorgia Ortu La Barbera, consigliera di Fiducia per Sapienza, Rai, ENAV, Greenpeace e Regione Lazio, Psicologa e Coach verrà affrontata l’importanza del linguaggio in un momento intitolato “Chi dice donna dice danno”. Bruna Bruni, presidente di A.I.A.F. – Associazione Italiana degli Avvocati per la famiglia e per i minori, Piemonte VdA “Antonio Dionisio”, terrà uno speech intitolato “Conto su di me: un percorso didattico per comprendere e contrastare il fenomeno della violenza economica”. Alessandra Fiori, insegnante dell’Istituto Virgilio di Cremona parlerà invece di violenza e rispetto tra i generi nei programmi scolastici.
L’evento potrà essere seguito online o in presenza al Museo del Risparmio a Torino di via San Francesco d’Assisi 8/A. Per maggiori informazioni e iscrizioni clicca qui.
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