Questioni di genere
Pietro Grasso chiede scusa a nome di tutti gli uomini, i quotidiani lo ignorano
Ieri sera al TG1 il presidente del Senato, seconda carica dello stato, commentando la morte della giovane quindicenne pugliese ha detto parole importanti: “A nome di tutti gli uomini ti chiedo scusa. Finché tutto questo verrà considerato un problema delle donne, non c’è speranza. Scusateci tutte, è colpa nostra, è colpa degli uomini, non abbiamo ancora imparato che siamo noi uomini a dover evitare questo problema, a dover sempre rispettarvi, a dover sradicare quel diffuso sentire che vi costringe a stare attente a come vestite, a non poter tornare a casa da sole la sera. E’ un problema che parte dagli uomini e solo noi uomini possiamo porvi rimedio” e ha concluso il suo intervento dicendo “Tutto ciò che limita una donna nella sua identità e libertà è una violenza di genere. Non esistono giustificazioni, non esistono attenuanti, soprattutto non esistono eccezioni. Finché tutto questo verrà considerato un problema delle donne – conclude Grasso – non c’è speranza“.
Parole intense, parole precise, parole forti che non credo siano state mai pronunciate in questo modo da un’alta carica istituzionale. Parole che molte donne vorrebbero sentire pronunciate più spesso, perché alla fine magari entrino nel patrimonio culturale di questo paese.
Eppure di questo intervento non ho trovato traccia oggi sui principali quotidiani. Io me ne sono accorta grazie ad un post di un amico su facebook e cercando su google ho trovato solo link ad agenzie e siti minori.
I principali quotidiani che ci raccontano se Renzi scoreggia o Di Maio si scaccola, che riportano i litigi su twitter di personaggi di seconda o terza linea, non si sono accorti di questo messaggio, oggettivamente in controtendenza rispetto a quelli ascoltati o letti nelle scorse settimane (vedi alla voce “firenze non è la città dello sballo”).
Gli stessi quotidiani che ti sbattono i dettagli delle violenze che siano nei parchi o alla guardia medica in prima pagina si sono dimenticati di riportare il messaggio a riguardo del presidente del Senato.
Forse hanno deciso che parole di responsabilità e in cui si menziona la “questione di genere” non producono abbastanza click. Ne avranno sempre di meno, di questo possono stare sicuri.
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