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Parte oggi da Torino la fase finale del Premio Women Value Company 2019
Le donne in Italia continuano ad avere meno opportunità degli uomini. Anche nel 2018 il nostro paese conferma un tasso di attività femminile tra i più bassi in Europa: 56,2% sul totale delle donne tra i 15 e i 64 anni (solo la Macedonia con il 52,2% e la Turchia con il 38,3% fanno peggio di noi). Un miglioramento c’è stato, rispetto al passato, ma a ritmi lenti, che mantengono l’Italia molto lontana dai livelli medi degli altri paesi europei (68% nel 2018 per i paesi dell’area euro).
A fronte di un mercato del lavoro che se non è ostile rimane quantomeno “difficile”, aumentano lievemente le cariche occupate da donne. Secondo i dati Unioncamere, nel 2018 le donne con incarichi amministrativi nelle imprese italiane sono 2,5 milioni, il 27,6% del totale, soltanto lo 0,34% in più sul 2017.
La maggior parte delle donne con cariche ha fondato la propria impresa o ne detiene partecipazioni: nel 2018 le imprese femminili sono oltre 1.337.000,6.000 in più rispetto all’anno precedente, dato che porta a sfiorare il 22% sul totale delle imprese.
Il tasso di imprese guidate da donne è più elevato nelle regioni del Mezzogiorno (23,8%, con punte del 27,8% in Molise e del 26,7% in Basilicata), a cui si deve circa il 50% della crescita registrata tra il 2017 ed il 2018. Si conferma la maggiore femminilizzazione delle imprese nelle altre attività dei servizi (50%), nella sanità (37,7%) e nell’istruzione(30,2%) ma anche la forte crescita della componente femminile nel turismo (+1.960 imprese nel 2018) e nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (+1.480 imprese). Inoltre, si registra il forte contributo alla crescita delle imprese straniere: nel 2018 ben 4.500 nuove imprese femminili su 6.000 sono straniere.
Il potenziale inespresso è però ancora enorme. A dare visibilità alle pratiche più virtuose e innovative, a favore di pari opportunità di genere e welfare aziendale, come ogni anno, è il premio Women Value Company – Intesa Sanpaolo, fortemente voluto dal gruppo bancario e dalla Fondazione Marisa Bellisario.
Giunto alla terza edizione, il premio si conferma un importante appuntamento di attrazione e valorizzazione delle eccellenze imprenditoriali italiane: durante la fase dell’autocandidatura, chiusa lo scorso 15 febbraio, sono state raccolte le storie di 459 imprese, che vanno ad aggiungersi alle 1.000 delle due passate edizioni.
«L’impegno con Intesa Sanpaolo per valorizzare le aziende che investono sulle donne e sul welfare prosegue con sempre maggiore energia ed entusiasmo. Le prime due edizioni del Premio Women Value Company sono state un vero e proprio viaggio attraverso l’Italia, alla scoperta di Piccole e Medie imprese d’eccellenza, spesso guidate da donne», commenta Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario. «Le PMI premiate e quelle candidate per questa terza edizione confermano come la crescita delle donne in azienda, l’attenzione per il benessere dei dipendenti, le iniziative di welfare rappresentano fattori di competitività aziendale, di sviluppo e di trasformazione per l’impresa e per il territorio. Per questo, con la preziosa collaborazione e il sostegno di Intesa Sanpaolo continueremo a investire energie e risorse per dare spazio, visibilità e sostegno alle PMI che puntano su donne e innovazione. Lo faremo per premiare il loro impegno e perché il loro esempio positivo e vincente possa contaminare tutto il tessuto produttivo italiano», conclude la Presidente.
Le imprese finaliste sono 86 e saranno coinvolte in due eventi, oltre a quello che si è tenuto oggi a Torino all’hotel NH Carlina, in Piazza Carlo Emanuele II 15, che ha dato il via alla fase conclusiva, il 16 maggio ce ne sarà un altro a Milano, alla filiale Intesa Sanpaolo di via Verdi 8 e il 23 maggio si terrà quello di Firenze a Palazzo Incontri, in via dei Pucci 1. Gli eventi sono organizzati dalla Fondazione Bellisario e da Intesa Sanpaolo e le imprese riceveranno un riconoscimento che attesta la loro peculiare capacità di valorizzare il merito e il talento femminili.
Anche quest’anno, le due imprese vincitrici– una piccola e una di medie dimensioni – saranno proclamate nel corso della cerimonia di premiazione dellaXXXI edizione del Premio Marisa Bellisario «Donne ad alta quota», il prossimo 14 giugno a Roma, durante la quale saranno chiamate sul palco per ritirare la speciale “Mela d’Oro – Women Value Company Intesa Sanpaolo”.
All’incontro che si è svolto oggi a Torino hanno partecipato 16 aziende del territorio. Ad accoglierle Valeria Ferrero, Responsabile per il Piemonte della Fondazione Marisa Bellisario, Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, Anna Roscio, responsabile Prodotti e Servizi Imprese Intesa Sanpaolo, e Paolo Musso, Direttore Commerciale Imprese Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo. Le imprese invitate hanno potuto raccontarsi e condividere le soluzioni e le buone pratiche promosse per dare maggiore spazio e valore al lavoro femminile. Due, in particolare, sono state le aziende scelte per rappresentare i valori espressi dal premio: Sibo – Società Industriale Brusa Ornavasso, piccola impresa di Ornavasso (VB) che opera nel settore della costruzione di macchine per la lavorazione del legno e del metallo, presentata dall’amministratore delegato Maria Castelnovo; e Chemelectiva, di Novara, attiva nel settore della ricerca e sviluppo prodotti farmaceutici, raccontata dall’amministratore delegato Maria Luisa Fontana.
«Le piccole e medie imprese italiane sono un fattore chiave della competitività del nostro Paese. Nei loro confronti, Intesa Sanpaolo ha intrapreso un impegno preciso: valorizzarle e accompagnarle alla crescita, dando voce alle specificità del territorio, attraverso un percorso che passa dalla valorizzazione delle eccellenze, all’accelerazione per le start up ad alto contenuto di innovazione, all’empowerment femminile», afferma Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo. «Il Premio Women Value Company è dunque una parte fondante del nostro progetto: le donne, la parità di genere e il welfare sono risorse su cui investire, vitali per lo sviluppo dell’occupazione e dell’economia», continua Barrese, specificando quanto la sintonia con la Fondazione Bellisario e permetta di dare visibilità alle tante storie d’impresa il cui successo è nato anche dalla lungimiranza di aver compreso che l’eccellenza e il talento non hanno genere. «Sono esempi a cui guardare per esserne ispirati: raccontando le loro esperienze, abbiamo l’ambizione di contribuire alla diffusione di una cultura aziendale inclusiva, capace di dare spazio al talento e alle idee, in cui si affermi un welfare capace di sostenere le donne e le famiglie», conclude.
Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte Valle d’Aosta Liguria Intesa Sanpaolo, pone invece l’attenzione sul fatto che nel 2018, le imprese femminili in Piemonte sono circa 98.000, il 22,5% del totale. «Come Banca del territorio – afferma la Balbo – le sosteniamo e supportiamo il lavoro e l’imprenditoria in tutte le sue forme, nella consapevolezza che le differenze rappresentano un valore su cui costruire la propria identità. Come datore di lavoro più grande in Italia, investiamo e ci impegniamo ogni giorno per valorizzare il merito e le diversità. Grazie a un modello d’impresa basato prima di tutto sull’attenzione alle persone e a un sistema di welfare aziendale cresciuto negli anni, siamo un benchmark e contiamo di trasmettere il nostro successo anche alle nostre imprese clienti».
Il premio Women Value Company – Intesa Sanpaolo si rivolge alle piccole e medie imprese pubbliche e private (secondo i criteri della Raccomandazione della Commissione Europea 2003 361/CE), a prevalente capitale italiano e non appartenenti a gruppi, che abbiano registrato buone performance economico-finanziarie e che si siano distinte nell’applicazione di politiche di valorizzazione del lavoro femminile e di gestione della gender diversity: servizi di conciliazione famiglia e lavoro; iniziative volte a garantire ai dipendenti, uomini e donne, una serena gestione del loro tempo in azienda (benefit, voucher, asili nido interni,…); politiche flessibili di organizzazione del lavoro; politiche retributive di merito non discriminatorie; piani di sviluppo e valorizzazione delle competenze e carriere femminili, con ampia presenza di donne in posizioni manageriali o apicali.
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