Questioni di genere

La violenza contro le donne e l’inconsistenza statistica del signor Panella

21 Gennaio 2016

L’affermazione di Carlo Panella, che a Uno Mattina ha paragonato le violenze di Colonia alle dinamiche di branco che secondo il giornalista sarebbero tipiche dei maschi Siciliani, ha fatto scalpore sul web.

Siciliani su Facebook e Twitter hanno all’unisono espresso la loro indignazione di fronte a quello che in molti hanno considerato un affronto e un attacco  alla loro dignita’. Nello Musumeci ha definito, su Twitter, “minchiate” le parole di Panella, esigendo le scuse immediate del giornalista. Tiberio Timperi, conduttore di Uno Mattina, si e’ scusato pubblicamente, difendendo l’onore della Sicilia.

In questa ondata di risposte e commenti anti-Panella, sembra che dei dettagli fondamentali siano stati trascurati: i dati reali.

Statisticamente, la Sicilia e il Sud Italia in generale sono caratterizzati dai tassi piu’ bassi di violenza contro le donne del Paese. Cio’ rende l’affermazione di Panella molto grave, in quanto non soltanto offensiva, ma anche falsa.

Ecco i dati ISTAT del 2014 (http://www.istat.it/it/archivio/161716). Per 100 donne di eta’ compresa tra i 16 e i 70 anni, “solamente” il 23,9% ha subito violenza fisica  o sessuale in Sicilia. Altre regioni simili alla Sicilia sono la Basilicata con un 23,7% e la Puglia con un 25,6%. Tra le regioni piu’ violente nei confronti delle donne ci sono Lazio (39,2%), Emilia Romagna (33,6%) e Liguria (37,6%), la regione di Panella. In Italia le donne che tra i 16 e i 70 anni hanno subito violenze sono il 31,5%, con un meridione che, a eccezione della Campania(33,1%), presenta numeri inferiori al trend nazionale.

I dati sovracitati sono scoraggianti. Quello della violenza sulle donne e’ un fenomeno deplorevole e tristemente diffuso: il 23,7% della Sicilia e’ un dato da condannare con la stessa intensita’ e fermezza con la quale va condannato il 39,2% del Lazio. Tuttavia, sarebbe auspicabile che, nel caso in cui si analizzasse la diffusione regionale del fenomeno, tale analisi si basi sui  fatti, piuttosto che su stereotipi o preconcetti.

 

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