Questioni di genere
Hillary sei tutte noi
Hillary Rodham Clinton è il candidato democratico alla Casa Bianca e come donna, per di più madre di una piccola donna, questa notizia mi riempie di gioia.
In questi mesi di primarie, ancor più che negli anni precedenti, Hillary è stata accusata in mille modi di essere inadatta, non all’altezza, espressione di “vecchia politica”, senza rinunciare a commenti sul suo aspetto fisico, sul suo matrimonio, insomma un’ossessione quasi planetaria nel ridimensionarla, schiacciarle la testa, “rimetterla al suo posto”. Si, perché alla fine è questa la questione: una donna rischia seriamente di arrivare ad occupare un posto che è ancora difficile, molto difficile immaginare al femminile; perché non bastano i tanti blockbuster futuristici con Presidenti donna a cambiare l’immaginario – non di un paese ma dell’intero mondo occidentale – e il Comandante in Capo non può, semplicemente non può essere una donna.
E, invece, sorpresa! Non solo può, ma è auspicabile che lo sia perché – anche se forse non era la più trascinante tra i candidati democratici e nemmeno quella con le idee che prediligo – e anche se avesse un avversario repubblicano meno impresentabile, sarebbe sempre e comunque la più preparata e degna di questo ruolo. Lo è per la sua competenza professionale e personale, per l’ esperienza alla Casa Bianca, per quella (rognosissima) come Segretario di Stato, per il suo lungo impegno in favore delle donne e delle minoranze, per mille mille motivi che non ci sarebbe nemmeno bisogno di ricordare se non avesse l’enorme handicap di essere nata femmina!
Possiamo far finta di essere aperti e pronti ai cambiamenti, ma quando si tratta di accogliere una vera novità come questa – chissà perché – innalziamo montagne di se e ma invece di goderci un momento storico e raccontarlo alle nostre bambine. Io, invece, stasera credo proprio che prenderò la mia piccola di quattro anni e mezzo, già fan della coniglietta Judy di Zootropolis (“dove ognuno può essere ciò che vuole”) e le racconterò che c’è una donna che vive in un Paese che non possiamo definire lontano e che sta per diventare Presidente… e in un certo modo è come se lo diventassimo anche tutte noi con lei. Le dirò che non sarà la sua bellezza ad averla portata fin lì e nemmeno l’uomo che ha sposato, ma la sua intelligenza, determinazione e il suo lavoro… sarà una bella storia e la cosa più bella è che è vera.
Insomma viva Hillary e in attesa di chiamarla Presidente e Commander-in-chief, ci divertiamo con la definizione che dà di se stessa sul suo profilo Facebook: “Wife, mom, grandma, women+kids advocate, FLOTUS, Senator, SecState, hair icon, pantsuit aficionado, presidential candidate” (moglie, mamma, nonna, avvocato di donne e bambini, first lady, senatore, segretario di stato, “icona di acconciature”, affezionata ai completi con pantaloni , candidato presidente).
E poi dicono che non è simpatica!
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