Questioni di genere

Gender, genere e generalizzazioni: immagini d’archivio per una riflessione

22 Settembre 2015

Sguardi Femminili è una selezione di fotogrammi estrapolati da fondi filmici dell’Archivio Nazionale del Film di Famiglia girati tra gli anni ’20 e gli anni ’70 nei quattro formati substandard 9,5mm, 16mm, 8mm e Super8, il cui focus è la donna nei suoi diversi ruoli: compagna, moglie, madre, figlia e lavoratrice.
Prendendo spunto dalla pratica del film di famiglia, in cui i confini di genere – come si vede in alcuno fotogrammi – non sono interamente sbilanciati in favore della figura maschile, abbiamo chiesto a Lorenza Perini, autrice di diversi saggi sul ruolo della donna e le questioni di genere, di offrirci in un’intervista un punto di vista sulla “teoria del gender”.

 

La questione terminologica

 

“Teoria gender” o “ideologia gender” sono locuzioni senza alcun significato né senso logico, a partire dalla parola in inglese – gender – la cui traduzione in italiano essenzialmente genera confusione.  In questo specifico caso, una parola in inglese immessa nella nostra lingua sembra un espediente per nascondere qualcosa, per confondere le acque, anche a causa dell’intrinseca caratteristica della lingua italiana, troppo ricca e complessa, ma anche decisamente anelastica e lenta.

 

“Chi parla [e traduce] male, pensa male” (cit.)

 

“Gender” quindi è una parola che con l’italiano “genere” non si è mai riusciti a tradurre perfettamente, perché “genere” ha anche altri precipui significati, legati grammaticalmente al maschile e femminile in quanto “sessi” differenti. E qui sta il punto. Lasciata in inglese, la parola “gender” invece di tradurre solo “costruzione culturale di ciò che intendiamo per femminile e per maschile in un contesto sociale dato” e quindi fare riferimento a un rapporto, lascia intendere di poter assumere su di sé anche il significato biologico, cioè le caratteristiche naturali che descrivono l’appartenenza a un sesso o all’altro, la differenza tra “maschile” e “femminile” quindi, l’identità sessuale. “Gender” sarebbe quindi tutto questo, sia relazione socialmente e culturalmente costruita che emblema della differenza biologica tra i sessi… Naturale e culturale insieme, mescolato confuso, equivoco.

Differenza biologica tra i sessi e costruzione culturale dei comportamenti e dei ruoli (e quindi degli stereotipi) che la società si aspetta da ognuno di noi in quanto uomo o donna sono due invece concetti NON intercambiabili. Il primo infatti si traduce con “sesso” e il secondo con “genere”. Gender traduce solo il secondo. Per il primo c’è “sesso”. Sex and gender.

La confusione è solo in italiano. Per grammatica, certo, ma anche e soprattutto per cultura…

 

Metodi per confondere, strumenti per chiarire

 

Dopo quanto detto sopra, condivido in pieno il “piccolo glossario” che qualche mese la scrittrice Michela Murgia fa ha pubblicato, in quanto rispecchia perfettamente e chiarisce la mia personale opinione su questo tema, ripeto volutamente contraddittorio a causa dell’insistenza nel far rientrare questioni di politica e di diritti di inclinazione cattolica all’interno della più neutra questione degli orientamenti sessuali.

Prima del glossario però devo dire ancora una cosa. Sono rimasta personalmente colpita e stupita dalla crasi terminologica avvenuta nel corso degli ultimi mesi (diciamo in quest’anno, già preannunciata in vari modi ma esplosa con la questione dei libri per bambini – messi al rogo dal Sindaco di Venezia) . Ma avrei dovuto immaginarlo già lo scorso anno, quando una docente del mio ateneo mi ha chiesto: “ma gender vuol dire gay e lesbiche?”. E non più tardi di qualche giorno fa un’altra docente in una riunione ha detto “eh sì gli studenti ci stanno ponendo la questione gender”, intendendo con questo i diritti LGBT [Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender]… Avrei dovuto immaginare e prevedere un’offensiva cattolica – perché ovviamente questo è – a tutto lo spazio che le questioni dei diritti diciamo “del corpo” in generale (non solo LGBT, ma anche rispetto alle coppie di fatto, alla fecondazione assistita e così via…) stavano prendendo nel discorso nazionale e internazionale. A ondate, temporalmente definibili, ce la si prende con le donne, con “le femministe” se possibile, perché fa ancora più effetto… Sovrapporre “sesso” e “genere” non serve a cancellare le discussioni su ciò che del corpo ai cattolici non piace, ma vuol dire cancellare decenni di lavoro di chi – donna – ha lavorato per la parità, per la parità di dignità.

Quindi è questo il lemma di glossario di Michela Murgia che sottoscrivo pienamente: Sesso biologico: è la constatazione per me che sono nata con corpo femminile. Genere: è l’insieme di ruoli e comportamenti che la società si aspetta da me in base al sesso biologico femminile e che mi sono stati insegnati sin da bambina cercando di spacciarmeli come innati e immutabili. In realtà, essendo frutto di costruzione culturale, cambiano nel tempo (per fortuna). Identità sessuale: mi sento una donna nella mia dimensione soggettiva. Identità di genere: mi sento una donna anche nella mia dimensione sociale, cioè in generale non fatico a comportarmi come la società si aspetta che si comporti una donna, salvo quando riconosco le aspettative come oppressive: contro quelle combatto perché non ricadano sulle donne che verranno, come le donne dei decenni scorsi hanno fatto per me. Orientamento sessuale: tendenzialmente mi attraggono gli uomini. Ma… Potrei essere nata in un corpo femminile e sentirmi maschio. Potrei essere nata in un corpo femminile e sentirmi attratta dalle donne. Potrei essere nata in un corpo femminile, sentirmi maschio ed essere attratta dai maschi. Potrei essere nata in un corpo femminile, sentirmi donna, essere attratta da entrambi e non trovare affatto normale comportarmi come la società si aspetta che si comporti una donna. Nessuna di queste combinazioni e le sue risultanze di relazione dovrebbe causare a me o a chi le esprime una discriminazione sociale. Questo alcuni lo chiamano “ideologia gender”. Io lo chiamo rispetto. (Michela Murgia, febbraio 2015).

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