Questioni di genere
Alverà (Snam): Investiamo nelle scienze per dare più forza alla parità di genere
In che modo la pandemia ha cambiato il nostro modo di concepire il lavoro? E come inciderà quest’esperienza umana, sociale ed economica unica nella vita aziendale di domani? In che modo i diritti delle donne lavoratrici e la parità di genere saranno favoriti da una nuova concezione del lavoro? Sono alcuni dei temi toccati dall’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà, in un’intervista al Messaggero.
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Il 70% dei mestieri del futuro, ha detto Alverà, richiederanno competenze scientifiche, cioè quelle ricomprese nell’acronimo Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). La preparazione in queste aree sarà dunque decisiva per garantire un migliore equilibrio di genere nel mondo del lavoro. “Le nostre tecniche e le nostre ingegnere – ha detto Alverà – sono spesso invitate nelle scuole per raccontare quanto è entusiasmante lavorare con l’energia. Per questo motivo abbiamo deciso di lanciare una borsa di studio in collaborazione col Politecnico di Milano, abbiamo proposto una defiscalizzazione del 50 per cento sulle assunzioni di donne di qualsiasi età con una formazione Stem, e riduzione delle tasse universitarie per le ragazze iscritte a facoltà scientifiche. Poi daremo dei bonus cui provvederebbe direttamente Snam”.
Snam opera in un settore tradizionalmente a prevalenza maschile come quello delle infrastrutture energetiche, tuttavia è una delle poche aziende italiane a essere inclusa nel Gender Equality Index globale di Bloomberg e ha quattro donne in posti chiave del management.
Lo smart working, ha detto l’ad di Snam, è una soluzione destinata ad affermarsi sempre più anche dopo l’emergenza sanitaria e potrà rivelarsi anch’essa un’opportunità per le donne, applicandosi con maggiore facilità alle funzioni di “staff”. “C’è stata un’accelerazione di 5/10 anni sul tema dello smart working”, afferma Alverà. “Certo, resteranno mansioni per cui sarà ancora necessario essere fisicamente in ufficio, ma in altri casi no. Penso a una collega che per noi fa l’analista. Prima si svegliava alle sei e mezza, preparava i figli, li lasciava a scuola, passava un’ora in auto. Poi, arrivata in ufficio, leggeva ore e ore di dati necessari alla sua analisi. La stessa cosa potrà farla da casa, con risparmio di tempo e un’efficienza migliorata”.
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Fondamentale nello sviluppo dei talenti e dei percorsi di carriera è l’equilibrio vita-lavoro. Anche su questo lavora il polo di formazione interno all’azienda, lo Snam Institute. “La nostra università interna – ha spiegato Alverà – punta a valorizzare le capacità manageriali. Un buon manager mira ad avere i collaboratori felici e motivati”.
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