Questione islamica

Il gap generazionale è Berlino negli occhi di mia figlia

20 Dicembre 2016

La prendo sul personale questa volta, scusate.
Non ho frequentato Studi Strategici, non ho le competenze per fare analisi tecniche di quanto stia succedendo a livello planetario per ciò che attiene al terrorismo.
Cerco di passare oltre i profili Facebook, strumento che di fronte a fatti come quelli di Berlino polarizza un dibattito che puzza di paura lontano un miglio. Guardo più vicino, guardo a mia figlia e mi rendo conto che tutto quanto sta accadendo nel mondo è lo ‘shock del futuro’ evocato da William Gibson e da altri autori di una certa fantascienza ‘predittiva’.

E’ il modo in cui il terrore ha cambiato le cose a segnare una distanza: il terrorismo, non la tecnologia, costituisce il gap generazionale tra me e mia figlia e più in generale tra genitori e figli [o tra adulti e giovani per chi figli non ne ha].
Me ne sono convinto osservando la consapevolezza con cui lei e i ragazzi in generale assumono queste tragedie. Perchè i ragazzi le assumono e le consumano, mentre noi ne veniamo solo consumati; è questa la frattura generazionale, questo è il solco incolmabile: prendevamo l’interrail e i nostri genitori potevano essere preoccupati perché eravamo in giro per l’Europa con la leggerezza dell’ingenuità a fare da contraltare alla pesantezza degli zaini. Potevamo fare brutti incontri, avere incidenti, restare senza soldi, prendere freddo e ammalarci, potevamo essere scippati, fregati al cambio di moneta.. Ma se mio padre avesse detto: “Vedi di non bere troppo, portati dei preservativi e attento ai camion nei luoghi affollati” avrei risposto: “Non ho capito la faccenda del camion..”

Adesso loro sanno che nel mondo, a Berlino così come a Nizza e chissà in quale altro posto ci potrebbe essere qualcuno che li vuole stritolare sotto le gomme. Ed il perché è così intangibile da divenire irrilevante. E’ così e basta: è un fatto del mondo così come lo è Internet o il sole che sorge al mattino.

Speravo che l’incolmabilità generazionale per me arrivasse una mattina di fronte a una spiegazione troppo astrusa, una nuova tecnologia, una notizia incomprensibile. Non pensavo fosse la normalizzazione del terrore, il suo radicamento nelle coscienze e nelle attese dei ragazzi.

Così, quando mia figlia staccherà gli occhi dalle immagini televisive e mi guarderà io avrò due cose da fare: aggiungere i camion alle raccomandazioni e assumermi la mia quota di responsabilità per aver contribuito a consegnarle un mondo del genere.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.