Mondo

Il nuovo Monopoly di Trump e Musk e la Sindrome di Nerone

Come Nerone, Musk e Trump (e i loro cortigiani) vogliono bruciare il mondo per ricostruirlo a propria immagine e somiglianza. Si bruceranno anche loro?

31 Gennaio 2025

C’è ancora qualcuno che vede negli Stati Uniti la fonte del progresso? Il sogno americano è ancora quello che molti sognavano, emigrando e impiantando oltremare attività che nella madrepatria era impossibile far fiorire?

I propositi di Donald Trump, nel suo secondo mandato, benedetto dai suoi elettori acefali, sono piuttosto distruttivi. Come in genere lo sono quelli delle destre. Il camuffamento tipico così come il linguaggio utilizzato dalle destre è, come ogni dissimulazione, ingannevole: rifaremo l’America grande (quando mai è stata piccola, anzi è stata sempre invadente), la pacchia è finita (come dice la nostra biondina, sempre vittima di complotti, senza i quali non potrebbe esistere), prima i francesi (Marine Le Pen), prima gli italiani (Salvini), no all’immigrazione (Trump, Le Pen, Meloni, Salvini, AFD, Orbàn, eccetera), no al potere della magistratura (quando è contro di noi, perché tutto quello che diciamo e facciamo noi è al di sopra della legge) e così via, in un vortice che giorno dopo giorno devasta la democrazia come l’avevamo conosciuta dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Succede, quando non si tiene alta la guardia e ci si abbandona al capitalismo più sfrenato, dove l’avere è più importante dell’essere, perché è l’apparire a determinare la qualità dell’essere. E non apparire ricchi è una vergogna. L’unica forma di dignità possibile è apparire ricchi, un esercito di Emme Bovary di ogni sesso, e si è disposti a tutto pur di raggiungere uno status di “benessere” uguale a quello delle famiglie delle pubblicità, che vivono tutte in case di mille metri quadrati con parco annesso, che non fanno altro che ritrovarsi attorno a tavole imbandite di ogni prelibatezza, che viaggiano su automobili costosissime, che schioccano le dita e hanno tutto, sempre sorridenti.

Così Chiara Ferragni, truffatrice a sua insaputa, diventa un modello, alla stessa maniera di un Berlusconi, truffatore consapevole, che si presentava col suo sorriso porcellanato in tutte le case. E adesso con Donald Trump che vuol rendere l’America di nuovo grande. Anzi la vuole pure più grande, prendendosi il Canada, la Groenlandia, forse il Messico, o almeno il suo Golfo.

E gli americani, certo non tutti, vanno in questa direzione. Ma non è che con un presidente “democratico” sarebbe poi così diverso. Per gli americani l’unica America sono loro, gli usoniani, liberali o democratici. Gli USA sono il migliore dei mondi possibili, i più forti, i più liberi, i più ambiti. E per mantenere viva quest’idea, gli americani (non tutti, lo precisiamo) sono inclini all’inganno, alla manipolazione delle informazioni, né più né meno di un Putin neozarista che della menzogna ha fatto la sua cifra distintiva, né più né meno degli islamici che mentono all’Occidente per ingannarli sulla purezza e la bontà della loro dottrina. Basti pensare alla valanga di bugie che personaggi come Elon Musk e Donald Trump vomitano ogni giorno nell’etere, diventando influencer seguitissimi.

In Europa, anziché arginare una deriva antidemocratica che danneggerebbe tutti quanti, dopo una tendenza centripeta che ha raccolto tutte le nazioni del Vecchio Continente, in un tentativo di unione, si preferisce esaltare ancora una volta i singoli nazionalismi, riportando indietro le lancette dell’orologio della Storia.

Così facendo si gioca al Monopoly orchestrato da Musk e Trump, che non vedono altro progetto possibile che dividere il mondo per comandarlo, in maniera da fare singoli accordi con singoli stati, piccoli e manovrabili, piuttosto che con un Unione Europea scomoda, troppo evoluta, con leggi protettive nei confronti dei cittadini, troppo attenta ai diritti umani.

Diritti umani? Perché? I generi sono soltanto due, maschio e femmina, i migranti sono animali, carne da macello, schiavi utili solo perché noi possiamo arricchirci. No, no, bisogna costruire muri, altro che. Non solo concreti ma anche metaforici.

E poi, come si permettono i giudici di interferire coi nostri disegni? Siamo noi che facciamo le leggi. Elon Musk, sempre lui, dice che i giudici italiani vanno fermati e che il futuro della Germania è recuperare il neonazismo (il cui capo è una lesbica, per di più sposata con una donna dello Sri Lanka, piccolo corto circuito), ossia una dottrina nefasta che ha causato la rovina dell’Europa nel Novecento.

A nessuno importa, oggi, la salvaguardia dei diritti civili, semplicemente per un motivo. Perché si è cresciuti nelle democrazie e si dà per scontato che i diritti ci siano sempre stati e non siano dei principi da difendere in ogni momento e in qualunque modo. Anche a questo servono le sempre più indigeste e percepite come superate giornate della memoria. La smania di “andare avanti” e superare quel passato indicibile per l’orrore è un pericolo costante per smarrire la portata delle azioni che i fascismi hanno prodotto, colle catastrofi che chi ha studiato la Storia conosce. Certo che si deve andare avanti, ma proprio per questo la memoria sempre presente, a ricordarci cosa non si deve fare, è necessaria.

Ma se la Storia non l’hai studiata e vivi in un sogno popolato da eroi mitologici che urlano dio patria e famiglia senza i fondamenti, sebbene in una democrazia che ti consente di dire le minchiate più colossali sul passato, a poco a poco finirai per credere che le suddette minchiate siano la realtà. Ed è un momento il ripiombare nella barbarie del Novecento. Lo psicofascismo da cui siamo circondati è subdolo, ha una serie di comportamenti riconoscibili, come l’esaltazione e glorificazione dell’ego, ma che le persone senza una consapevolezza storica non riescono a distinguere.

Le mitologie sono affascinanti perché spingono la fantasia a idealizzare un mondo che si vorrebbe sicuramente diverso. Ma sono basate sull’irrealtà, piccolo dettaglio.

Anche le mitologie muskiane lo sono. Ma a Musk piace confondere, a scopo promozionale, il suo potere tecnologico, indubbio, coi suoi deliri di onnipotenza e le sue colonizzazioni marziane, assolutamente impossibili per gli esseri umani per come sono fatti biologicamente. È suggestivo credere alle sue fandonie. E i cretini (tra i quali anche il mio cugino decerebrato e infatuato prima di Salvini, poi di Giorgia) abboccano.

Così come per Musk, succede anche coi falsi miti delle destre sempre più incalzanti, le quali possono blaterare quei miti proprio perché siamo in democrazia. Ma se la democrazia diventa una democratura la libertà di parola, e di tante altre cose, svanisce, e ci si ritrova come uccelli in gabbia. La tendenza attuale dell’Europa è questa.

Elly, c’è lavoro per te.

 

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