Mondo

Buon 2025? E voi ci credete?

31 Dicembre 2024

Starnazza, Elon Musk. Il suo delirio di onnipotenza, supportato da un ego smisurato e da un’altrettanta smisurata ricchezza, inonda i media, spingendolo a dire che i giudici italiani sono delinquenti, che la Germania farebbe bene a eleggere i neonazisti, che Giorgia è wonderwoman, che nel Regno Unito la guerra civile è inevitabile, che, insomma, il mondo si debba uniformare al suo pensiero delirante. E soprattutto, falso, ma creduto buono da masse di decerebrati. Anche da noi.

E il linguaggio che usa, i mezzi, la propria immagine, come l’uomo che tutto può e che sta dietro ai padroni del mondo, che equivale a dire che il padrone è lui.

La sua visione ipertecnologica, che è la sua idea fissa da spettro autistico avanzato, lo porta a considerare qualsiasi legge, qualsiasi inciampo, qualsiasi pensiero opposto al suo come un ostacolo che va eliminato. Basta dargli il potere per farlo e lo farà, senza alcuno scrupolo, perché è la sua idea fissa e, come tutti gli squilibrati, è disposto a tutto per arrivare a realizzarla, anche se è un’idea bislacca. Non importa, è la sua idea e lui ha i soldi per darle un corpo, è secondario se, come effetti collaterali, ci siano morti e feriti sul campo.

L’avvento di un nuovo nazismo in Germania, magari da trapiantare negli Stati Uniti, potrebbe essere propizio, e lui ha gli strumenti per manipolare l’opinione pubblica e portarla a seguire il suo delirio.

Non è difficile manipolarla. Bisogna approfittare dei momenti di incertezza, di crisi, di povertà, anche se non arrivata ancora per tutti e sebbene per gran parte ci sia già, e mostrarsi come il salvatore. Anzi adesso usiamo anche la rana Pepe come avatar e continuiamo in questa dimostrazione di infantilismo ostentato. Così ognuno si sentirà in diritto di adottare avatar più o meno semantici, che si portano dietro violenza, razzismo ed eversione.

È successo in passato che personaggi alla Musk si impadronissero del potere ma i giovani che non studiano la Storia non ne sanno nulla né del fascismo, né del nazismo, né dello stalinismo, né di Videla, né di Pinochet, né di Idi Amin Dada, né di Khomeini eccetera e si fanno abbindolare dalle paillettes e dai lustrini tecnologici di Musk, l’auto elettrica, il nuovo telefono, i satelliti, le spedizioni su Marte e Pepe la rana… Musk è il profeta del futuro, è il consigliere di Trump, è l’amichetto di Giorgia, solo lui che ha i soldi e che li vede lievitare da tutte le parti, con valute cripto e non, può cambiare il mondo. In peggio, certamente.

Il messaggio che lancia di continuo, amplificato dagli stolti che lo appoggiano, è di una pericolosità ciclopica perché se un matto come lui avesse il potere potrebbe mettere a repentaglio la vita sul pianeta. Tanto lui vuol farla continuare su Marte. Il controllo dell’etere lo ha già perseguito, da privato. Basta un incarico ufficiale e il suo potere tecnologico sarà ufficializzato, appunto, e quindi reso legale per qualsiasi suo capriccio.

Nessuno sembra rendersi conto della pericolosità di un simile individuo. È un prodotto molto usoniano, sebbene lui sia sudafricano d’origine, l’apice che il capitalismo può raggiungere, la perdita di senso della realtà e il tunnel di onnipotenza in cui s’infila.

I risultati del delirio di onnipotenza altrui li vediamo ogni giorno, basta guardare i dittatori nel mondo e le guerre che scatenano, mandando a morire al fronte centinaia di migliaia di giovani che sono proprio il materiale prezioso per la demografia, per lo sviluppo delle nazioni, per il futuro. Ma i dittatori, altri autistici col potere, hanno le idee fisse di ricostruire imperi ormai svaporati e che non hanno più senso, Erdogan col suo Impero Ottomano, Putin con quello zarista, Netanyahu con un’Israele pigliatutto, i mullah vari con un islam altrettanto pigliatutto, seminando terroristi ovunque, soprattutto in Medio Oriente ai danni di Israele (e quindi del maledetto Occidente infedele), e imprigionando donne e dissidenti, torturandoli e uccidendoli, Kim Jong Un, colla sua Corea del Nord che non fa che far sfilare i suoi missili e carri armati mandando al macello i suoi ragazzi.

Fermandosi un momento a riflettere sulla giornalista imprigionata in Iran, piccolo inciso, ma ve lo vedete un Tajani che sbroglia la matassa, quasi fosse un Tayllerand del XXI secolo? E tutti a dire alla stampa di tacere di non fomentare l’opinione pubblica e cicicì e cicicià, nell’ottica comportamentale dei dementi. Ridicolaggini. Noi dovremmo farci dettare le regole di comportamento da chi non le rispetta? Che noi protestiamo o no, all’Iran non gline ne frega una cippa, naturalmente, ma serve a noi e alla nostra classe politica ricordare che noi siamo diversi. L’opinione pubblica dovrebbe insorgere e spingere il nostro governo, così diverso da quelli di quei paesi canaglia, a ritirare gli ambasciatori da paesi come l’Iran, anziché rispettarli, e andare lì in forze a riprendersi la cittadina italiana ingiustamente incarcerata. Israele lo avrebbe fatto per un suo cittadino, figurarsi per mille e più, tra morti, feriti e sequestrati il 7 ottobre, e ha dimostrato che si può. Meloni fa il pesce lesso ma si inalbera ad Atreju usando futuri improbabili sulle opere fatte e che non funzionano, facendo la vittima professionista che è l’unica cosa che sa fare. Piccolo inciso da tenere presente per il 2025, l’inadeguatezza della nostra classe politica a far fronte a qualsiasi situazione.

E poi ci sono quelli che vorrebbero essere come loro ma non possono (ancora) come Orbàn, Trump (forse ci arriverà prima degli altri perché il presidente degli U.S.A. non ha freni nel suo paese, nemmeno la Costituzione), e Meloni, appunto, che fa le prove per prendersi tutto, Milei, su cui preferisco non parlare perché è il grado zero.

Perché dovremmo sperare in un 2025 migliore? Quali sono le premesse vista la proliferazione di pazzi schizofrenici al potere? E vista l’indifferenza delle masse, che si accollano le pazzie dei potenti.

Un tempo, non molti anni fa, le piazze italiane ribollivano di dissenso quando il potere le sparava grosse, e le battaglie per i diritti si sono viste in piazza, e sono risultate vittoriose. Oggi basta che un Salvini indisponente e di basso livello precetti e si scandalizzi della parola “rivolta” in bocca a un sindacalista che le masse restano quiete, come ipnotizzate. Le ruspe dovrebbero andare a Montecitorio, altro che, e ruspare questa gentaglia pagata da noi.

Il pericolo è imminente, l’anticamera dei totalitarismi. A distanza di un secolo stanno affilando le armi per ripresentarsi in pompa magna.

La povertà, dicevo. Sì, proprio la povertà, soprattutto dopo un periodo di relativo “benessere”, che poi è consumismo camuffato da, dove ti fanno apparire come vitale l’auto prima a benzina verde, poi a gas, poi a metano e infine elettrica, e tutti gli altri oggetti di consumo, pandoro Ferragni compreso, è il terreno fertile perché le masse che hanno perduto quel “benessere” si sentano tradite dal progresso e dalle democrazie, che non hanno saputo mantenere le promesse e che si gingillano dietro ai “diritti delle minoranze”. Secondo la lettura degli oscurantisti di destra, naturalmente. Incapaci di riflettere e capire che se le minoranze vedono rispettati dei diritti fondamentali sono in salvo anche loro, perché quelli che verranno nel prossimo futuro non avranno tanto riguardo per i poveri. Ma li usano per il consenso, sputando veleno e menzogne sui progressisti che, in quanto più propensi a usare il dialogo e l’intelletto, per statuto, “perdono tempo” e “non concludono nulla”.

Il mantra è questo.

Musk è esattamente il prodotto di una società capitalista marcia, egocentrica, egoista, distruttrice che porterà il pianeta a una nuova palingenesi. Solo che non credo proprio che, dopo il fuoco, ciò che sorgerà, stavolta sia una nuova fenice.

Io direi di correre ai ripari finché si è in tempo. Restando nel nostro piccolo, insignificante paese, sebbene eletto a meta di vacanze internazionali open to meraviglia, farei un appello a Elly e ai suoi colleghi dell’opposizione di concentrarsi un pochettino per arginare codesto pericolo imminente, almeno da noi.

Io ho suggerito da dove ripartire, più volte. Cerchiamo di pensarci un po’ meglio e con più energia nel 2025, Elly? Conte, senza contea, cerca di smetterla colle liti da cortile con Grillo, quello è un altro narcisista senza speranza, e vedi un po’ di adeguarti a un po’ più di serietà intellettuale e progettuale. Le altre formiche cerchino di smettere di fare inutilmente le cicale perché fanno solo un rumore di fondo che molesta e lascino confluire i propri elettori in un partito progressista vero, perché non aspettano che questo. E, soprattutto si ritirino in isolamento da qualche parte, Renzi nel Rinascimento saudita, Calenda sui Castelli Romani, gli altri fuori dai piedi. Nei momenti di pericolo come l’attuale l’unione, più che mai, fa la forza.

Se potete, smettete di usare X, non regalate soldi a quello squilibrato di Musk, non comprate i suoi prodotti, meno che mai auto elettriche, sono fumo negli occhi di una visione falsamente green.

Un consiglio per il 2025. Leggete, informatevi, spegnete Telemeloni, spegnete il programma dei pacchi di De Martino e pure i nuovi soliti ignoti di Amadeus e ascoltate più musica (non Tony F e nullità della sua risma), incontratevi tra voi al di là dei social e riscoprite il piacere di stare insieme e confrontarsi, in un giardino, in un bel bar, in una casa del popolo, in piazza, a teatro, al cinema, in libreria, in una mensa popolare, in spazi archeologici, al mare, in montagna, in ogni posto dove la bellezza possa ricordare in che bel mondo potremmo vivere e che non ci accorgiamo di avere avuto sempre a portata di mano.

Lasciate perdere i discorsi di fine anno dei politici o del papa perché tanto sono sempre uguali, sono inascoltati e non portano miglioramenti, vista la china discendente che viviamo. Non fate scoppiare petardi e botti pensando agli animali e agli umani, pensate che con quei soldi spesi nei botti, se messi tutti insieme, si potrebbe dare un maggiore sollievo agli ammalati, soprattutto quelli che non possono.

Fate molta, molta attenzione al linguaggio e a come il potere lo manipola. Osservate come sia sempre più scarno, con sempre meno vocaboli, sempre più semplificato verso il basso. Meno parole meno pensiero. Persone come Meloni lo fanno di continuo, facendo apparire le loro opere come necessarie e durature mentre sono solo distruzioni e buchi nell’acqua. Smettete di credere ciecamente. Usate il cervello, se lo avete.

Volgete la vostra attitudine alla costruzione (non speculazione edilizia) e non alla distruzione (a meno che non sia di ecomostri), e concentratevi sull’opposto di ciò che dicono Elon Musk, Salvini, Meloni, Orbán, Putin, Trump, Milei e loschi figuri come loro. Cercate di comprendere come potreste influire realmente nel futuro di tutti, sia in positivo sia, più pericolosamente, colla vostra indifferenza, in negativo. Nei tutti siete compresi anche voi.

Forse, solo così, l’oroscopo del 2025 potrebbe migliorare.

Amen.

 

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