Italia

Watergate all’italiana: Il caso Paragon come analisi della legittimazione del potere in Italia

di
20 Febbraio 2025
Emanuele Bocchia
“Il baratto controllo-sicurezza tra il popolo italiano ed il suo governo”

“Inizia poi l’era del cigalevismo [..], che rivendica il diritto al disonore. Il suo garante sarà il filantropo Chigalev; l’amore degli uomini giustificherà d’ora in poi la loro schiavitù. ” (Camus, L’Uomo in Rivolta).

Si definisce Scandalo Watergate, la vicenda statunitense che coinvolse lo spionaggio da parte di membri legati al Partito Repubblicano, effettuato nel Q.G. Del Partito Democratico nel 1972, situazione nata da un’inchiesta giornalistica che portò all’accusa di impeachment dell’allora presidente Richard Nixon e le sue successive dimissioni. Il Caso Paragon non ancora giudicato dalle corti nazionali ed internazionali mostra particolari somiglianze a ciò che accade nel 72′ dal punto di vista politico. La prima vittima confermata della vicenda è Luca Casarini, fondatore della ONG Meditteranea Saving Humans, il quale attraverso la sua Organizzazione ha commissionato a dei ricercatori dell’università di Toronto di indagare su eventuali spionaggi sospetti. Sospetti confermati in seguito, dovuti a probabili segnali di intrusione nei devices elettronici di quest’ultimo e dei suoi collaboratori. Le ricerche hanno riscontrato segni di intrusione da Febbraio 2024 attraverso un “software sofisticato” non ancora identificato e il software di spionaggio “Graphite”; in dotazione al Governo Italiano prodotto dall’azienda Israeliana “Paragon Solutions”. In questo momento i partiti d’opposizione chiedono risposte, seppur il 12 febbraio 2025 sia stato invocato il “segreto di stato” durante il question time. Il Governo con stupore generale il 19 Febbraio attraverso il Ministro della Giustizia, risponde alle domande della Camera alle due interrogazioni di Italia Viva e del Partito Democratico rigurdanti il caso e la preoccupazione di eventuali spionaggi dell’opposizione da parte della maggioranza di Governo nei confronti dei partiti d’opposizione (i cui membri e segretari hanno avuto contatti con Cesarini), rimanendo vago e negando qualsiasi intercettazione da parte di organi dipendenti e finanziati dal Ministero della Giustizia. Detto ciò la vicenda ancora in atto presenta molti punti di domanda sui veri colpevoli e sulle vittime del caso e le conseguenze future. Basandoci su ciò che conosciamo possiamo solamente vedere un tassello mancante, Il Popolo Italiano.

Richard Nixon: 37° presidente USA

Né cittadini né i lavoratori né gli studenti né i pensionati e molti altri ancora hanno sollevato le legittime domande, nessuna voce popolare ha richiesto una pressione sul Governo ed i suoi ministri coinvolti nel caso. Tra la classe che dovrebbe essere la più rappresentata, il popolo, secondo la nostra costituzione, nessuna voce si è fatta sentire riguardo questo caso di portata così grave: il sospetto del coinvolgimento di un azienda extra-statale e la complicità anti-democratica del governo, che potrebbero attaccare, attraverso un atto anti-costituzionale, non ancora giudicato, le fondamenta dello stato democratico-parlamentare italiano. Quali sono i motivi di questo tonante silenzio?
Il motivo principale è che questo caso è scoppiato durante il celebre Festival di Sanremo, perciò l’attenzione mediatica ha favorito l’occultamento parziale dello scandalo. Un altro motivo si può ritrovare nella tendenza filantropica passiva del popolo italiano, la sua abitudine di delegare i poteri a chi meglio garantisce la stabilità statale e civile, senza badare ai mezzi utilizzati. Un fattore culturale di convenienza politica rappresentativa con radici storiche fin dall’Unità d’Italia. Paese fondato con una conquista, monarchica, con uno statuto concesso e non conquistato, seppur ovviamente spronato dai moti del 48′ ed una necessità storica di una costituzione. Culturalmente ed istituzionalmente gli Italiani, e le cariche statali, nella storia hanno una ricorrenza a delegare il potere in periodi di crisi imminente assieme a fenomeni di forte disparità sociale ed arretratezza politica a personaggi disposti a rinnegare i principi fondamentali della libertà democratica, I quali successivamente tendono ad abusare del loro potere giustificandolo attraverso la “ragion di stato” ma che de facto si mostrano azioni fini al potere in sé. Esempi storici si riconducono alla Strage di Milano del 1898, al Ventennio Fascista, all’Operazione Gladio e la successiva Strategia della Tensione che ricoprono eventi tragici della storia italiana fino ad oggi.

Benito Mussolini: Dittatore Italiano durante il ventennio fascista.

Fenomeni simili si riscontrano anche nelle conquiste civili e sociali come l’Unità e la Liberazione con la successiva democratizzazione del paese, la prima favorita da ingenti finanziamenti da parte di banche estere e del coinvolgimento della Massoneria di stampo Illuminista liberale e la seconda favorita dalle potenze alleate anglosassoni e dall’URSS attraverso il PCI ed il PSI (ovviamente si riconosce il supporto della minoranza partigiana, movimento popolare che però si riduceva a 250.000 militanti su 45 milioni di italiani rispetto ai contingenti armati degl’alleati con numeri molto più elevati).

Assieme al silenzio generale del caso Paragon e le recenti elezioni contrassegnate da un forte astensionismo confermano tutt’ora la malattia storica italica, l’apice dell’indifferenza generale, dovuta al benessere sociale ed economico che la repressione politica ed il pragmatismo immorale garantisce. L’Italia non vuole la democrazia, vuole un padrone. Finché i cittadini italiani non vorranno porre rimedio a questo peccato originale, sarà un fenomeno costante nel futuro, quasi sicuramente fino all’esaurimento naturale dell’emergenza politica che ha portato a tutto questo.

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