Italia
Damiano Coletta sindaco, da Pericle a Latina 2.0
Il primo consiglio comunale dell’era Coletta, si è svolto, come ci si aspettava d’altronde, in un clima di grande festa e partecipazione. L’entusiasmo per questo passaggio, da una Latina- sempre di destra, in cui i diritti di tutti erano stati un po’ accantonati a favore di interessi personali, a una Latina più eterogenea e più aperta a cittadini comuni, giovani e non, che le tre liste civiche di Coletta hanno voluto rappresentare, è ancora al massimo. Il popolo si è ripreso il palazzo. E il popolo c’è. E’ presente in massa ad applaudire il nuovo sindaco e la nuova Giunta. E Coletta non li delude. E come quando il giorno della nomina a candidato sindaco, un gruppo di attori ci riportarono ad Atene, per ricordarci che a quel tempo tutti avevano gli stessi diritti e gli stessi doveri e ognuno, indipendentemente dal reddito poteva partecipare al bene comune della città, il nuovo sindaco fa la stessa cosa anche in questa occasione ufficiale, citando Pericle, gli ateniesi e i diritti di tutti. Evidentemente sarà questa la differenza tra ieri e oggi, tra quella destra che ha tenuto in scacco per anni una città e si approfittava delle distrazioni dei più, per poter fare concessioni a pochi e affari tra loro, e quelli che invece oggi, si mettono al servizio della città, riproponendo modelli politici dimenticati. Modelli che mettono al primo posto il senso civico e il bene della città. Questo Coletta lo ripete come un mantra, perchè il suo successo parte proprio da qui. Latina, infatti al ballottaggio lo ha premiato, con un straordinario 75 per cento lasciando al palo il candidato del centro destra, Calandrini. Va detto però che la destra da un po’ di tempo è lacerata e in aperta conflittualità. Tanto da far cadere e commissariare per ben due volte negli ultimi tempi le giunte da loro guidate. E quindi in questa occasione, con rapporti completamente deteriorati e difficili da rimarginare, si sono presentati divisi. La situazione non ha favorito il Pd, anch’esso diviso al proprio interno, ma la lista di Latina Bene Comune, una summa di Associazioni messe insieme dallo stesso Coletta, quando era presidente di Rinascita Civile, proprio per essere presenti a questa tornata elettorale. La decisione del direttorio dei 5stelle di non formalizzare proprie liste a Latina, ha fatto il resto. Sono partiti in quarta e fatto una ottima campagna elettorale, piena di colore e di presenza.. Si sono fatti conoscere e riconoscere. Con gazebi, spillette e pettorine, erano ovunque: nei mercati, nelle piazze, davanti ai negozi e nei borghi. Soprattutto nei borghi, da sempre di destra. Erano un gruppo affiatato e la loro semplicità e il loro entusiasmo ha contagiato gli altri, tanto che le fila si ingrossavano, a discapito dei concorrenti. Coletta, persona carismatica, soprannominato “capitano”, per i suoi trascorsi sportivi sui campi di calcio, ci ha messo del suo, spiazzando tutti. Tanto è vero che, al primo appuntamento elettorale, mentre le sue liste si sono fermate a un 17 per cento circa, lui è schizzato al 22,11 per cento, aggiudicandosi il ballottaggio con Calandrini arrivato al 22, 17 % Un successo personale rilevante. Fino ad allora il favorito dai sondaggi era Enrico Forte, il candidato del Pd. Ma da quelle parti qualcosa non ha funzionato. Una guerra intestina che si trascina da tempo, e una campagna elettorale sottotono, come dicono ora in molti, ha permesso alla gente, ignorata, di trasferirsi armi e bagagli a Latina Bene Comune. Ma tant’è. Ora Coletta è il sindaco di Latina e noi seguiremo da qui tutta l’evoluzione di questo nuovo modello di città. Una città che vuole fare la differenza. Partendo da Atene sì, ma per arrivare a una città moderna e coesa. Non ci dobbiamo dimenticare infatti, che Pericle, primo cittadino di Atene, aveva la fortuna di essere acclamato da persone che conoscevano bene il concetto di democrazia. Il popolo era tutto con lui. Ma i latinensi non sono gli ateniesi, per cui ora occorre subito rimboccarsi le maniche e costruire una nuova Latina, al passo con i tempi. Una città 2.0, con tecnologie all’avanguardia e smart city, trasporti efficienti, università, scuole, aziende partecipate funzionanti…e tutto quello che in questi anni è stato messo da parte. Insomma, adesso bisogna fare in compiti e….per bene. Auguri sindaco!
La nuova Giunta.
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