Immigrazione
Ungheria: non chiamatela Europa
Non chiamiamola Europa.
Quella che sfoga i manganelli contro i profughi siriani (la foto è di giorni fa dopo forti scontri al confine con la Serbia tra migranti siriani e polizia), quella che con insipienza e mancanza di lungimiranza e totale impreparazione non riesce a “fronteggiare” un collasso che nessuno aveva previsto.
Nessuno aveva detto loro che, per esempio, il libero flusso dei capitali, deciso trent’anni fa dai governi già al servizio della finanza, avrebbe comportato, alla lunga, questo “disastro” di vite umane.
Alla lunga, perché il denaro viaggia alla velocità della luce, ma gli uomini sono poi costretti a inseguirlo, con la loro carne, il loro sangue, la loro vita.
Ci mettono solo un po’ più di tempo. Ecco, quel tempo è arrivato.
Ecco, questa è l’Europa che affoga nella propria ipocrisia: quella che sta cambiando il volto stesso, frantumando le sue illusioni e la sua prosopopea (come scrivevo qui, cliccate).
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