Immigrazione

Ormai anche la sinistra teme l’immigrazione

26 Agosto 2017

I fatti di Roma hanno indignato molti. La polizia ha mostrato un volto crudele, non è giusto manganellare dei poveri profughi solo perché vogliono avere una casa nel centro di Roma, e non accettano di trasferirsi in periferia, donne e bambini in ginocchio che chiedono pietà, e poi idranti all’alba, uno sgombero di mattina presto non si fa, il mondo ci guarda perplesso, una violenza gratuita.

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Lo sdegno ha percorso la Rete, e a migliaia di utenti non è parso vero di dover ancora stigmatizzare, dopo il G8 di Genova di tanti anni fa, un comportamento così bellicoso dei poliziotti, contro dei rifugiati, per giunta. Molti si sono schierati a favore degli immigrati, dei profughi, dei rifugiati politici, e hanno raccolto centinaia di adesioni perché Minniti si dimetta, perché il questore si scusi ufficialmente, perché alcuni dei poliziotti più crudeli vengano puniti in maniera esemplare.

Decine, migliaia, centinaia di migliaia, dalla parte di chi difende i migranti venuti in Italia per cercare migliori condizioni di vita, di lavoro, di democrazia. E gli altri italiani? Quelli che non scrivono post su FB, quelli che non mostrano ai propri amici il loro pensiero su Twitter o su Instagram? Cosa pensano, come ragionano, che impressione hanno del costante arrivo di così tanti stranieri nel nostro paese?

Fino a qualche hanno fa esisteva un chiaro spartiacque: immigrati sì, basta che si regolarizzino, che trovino un lavoro, e che non delinquano. Parliamo dell’inizio del millennio, all’incirca. La maggioranza degli italiani era di questo parere. Certo, alcuni (una minoranza, soprattutto tra i leghisti e nella destra) già si opponevano ferocemente a questi arrivi, temendo il peggio. Ma erano pochi, e targati.

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Poi, poco alla volta, in diretta correlazione con l’incremento degli sbarchi, e dei ben più elevati ingressi dalla terraferma, qualcosa è cominciato a mutare, nell’opinione pubblica. Non soltanto alcuni sparuti leghisti, ma una netta maggioranza di elettori di centro-destra ha iniziato a dichiararsi nettamente contrario agli accoglimenti. Stanno cominciando a diventare un po’ troppi, ci portano via il lavoro, i clandestini sono incontrollabili, diventano quasi subito delinquenti, assoldati dalle mafie locali, e così via.

Da un paio d’anni a questa parte, anche grazie alla faccia crudele dell’Islam, ai protagonisti delle stragi nel nome di Allah, il malumore sta crescendo in ogni ordine di elettorato: accanto a chi si dichiara di destra, o dei 5 stelle, ha contagiato anche i centristi, quelli di centro-sinistra e, negli ultimi mesi, anche chi si definisce di sinistra, è orientato a votare per Articolo 1; perfino tra i cattolici osservanti, coloro che si recano a messa almeno una volta alla settimana, la tolleranza sta diminuendo.

Oggi, più della metà della popolazione italiana, pensa che gli immigrati siano una minaccia per la nostra cultura e le nostre tradizioni. E’ d’accordo con questa affermazione ben il 40% di chi si colloca a sinistra, percentuale che scende sotto il 30% soltanto tra chi vota PD e tra chi si dice di centro-sinistra. La quota dei favorevoli ad accogliere tutti gli immigrati è scesa ad uno sparuto 15%, poco sopra il 50% dichiara che bisogna accogliere solo i chiedenti asilo politico, mentre il restante 35% pensa che non bisogna accogliere più nessuno.

Inutile negarlo: la paura, il disagio, il malumore degli italiani nei confronti del tema dell’immigrazione e della sicurezza si sta lentamente ma inesorabilmente incrementando, giorno dopo giorno, mese dopo mese, e sta incidendo in maniera significativa anche in chi si professa di sinistra, in chi fino ad un paio d’anni fa vedeva nello straniero una risorsa sia economica che culturale.

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L’unica eccezione a questa deriva anti-migratoria? Numerose recenti indagini l’hanno più volte sottolineato: Milano.

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