Immigrazione
Obama in 6 anni ha deportato più di Bush in 8
La vittoria di Donald Trump ha provocato reazioni molto allarmate. E non solo a causa della sua personalità, esuberante e lontana dalla politica tradizionale, ma anche a causa di alcuni dei punti programmatici sui quali ha condotto la campagna elettorale che l’hanno portato alla Casa Bianca.
CHE COSÀ FARÀ IL NUOVO PRESIDENTE
L’approccio all’immigrazione è stato uno di questi. Trump, in campagna elettorale, ha promesso di costruire un muro al confine con il Messico, pagato dai messicani, per impedire l’immigrazione selvaggia. Di più: ha anche promesso di “deportare” i milioni di immigrati clandestini che spesso da molti anni risiedono negli Usa. Uno degli aspetti su cui i media battono molto è il netto contrasto, non solo politico, con il presidente uscente Obama, che è sempre stato ritenuto molto morbido e aperto nei confronti dell’immigrazione. I dati dicono altro.
Come si vede nel grafico sopra, più di 2 milioni 400 mila persone sono state espulse negli anni in cui Obama è stato alla presidenza, circa 400 mila più di quelli che vennero espulsi da Bush, e, per di più, i dati riguardanti Obama presidente non sono completi perché si fermano al 2014: mancano ancora quelli del 2015 e quelli del 2016.
ESPULSIONI DAL 2009 A OGGI
Barack Obama ha giurato come presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio 2009. Nei 6 anni successivi 2 milioni 427 mila immigrati sono stati espulsi. Per fare un confronto negli 8 anni di Bush, dal 2001 al 2008 le espulsioni erano state 2 milioni 12 mila e 539. La differenza di circa 425 mila è quindi destinata ad aumentare quando giungeranno anche i dati completi del 2015 e 2016.
Quello che appare evidente è che negli ultimi anni, a partire dal 2011, le espulsioni hanno superato i rimpatri volontari di clandestini.
Il testo completo e i dati interattivi su Truenumbers.it
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