Governo

Non siamo più il paese di bingo bongo. Grazie Salvini!

8 Marzo 2018

Ho un ricordo di tanti fa: un gruppo di marocchini piantato davanti ad un televisore in un bar. Il telegiornale diffonde le immagini di una nave stracarica di albanesi che ha appena attraccato alle coste italiane. Io non conoscevo l’arabo ma intuì dal tono della voce e dai visi che il borbottio corrispondeva ad un astioso rifiuto.

Siamo nei primi anni ’90.

Sottotraccia è continuata la competizione tra immigrati in Italia.

Certo non visibile e sguaiata nei toni come quella che è cresciuta tra italiani e stranieri.

Erano gli anni in cui nasceva la Lega nord di Umberto Bossi. Per lui i nuovi arrivati erano “bingo bongo”.

Insulti per nulla paragonabili alla storiella raccontata in tv per accendere la campagna elettorale da parte di Silvio Berlusconi. Più o meno fa così: gli immigrati vengono a rubare nelle vostre case. Ma prima del furto vi rubano il cibo dai frigoriferi e ve lo mangiano…

Una storiella certo studiata a tavolino da quello che è unanimemente riconosciuto come il maestro della comunicazione: vedete gli stranieri, una volta vi rubavano il lavoro, oggi addirittura il cibo…

Non è servita a molto la favoletta del frigo a Berlusconi. Si sa che gli italiani preferiscono sempre l’originale e la Lega ha incamerato alla fine più voti di Forza Italia.

A spoglio ultimato la sorpresa che non ci saremmo aspettati: il primo senatore di colore della storia italiana è stato eletto nelle file della Lega.

L’immigrato nigeriano Toni Iwobi per tocco della bacchetta magica di Salvini non è più bingo bongo.

Per stupefacente eterogenesi dei fini, proprio la Lega con i suoi elettori l’hanno ritenuto capace di battersi per il progresso dell’Italia e il suo governo.

La conferma definitiva che ormai siamo una nazione multiculturale e multietnica è opera del partito che con maggior vigore ha sposato la causa della xenofobia. In un simile contesto la Lega dice, coi fatti, che non vale più la pena ergere barriere ed escludere dalla partecipazione alla vita democratica del nostro paese chi si è guadagnato col lavoro un proprio posto.

E ora? Adesso viene il bello.

Perché Lega e/o 5 stelle dovranno passare dalla propaganda ai fatti. Dopo aver osteggiato e condotto al fallimento il progetto di legge per la cittadinanza dei bambini nati in Italia, adesso dovranno affrontare e governare anche l’immigrazione.

D’altra parte quando il leghista doc Maroni fu ministro dell’Interno nel 2009 varò un piano di finanziamento per strutture d’accoglienza per le famiglie rom. Sotto l’ombrello legislativo dell’emergenza. Furono 60 i milioni stanziati per Lazio, Campania, Lombardia, Veneto e Piemonte.

Se quei 60 milioni li avesse stanziati il Pd sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale.

Ma così vanno le cose quando davanti ai problemi occorre prendere posizione.

Aprite i vostri frigoferi stranieri d’Italia e festeggiate il risultato delle ultime elezioni. Vi attendono primavere più fiorenti di quelle passate.

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