Immigrazione

Mediterraneo, il mare nostrum è la tomba di diecimila migranti

18 Aprile 2016

Sono circa quattrocento le persone che oggi risultano disperse nel Mar Mediterraneo, al largo delle coste egiziane. Secondo BBC Arabic, etiopi, somali ed eritrei, si trovavano a bordo di quattro imbarcazioni malconce nel tentativo disperato di raggiungere l’Italia dall’Egitto. Una trentina gli uomini tratti in salvo dalle squadre di soccorso. Un’altra strage, l’ennesima nelle acque del nostro mare. Nel frattempo, sei cadaveri sono stati recuperati ieri sera su un gommone carico di persone diretto verso l’Italia e che si trovava nel Canale di Sicilia. «Di pensare oggi ce n’è veramente bisogno» afferma il presidente Sergio Mattarella «Ce lo ricorda l’ennesima tragedia del Mediterraneo pare con centinaia di morti a un anno dalla tragedia in cui ne morirono 800. Pensare è necessario».

Nel 2015, secondo l’Organizzazione mondiale per le migrazioni (OIM), il numero di morti e dispersi nel Mar Mediterraneo è pari a 3771. La stima dei migranti morti nel mondo (sempre nel 2015) secondo OIM è di 5350. Aprile è stato il mese più tragico, con 1244 morti, di cui 800 in un unico naufragio (quello citato da Mattarella) al largo delle coste libiche. Sopravvissero solo 28 persone. Nella rotta tra Libia e Italia ci sono stati 2892 morti su 152864 arrivi. Nel 2014 i morti furono invece 3279.

Secondo un gruppo di ricerca della Vrije Universiteit di Amsterdam, che ha portato avanti il progetto “Costi umani del controllo delle frontiere”, finanziato dallo stato olandese, le persone morte mentre tentavano di raggiungere l’UE dai Balcani, dal Medio Oriente, dal Nordafrica e dall’Africa occidentale, sono 3188, tra il 1990 e il 2013. Come ci ha raccontato Alessandro Mario Amoroso, sul sito www.borderdeaths.org è infatti online la banca dati dei migranti deceduti ai confini meridionali dell’UE in quel periodo. E’ il frutto di un anno di indagini condotte da tredici ricercatori in 563 uffici di stato civile tra Spagna, Italia, Grecia, Malta e Gibilterra, raccogliendo le informazioni fornite dai certificati di morte. L’anagrafe comprende ovviamente solo le persone i cui corpi sono stati ritrovati e registrati dalle autorità dei paesi europei. Mancano i decessi avvenuti sull’altra sponda e i dispersi: il numero complessivo si stima essere terribilmente più alto.

Se sommiamo i dati forniti dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni e quelli della banca borderdeaths, il numero di morti e dispersi risulta essere 10238. Con la tragedia di oggi sale a 10638. Un numero agghiacciante, su cui di sicuro riflettere.

Dall’inizio dell’anno, quasi 179mila migranti e rifugiati sono giunti in Europa via mare, secondo le ultime stime dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) rese note il 19 aprile a Ginevra. Del totale di 178.882 arrivi, quasi 25mila sono giunti in Italia, oltre 153mila in Grecia ed il resto a Cipro e in Spagna.

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