Immigrazione

La richiesta della vescova Budde a Trump: pietà per i deboli

La vescova Marianne Edgar Budde nella fine del suo sermone alla National Cathedral di Washington D. C. si è rivolta direttamente a Donald Trump chiedendo pietà per i deboli. Il 47esimo presidente sembra essere sordo.

22 Gennaio 2025

La vescova Marianne Edgar Budde dovrebbe fare parte della lista dei “deportati”. Questa la reazione del parlamentare Mike Collins della Georgia commentando la parte finale del sermone della vescova alla National Cathedral di Washington durante la preghiera inaugurale della nuova presidenza di Donald Trump. Anche il nuovo inquilino alla Casa Bianca ha scritto su Truth Social che non si è trattato di “una bella funzione”. Segue il testo delle parole della vescova Budde.

Mi permetta, signor Presidente, di fare un ultimo appello. Milioni di persone hanno riposto la loro fiducia in Lei e, come ha detto ieri alla nazione, ha sentito la mano provvidenziale di un Dio amorevole. Nel nome del nostro Dio, Le chiedo di avere pietà delle persone nel nostro Paese che ora sono spaventate. Ci sono bambini gay, lesbiche e transgender in famiglie democratiche, repubblicane e indipendenti, alcuni dei quali temono per la propria vita. Le persone responsabili per i nostri raccolti e puliscono i nostri uffici, che lavorano negli allevamenti di pollame e negli stabilimenti di confezionamento della carne, che lavano i piatti dopo che abbiamo mangiato nei ristoranti e lavorano nei turni di notte negli ospedali, potrebbero non essere cittadini o avere i documenti di residenza legale, ma la stragrande maggioranza degli immigrati non sono criminali. Pagano le tasse e sono buoni vicini. Sono membri fedeli delle nostre chiese, moschee, sinagoghe, gurdwara e templi. Le chiedo di avere pietà, signor Presidente, di coloro nelle nostre comunità i cui figli temono che i loro genitori vengano portati via, e di aiutare coloro che fuggono dalle zone di guerra e dalle persecuzioni nelle loro terre a trovare compassione e accoglienza qui. Il nostro Dio ci insegna che dobbiamo essere misericordiosi con lo straniero, perché un tempo eravamo tutti stranieri in questa terra. Che Dio ci possa concedere la forza e il coraggio di onorare la dignità di ogni essere umano, di dire la verità l’uno all’altro con amore e di camminare umilmente l’uno con l’altro e con il nostro Dio, per il bene di tutte le persone, il bene di tutte le persone in questa nazione e nel mondo. Amen”.

 Migranti raccolgono fragole nello Sato della Georgia.
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