Immigrazione

Cittadini e immigrati di serie A e di serie B

23 Giugno 2019

La giunta comunale di Cinisello, centro destra e sindaco leghista, possiede un assessore con delega “all’integrazione”.

Niente di più necessario parrebbe di poter dire per una città che conta il 18,2 % di residenti stranieri, più del doppio della media nazionale.

Nel quartiere Crocetta i bambini stranieri nella scuola primaria sono ormai più numerosi degli italiani.

Proprio in questo quartiere a marzo l’amministrazione ha chiuso uno sportello lavoro che forniva attività di informazione, orientamento e prima accoglienza rivolte in particolare ai cittadini stranieri.

Alle proteste delle opposizioni aveva replicato secco il sindaco: “Punto 4 del nostro programma elettorale “Prima la nostra gente”. Siete d’accordo?“.

Insomma l’ennesimo caso, in questi anni di leghismo rampante, di proposta per una convivenza con cittadini di serie A e di cittadini di serie B.

Eppure qualcosa a proposito di integrazione bisogna pur fare.

Così l’assessorato con questa delega ha proposto una serie di tre serate dal titolo : piacere di conoscerti.

La prima si è tenuta venerdì 21 giugno nella splendida cornice di Villa Ghirlanda.

Si è presentata alla cittadinanza la locale parrocchia che appartiene alla chiesa ortodossa russa con un’introduzione storica e teologica dell’Archimadrita Ambrogio Makar, canti del coro della chiesa e di altri gruppi che la frequentano.

Per la quasi totalità cristiani russi, ucraini e moldavi.

Ho preso la parola, quasi al termine dell’assemblea, per ricordare a sindaco e assessore che tutti costoro erano immigrati. Come considerarli: cittadini di serie A o cittadini di serie B? Se la sarebbe sentita il sindaco di replicare il suo slogan: prima la nostra gente? Oppure serate come questa potevano insegnarci ad essere più cauti e rispettosi nel linguaggio e nelle azioni?

Il sindaco ha risposto indicando i cristiani ortodossi e dicendo che “loro sono la nostra gente”.

Una pezza peggio del buco? Io credo di sì. A rendere chiaro che esistono pure immigrati di serie A e immigrati di serie B. Quelli cristiani vanno sicuramente bene.

L’integrazione può sicuramente aspettare un’occasione migliore.

Il clima della serata è stato interamente occupato dagli interventi dell’assessore. Ispirati da un paternalismo a tratti davvero fastidioso.

Degno di nota un lapsus molto indicativo: “noi [la giunta] abbiamo organizzato la processione per la chiesa ortodossa” in occasione dell’inaugurazione della chiesa lo scorso settembre.

Saranno pure di serie A i cristiani ortodossi ma a tempi, modi e organizzazione della loro integrazione ad ogni buon conto ci pensiamo noi.

Sia mai che prendano brutte strade.

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