Immigrazione
BOWIE ’77: DROGATO E DEPRESSO, SALVATO DAI MIGRANTI
DAVID BOWIE YASSASSIN!
Quando David Bowie arrivò a Berlino, nel 1976, era un uomo in fuga da se stesso. Depresso e strafatto di cocaina, era volato via da Los Angeles, dalla sua crisi umana e dalla sua crisi artistica, ma era ri-caduto sulla terra, cupo e fragile, nella città più cupa e fragile d’Europa. Stava in un grande albergo, in un quartiere ricco e tranquillo, ma fuori e dentro di lui c’era solo guerra fredda, gelida, esangue.
Poi David decise di prendere casa, a Berlino, e non andò ad abitare nel quartiere ricco e tranquillo, no. Comprò un appartamento al 155 di Hauptstrasse, nel distretto popolare di Schöneberg pieno di nuova immigrazione turca. Gente più aliena di lui, a Berlino, caduta da un cielo ancora – e di molto – più distante e disperato del suo. Ma non cadevano in depressione, i turchi. Non ne avevano il tempo: trafficavano, lavoravano, si affollavano nelle strade, nei vicoli e nei cortili, indaffarati e frenetici. Litigavano, festeggiavano, facevano l’amore e facevano a pugni, parlavano, gridavano, cantavano, suonavano strane litanie: un casino infernale. Portavano l’oriente nell’occidente e viceversa, trascinavano il loro passato nel presente, per vivere il loro nuovo futuro a Berlino. E lo facevano con il coraggio e la forza creativa di chi si gioca tutte le possibilità che ha nel mondo che gli è dato, nel bene e nel male. David Bowie ha raccontato come osservasse curioso e attento i suoi vicini turchi dalle finestre di casa sua, e nella copertina di un singolo tratto da “Lodger” c’è appunto lui alla finestra che guarda fuori, ritratto di spalle, con addosso un improbabile impermeabilone giallo limone. Il pezzo, il brano musicale a cui è abbinata questa immagine, ha un titolo in turco: “Yassassin”. No, italiani miei, non significa “Assassino” o roba simile, la traduzione va in direzione diametralmente opposta: significa “Lunga vita” ed è un tipico augurio che ci si scambia fra persone di cultura turca. “Lunga vita! Lunga vita!” nel refrain del brano è ripetuto continuamente. Anche la musica è continuamente contaminata da sonorità turche, in un mix fra pop d’avanguardia e tradizione orientale del tutto inedito, e sorprendente
Del resto a Berlino di cose inedite e sorprendenti David Bowie ne fece parecchie. “Lodger”, l’Album di YASSASSIN, è il terzo della celeberrima “Trilogia” che scaturì da quella straordinaria esplosione creativa che gli fiorì dentro, dopo un po’ che abitava in Hauptstrasse. Piano piano smise anche con la coca, e trasformò la sua letale depressione (LOW, “depresso” è il titolo del primo Album berlinese) in presa di coscienza, in tensione artistica, in forza compositiva che non fuggiva più dal presente, in galassie lisergiche e artificiali, ma invece lo prendeva tutto in carico, e con adosso emozioni nuove, linguaggi nuovi, sonorità nuove andava all’impatto col muro, fisico e simbolico, della Berlino icona del Contemporaneo, segno dei tempi (di allora, e di ora). Le emozioni sono tutte negative: nichilismo, nevrosi, solitudine, decadenza, incomunicabilità. Ma le visioni sono geniali, libere, vitali. Bowie impara, a Berlino, a sfidare se stesso (lasciando anche fare molto agli altri, in Studio, a Eno, a Visconti ecc., con un lavoro di collaborazione che premia il collettivo, l’obiettivo comune) e a cambiare stili, ritmi, melodie, strutture, approccio, idee per uscire dai propri confini e entare dentro territori inesplorati e imprevisti. Imparò a rischiare tutto, successo, “carriera”, critiche, per descrivere il mondo che gli era dato di abitare, nel bene e nel male. LOW ebbe molte critiche negative, appena uscito, e in Italia non se ne accorse nessuno. Il secondo Album della Trilogia berlinese è però “HEROES”, e qui non accorgersi almeno della title track (con la chitarra di Robert Frip e quel verso che vale un’epoca: “Possiamo essere eroi, ma solo per un giorno”) era davvero difficile, anche per i più tonti.
Nel terzo Album, insieme a cose notevoli e ad altre meno “epocali”, c’è, come dicevo all’inizio, YASSASSIN. Pubblico testo e (mia) traduzione qui sotto, ri-leggetela, ri-ascoltatela. Il “Duca bianco”, (R.I.P.), era pienamente consapevole – e lo diceva – che proprio dal suo vivere in mezzo agli immigrati (turchi) in un quartiere popolare di Berlino, osservandoli sorpreso e incuriosito dalla sua finestra sul cortile, era rinata in lui molta di quella voglia di sopravvivere, di vivere, di costruire futuro, che lo portò a stingersi il rosso-carota dei capelli, lo abituò a girare in bicicletta per Berlino contento di essere preso per “uno qualunque”, lo portò sniffare un po’ di meno (e a bere un po’ di più) e infine lo guidò a realizzare tre fra i Dischi più innovativi e importanti della storia del XX secolo. Nel XXI secolo David Bowie muore lasciandoci anche questo prezioso messaggio: l’arte non vive senza vita, il Pop non esiste senza popolo, le strategie oblique della creatività passano in mezzo alla contaminazione, e il quartiere dei migranti, dei turchi di Berlino, può essere un toccasana contro la depressione. YASSASSIN!, David.
Stefano Golfari.
YASSASSIN! (“Lunga vita!”)
CORO
Lunga vita! – Io non sono un ragazzo lunatico
Lunga vita! – Cammino silenzioso
Lunga vita! – Sono solo un uomo di lavoro, non sono il giudice degli uomini
Lunga vita! – Ma una vita così non l’ho mai avuta
Siamo venuti da terre di campagna
A vivere in questa città
Camminavamo orgogliosi e pieni di desiderio
Fra i suoni di questo nuovo mondo
Tu ora vuoi la rissa
Ma io non voglio andarmene
Non voglio andare via
CORO
Guarda qui – Solo un’occhiatina
Guarda qui – Non è amore
Guarda qui – E’ solo sole e acciaio
Guarda qui – Guardaci, allora
Se c’è qualcuno che comanda
Allora ascoltatemi
Non dite che non c’è niente di sbagliato
Perché io ho un amore
E lei ha paura
Tu vuoi combattere
Ma io non voglio andarmene
Non voglio andare via
CORO
Lunga vita! Lunga vita! Lunga vita!”
* * * * *
YASSASIN! (Turkish For “Long Live”)
[CHORUS]
Yassassin – I’m not a moody guy
Yassassin – I walk without a sound
Yassassin –
Just a working man, no judge of men
Yassassin –
But such a life I’ve never known
We came from the farmlands
To live in this city
We walked proud and lustful
In this resonant world
You want to fight
But I don’t want to leave
Or drift away
[CHORUS]
Look at this – no second glances
Look at this – no value of love
Look at this – just sun and steel
Look at this – then look at us
If there’s someone in charge
Then listen to me
Don’t say nothing’s wrong
‘Cause I’ve got a love
And she’s afeared
You want to fight
But I don’t want to leave
Or drift away
[CHORUS]
Yassassin, Yassassin, Yassassin
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