Giornalismo
Lo sciopero è venerdì? Aderisco anch’io
Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati
Rivoluzione 5Stelle, con il voto del 61% degli aventi diritto (circa 89mila persone) passa la linea di Giuseppe Conte, mentre Beppe Grillo vede perfino cancellato il suo ruolo di Garante dallo Statuto. Via il limite dei due mandati. La maggioranza ha votato per dichiararsi “progressisti indipendenti” riguardo al quesito sul posizionamento politico del Movimento e si è espressa a favore delle alleanze politiche, ma devono essere condizionate a un accordo programmatico preciso. (Huffpost)
Fonti del governo israeliano hanno detto alla tv pubblica israeliana Kan che l’accordo per la tregua in Libano è chiuso. Netanyahu ha tenuto una consultazione sulla sicurezza con i ministri, al centro della discussione, la libertà d’azione dell’Idf nella zona di confine tra Siria e Libano. Secondo fonti vicine alla delegazione americana, afferma la tv, Israele ha ricevuto garanzie da Washington sulla libertà d’azione in caso di violazione dell’accordo. (La Stampa)
Unicredit presenta un’offerta pubblica di scambio volontaria per Banco Bpm per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni. La valutazione di questa offerta spetta al consiglio di amministrazione di Banco Bpm e agli azionisti di entrambi gli istituti. Il CEO Orcel di Unicredit: “non abbiamo ambizioni su Mps”. Aderendo all’offerta tutti gli azionisti di Banco Bpm trarrebbero «beneficio dall’aggregazione con Unicredit, che diventerebbe la terza banca europea per capitalizzazione di mercato. (Il Sole24Ore)
Alessandro Impagnatiello condannato all’ergastolo per il femminicidio di Giulia Tramontano La sentenza dopo tre ore di camera di consiglio, isolamento diurno per tre mesi. La vittima incinta di 7 mesi è stata uccisa con 37 coltellate sferrate dal suo compagno Alessandro Impagnatiello nella casa in cui i due vivevano, a Senago il 27 maggio 2023. Chiesto l’ergastolo anche per Filippo Turetta per il femminicidio di Giulia Cecchettin. (Repubblica)
Confermata la tregua in Libano e sul confine settentrionale di Israele. Dal 27 novembre due mesi di cessate il fuoco ma, avverte il governo dello Stato ebraico, «se Hezbollah si riarmerà, riprenderemo ad attaccare». L’accordo prevede che le truppe israeliane si ritirino gradualmente dal Libano meridionale e che l’esercito regolare libanese si schieri nella regione roccaforte di Hezbollah entro 60 giorni. (Avvenire)
Il Presidente Mattarella ha fermato la modifica del meccanismo del due per mille ai partiti, in particolare in riferimento alla ripartizione dei fondi così ottenuti. Prevista da un emendamento al decreto fiscale proposto dal Partito Democratico e riformulato dal governo, la possibile modifica contemplava l’adozione di un sistema che ricalca quello dell’8 per mille, con conseguenti benefici economici per la politica. Avrebbe infatti aumentato la dotazione ai partiti a 42,3 milioni nel 2025, rispetto all’attuale tetto di 25 milioni. (Il Giornale)
Canone Rai, lite nel governo. L’emendamento della Lega, sostenuto dal parere positivo del Tesoro e votato da Fratelli d’Italia, che avrebbe dovuto abbassare anche per il 2025 il canone da 90 a 70 euro, è stato bocciato da Forza Italia, che si è schierata con l’opposizione: 12 voti contrari, 10 favorevoli. “La maggioranza è in frantumi e le divisioni sono evidenti” dichiarano le opposizioni. Salvini minimizza: “Se quella tassa non sarà tagliata, lavoreremo lo stesso su altri fronti” (Corriere della Sera)
Medio Oriente, la tregua in Libano sembra poter aprire nuovi scenari nell’area anche per Gaza, a dirlo esplicitamente è il Qatar. Anche la Casa Bianca mostra una rinnovata spinta per riaprire la partita: “Nei prossimi giorni”, ha scritto il presidente uscente Joe Biden su X, “gli Usa faranno un altro tentativo insieme a Turchia, Egitto, Qatar, Israele e altri per ottenere un cessate il fuoco a Gaza, con il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra senza Hamas al potere”. Hamas ora mostra disponibilità ad una trattativa. (QuotidianoNazionale)
Il Tar respinge il ricorso d’urgenza dei sindacati contro la precettazione dello sciopero di ieri firmata dal ministro Matteo Salvini.: «È il mio lavoro e sono orgoglioso di avere garantito una giornata serena a milioni di italiani. È uno sciopero contro la manovra convocato prima di conoscere la manovra». Un braccio di ferro che andava avanti da giorni chiuso con la vittoria del ministero che ha imposto la riduzione da 8 a 4 ore dello sciopero dei trasporti, che si svolgerà nell’ambito di quello generale proclamato da Cgil e Uil. (Il Giornale)
Milano, dopo la rivolta nel quartiere Corvetto seguita alla morte del 19enne Ramy Elgaml, con due notti di barricate e incendi, una tregua parziale non ha spento le polemiche. Dopo un vertice in Prefettura, a cui ha partecipato anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha annunciato che in città arriveranno da gennaio seicento agenti in più. Rinforzi previsti «già prima degli ultimi accadimenti», ha precisato Piantedosi, che sui disordini nella metropoli ha aggiunto: «Non si può dire che Milano sia una città fuori controllo. Poi ogni segnale non va sottovalutato. (Corriere della Sera)
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