Giornalismo
Guerra dei dazi, intanto Prada compera Versace
Come ogni settimana ecco i fatti più importanti dei giorni passati
Il giorno dopo la riconferma a segretario della Lega, Matteo Salvini vorrebbe tornare al Viminale, ma il resto del centrodestra non la pensa allo stesso modo. Non ha senso sostituire Matteo Piantodosi con Salvini, che da titolare delle Infrastrutture deve occuparsi di questioni importanti come il Ponte sullo Stretto. Da Fdi a Forza Italia fino a Noi Moderati il coro è unanime e alla fine Salvini fa dire a fonti della Lega che il segretario “non intende fare forzature”. (IlFattoQuotidiano)
Papa Francesco è tornato in Piazza San Pietro la scorsa domenica, proprio nella giornata giubilare dedicata agli ammalati e al mondo della sanità. A sorpresa è giunto in sedia a rotelle sul sagrato dove si stava concludendo la Messa, nella quale era stato letto il testo della sua omelia. Sostando davanti all’altare, ha benedetto la folla dei fedeli (20mila persone da 90 Paesi) insieme con il celebrante monsignor Rino Fisichella e ha augurato due volte «buona domenica a tutti. (Avvenire)
Nuovo crollo delle Borse per il caos dazi. Giù nuovamente le Borse americane nonostante la risalita avvenuta quando si è diffusa la notizia (poi smentita dalla Casa Bianca) di un supposto congelamento dei dazi. Hong Kong ha registrato il peggior calo dal 1997 (-13,7%), Parigi ha chiuso in calo del 4,8%, Francoforte del 4,3% e Madrid del 5,1%. A Milano c’è stato un crollo del 5,2% il Ftse Mib, il più colpito al mondo dalle vendite nelle ultime tre sedute a segnato un -14,6%. Trump ha minacciato ulteriori dazi sulla Cina. (Corriere della Sera)
Task force voluta da Giorgia Meloni per cercare di alleviare i problemi economici delle imprese italiane maggiormente colpite dai dazi americani. L’esecutivo potrebbe reperire i fondi prelevandoli dal piano Industria 5.0: si tratta di 6,3 miliardi di risorse Pnrr da spendere entro giugno 2026. (Milano Finanza)
Nuova mossa di Trump sui dazi: tariffe al 104% per la Cina, che aveva a sua volta reagito con dazi del 34% sulle merci americane. La guerra commerciale tra le due potenze si intensifica. Il Tycoon aveva minacciato un’ulteriore ritorsione se la Cina non avesse ritirato la sua misura «entro dodici ore». Ma Pechino non lo ha fatto, confermando il suo 34% sull’export Usa e rilanciando le accuse verso il presidente, definito un «bullo» da cui non si sarebbero fatti intimidire. (Repubblica)
La Premier riceve a Palazzo Chigi le associazioni e annuncia il viaggio da Trump il 17 aprile. Nel frattempo fa il conto parlando di risorse: 14 miliardi di euro dal Pnrr, undici dai fondi di coesione, sette dal piano sociale per il clima. Totale: 32 miliardi di euro, d’intesa con Bruxelles. Ribadisce che il panico e l’allarmismo rischiano di fare più danni della misura in sé. (IlFoglio)
Marcia indietro di Trump sui dazi, il Tycoon annuncia una tregua di 90 giorni sulla guerra commerciale con diversi Paesi, prevedendo dazi ridotti al 10%, ma inasprisce lo scontro con la Cina, portando le tariffe al 125%. Bruxelles intanto è pronta a sospendere i controdazi. La decisione è arrivata dopo il nuovo crollo delle Borse europee, che ha causato perdite per 446 miliardi di euro. La pausa, comunicata attraverso un messaggio sui social, prevede ora l’applicazione di un dazio minimo e uniforme del 10% su tutte le importazioni coinvolte. (FanPage)
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo documento di finanza pubblica. Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti conferma le indiscrezioni sulla crescita dimezzata nel 2025, rispetto alle stime pubblicate a settembre nel piano strutturale di bilancio. E così il Pil di quest’anno viene indicato allo 0,6%, stessa cifra calcolata dalla Banca d’Italia. Nel biennio successivo il prodotto interno lordo è stimato allo 0,8% sia nel 2026 sia nel 2027. (LaStampa)
Prada compra Versace per 1,25 miliardi di euro. Insieme al gruppo della Medusa, nasce un polo di marchi italiani che, a fine 2024, avrebbe fatturato 6,3 miliardi di euro con un utile operativo di 1,26 miliardi. Un’operazione che segna un cambio di passo nella strategia del gruppo, e che è stata giudicata coraggiosa dagli analisti, dato che il momento dei mercati e anche del comparto del lusso non è dei migliori. «Tra Versace e gli altri marchi del gruppo non ci sono sovrapposizioni la forza è la diversità dei due brand” spiega Lorenzo Bertelli di Prada. (Repubblica)
Vincenzo De Luca non potrà ricandidarsi per il terzo mandato alla presidenza della giunta regionale della Campania. La Corte costituzionale ha infatti accolto il ricorso che era stato avanzato alcuni mesi fa dal governo contro la legge approvata in autunno dal consiglio regionale campano. Con la decisione della Consulta termina dunque la corsa solitaria del governatore alla riconferma. (IlManifesto)
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