Diritti

UNDROP: quando capiremo che il capitalismo non funziona?

23 Settembre 2024

Il gruppo di lavoro sulla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle altre persone impegnate nelle aree rurali (UNDROP) è stato istituito dal Consiglio per i diritti umani nella sua risoluzione 54/9 dell’11 ottobre 2023, riconoscendo il contributo essenziale degli agricoltori e di altri soggetti che lavorano nelle aree rurali, nella lotta contro la fame e nella preservazione e valorizzazione della biodiversità. Oggi la sua sfida non è più solo quella di tutelare i diritti dei contadini, ma di riconoscere l’importanza del lavoro di questi ultimi nella tutela della biodiversità e della sovranità alimentare, evidenziando le evidenti carenze del sistema capitalista su questi ultimi punti.

I mezzi di sussistenza nelle zone rurali sono da tempo colpiti in modo sproporzionato dalla povertà, dall’insicurezza alimentare, dalla malnutrizione, dalla violenza e dallo sfruttamento, gli agricoltori e gli altri lavoratori impegnati nelle zone rurali sono particolarmente vulnerabili agli shock finanziari ed economici globali e al degrado ambientale, come il cambiamento climatico e il degrado ambientale da altri disastri naturali.

Per affrontare queste sfide, il Consiglio ha deciso di creare un gruppo di lavoro, con il mandato di:

  • promuovere la diffusione e l’attuazione efficace e globale della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle aree rurali, identificando al contempo le sfide e le lacune nella sua attuazione a livello regionale, nazionale e internazionale;
  • identificare, scambiare e promuovere buone pratiche e lezioni apprese dall’attuazione della Dichiarazione;
  • facilitare e contribuire allo scambio di assistenza tecnica, rafforzamento delle capacità, trasferimento tecnologico e cooperazione internazionale a sostegno degli sforzi, delle azioni e delle misure nazionali volte a una migliore attuazione della dichiarazione.

L’adozione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle aree rurali nel dicembre 2018 ha rappresentato il culmine di un lungo processo iniziato 20 anni prima. “Il nostro manifesto parla non solo della situazione dei contadini ma dell’intera popolazione mondiale. Purtroppo, 20 anni di lotte dopo, il sistema agroalimentare globale è deteriorato: ci sono ancora meno ma più forti aziende (attualmente 5-6) che dominano il comparto alimentare: le principali crisi che ci troviamo ad affrontare sono legate a questo”, esclama Diego Montón, rappresentante de La Vía Campesina in Argentina, durante la 57a sessione del Consiglio dei Diritti Umani presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra.

Più precisamente, Diego Montón esprime bene come queste imprese colpiscano la popolazione delle zone rurali, attraverso lo sfratto dalle terre, la privatizzazione delle sementi e l’uso indiscriminato di prodotti agrochimici. Per il rappresentante di La Vía Campesina, la dichiarazione UNDROP è essenziale, perché legittima simbolicamente la creazione di gruppi di lavoro capaci di interrogarsi sulla situazione attuale nei diversi Paesi e trovare soluzioni comuni per andare avanti.

 

Impatti negativi del capitalismo e delle multinazionali

“La Dichiarazione non è solo un punto di arrivo ma costituisce anche un nuovo punto di partenza, un cambio di paradigma verso una società più inclusiva che riconosce e valorizza il contributo essenziale dei contadini e delle persone che lavorano nelle zone rurali nella lotta contro la povertà e la fame in tutte le sue forme e dimensioni; protezione dell’ambiente naturale dall’inquinamento e dal degrado; al mantenimento e alla rigenerazione della biodiversità essenziale al mantenimento della vita; al progresso economico e sociale delle nostre società e la realizzazione di società pacifiche, giuste e inclusive in cui nessuno sia lasciato indietro e i diritti di tutti siano equamente tutelati”, ha dichiarato in questo senso, il 19 settembre 2024, Geneviève Savigny, presidente del Gruppo di Lavoro UNDROP durante la Plenaria della 57a sessione del Consiglio dei Diritti Umani.

Attraverso la dichiarazione UNDROP, viene messo in discussione il capitalismo, sottolineando l’importanza di ripensare il mondo e il modo in cui funziona. Di per sé, il valore della dichiarazione UNDROP è soprattutto simbolico: dopo tanti anni di lotta dei contadini e dei gruppi che accompagnavano le popolazioni delle zone rurali, è stata finalmente riconosciuta l’importanza del loro ruolo nello sviluppo della società, la necessità di ripensare la società e l’organizzazione di questa stessa società, compresa la concezione capitalista incentrata sulla produzione e il profitto che si scontra con la ricerca di un benessere reale ed oggettivo.

Mihir Kanade, autore e professore di diritto internazionale, diritti umani e sviluppo, ha espresso chiaramente questa necessità di cambio di paradigma, durante l’evento collaterale del 19 settembre organizzato dal CETIM all’ONU: “quando lavoro con le popolazioni contadine, mi chiedono se, invece di rivendicare il diritto allo sviluppo, potrebbero rivendicare il diritto a non svilupparsi. Questo perché, purtroppo, nella nostra società capitalista, il diritto allo sviluppo è direttamente legato alla crescita economica”.

“Tuttavia”, continua Mihir Kanade, “lo sviluppo è un processo più ampio: nel diritto internazionale è piuttosto considerato come un processo socio-politico globale e inclusivo che ci porta verso la partecipazione attiva e libera di tutta la popolazione. Si tratta di considerare lo sviluppo come il mezzo per raggiungere il nostro benessere, che non ha nulla a che fare con il prodotto interno lordo che produciamo”.

“In questo momento tutti vogliono essere sostenibili e ci sono diversi modi per raggiungere questo obiettivo: quando parliamo di quale soluzione adattare, penso che la prima cosa da fare sia tenere conto che si tratta di piccoli agricoltori che danno questo reale contributo alla sostenibilità. dell’ambiente e che, purtroppo, sono i più colpiti dalle grandi aziende e resi invisibili quando immaginiamo un futuro in questa società”, aggiunge Geneviève Savigny durante l’evento collaterale del CETIM.

Ora che la dichiarazione UNDROP è riuscita a sottolineare simbolicamente l’importanza del cambio di paradigma, la sfida principale resta per gli Stati: riconoscere questa dichiarazione e farsene carico. Per il momento solo alcuni, Bolivia e Colombia ad esempio, hanno deciso di seguire le raccomandazioni della dichiarazione UNDROP. Al momento, sembra ancora molto difficile e complicato per molti paesi occidentali pensare in modo diverso dalla concezione capitalista della società.

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