Diritti
Un’America piccola e meschina: ritratto della dittatura trumpiana.
Le caratteristiche delle dittature è infatti il peso assegnato ai “diritti dello stato” che possono prevaricare quelli dei cittadini, un concetto espresso in modo esplicito da Benito Mussolini che voleva “qualche migliaio di morti” per sedere al tavolo delle trattative di pace
Che ruolo avrà l’Europa nell’ambito delle trattative che sancirebbero la fine della guerra in Ucraina nel rischio concreto che Stati Uniti e Russia finiscano per accordarsi senza coinvolgerla e lasciando al margine del tavolo la stessa Kiev?
Non possiamo sapere come andranno a finire le trattative per cercare di porre fine alla guerra in Ucraina, ma una cosa si sta delineando in maniera sempre più chiara: l’Europa deve imparare a camminare da sola sulle proprie gambe. Dovrà imparare a farlo in politica estera, dovrà fare lo stesso in ambito militare così come in quello tecnologico. Questo non perché gli Stati Uniti non siano più un alleato ma perché è abbastanza chiaro che, qualunque sia la strada che il nostro continente vorrà intraprendere, ciò dovrà avvenire a prescindere dalle posizioni di Washington e senza dover dipendere in tutto e per tutto dalla protezione americana dal momento che le mosse di Trump vanno nella direzione di rendere gli Stati Uniti una nazione piccola e meschina.
Una tra le caratteristiche delle dittature è infatti il peso assegnato ai “diritti dello stato” che possono prevaricare quelli dei cittadini, un concetto espresso in modo esplicito da Benito Mussolini che voleva “qualche migliaio di morti” per sedere al tavolo delle trattative di pace, dal quale sperava acquisizioni territoriali per l’Italia.
Orwell scrive:
“All’inizio camminare curvi sembra uno scherzo, ma è uno scherzo di cui ci si stanca presto. Io ho l’handicap di essere particolarmente alto, ma quando il soffitto si abbassa a un metro e venti o anche meno, diventa duro camminare per chiunque non sia un bambino o un nano. Non solo dovete camminare piegati in due, ma dovete anche tenere la testa alta per tutto il tempo, di modo da vedere i pali e le travi”.
Lo stile mafioso e commerciale della politica estera di Trump, una politica estera basata non più sulla sicurezza e sulla stabilità globale né tantomeno sulla chiarezza morale, è tale per cui a Trump e ai suoi sgherri dell’Ucraina importa soltanto la possibilità di poter sfruttare le sue risorse minerali. Un fuorilegge alla Casa Bianca che non prova vergogna.
Nella lingua greca antica, le nozioni di vergogna e onore sono inscindibili, nella pòarola aidos, per i Greci, non può darsi aidos senza timé, senza onore.
La vergogna è determinata dalla percezione, o dalla paura, della violazione, dinanzi a se stessi e dinanzi agli altri, di una norma, di un principio etico. E dunque possiede anche una dimensione estetica, ha a che fare con la bellezza.
Non è un caso che il verbo vergognarsi sia solo intransitivo, sono io che mi vergogno indipendentemente dalla mia diretta responsabilità nell’azione per cui mi vergogno: è il caso della vergogna del giusto dinanzi all’orrore dei campi di concentramento, della vergogna del disoccupato, che non ha colpa della sua condizione ma ne ricava ugualmente disagio e senso di inadeguatezza. La vergogna è un’emozione destabilizzante: e forse non è un caso che sia stata definita “l’emozione ignorata”, “la Cenerentola delle emozioni spiacevoli”.
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