Diritti
Il razzismo esplicito degli uni, l’anti-razzismo retorico degli altri
E’ entrato nella prestigiosa guida delle 50 top pizza al mondo. La sua Ibris pizzeria e focacce è nata pochi anni fa nel centro storico di Trento. Lui si chiama Ibrahim Songne ed ha studiato per anni l’impasto perfetto, gli ingredienti migliori. Ha sperimentato, creato, fino ad essere pronto per farla gustare a tutti.
All’inizio i clienti, vedendolo dietro il bancone, non entravano perché Ibrahim è nero, del Burkina Fasu. Eppure le sue pizze erano davvero eccellenti. Così un giorno, all’ora di punta, decide di uscire dal negozio e lasciare dentro solo i collaboratori bianchi. I clienti, locali e turisti, hanno cominciato ad entrare e da lì ad aumentare sempre di più.
Cos’è il razzismo? Un pregiudizio. Un pizzaiolo eccellente non può che essere bianco. Un intellettuale, uno scrittore, un regista, un imprenditore, un’artista nero non può essere italiano. E invece sì, può.
Qualunque cosa voglia dire “essere italiano”, il dato implicito prevalente risulta ancora il tratto etnico. La persona nera, che pure condivide le esperienze di vita che formano le caratteristiche culturali comuni, anche se italiana di nascita o di acquisizione, incarna comunque un’anomalia, una deviazione dalla norma.
L’Italia è un paese di immigrazione recente, ma non così recente da non farci registrare quanto nel frattempo la popolazione nella “norma” si sia allontanata dalla rappresentazione total white.
Di figlie e figli di persone immigrate ne sono arrivate, nate e cresciute tante nei decenni. Studiano, vanno all’università, lavorano. A parte le celebrità, c’è un intero universo di storie personali che non ha senso escludere dalla rappresentazione nazionale comune.
Così Andrea Billau, autore della storica trasmissione di Radio Radicale, Fortezza Italia, ha deciso di dare voce a queste persone, far ascoltare le loro storie, perché il primo passo per abbattere il pre-giudizio razziale è conoscere. Con Gianluigi De Benedittis, presidente dell’Associazione Humanae Vitae, Billau ha quindi ideato il format “Eccellenze Afrodiscendenti” e ne ha affidato la conduzione alla regista e scrittrice italiana di madre rwandese Marilena Delli Umhuoza, fondatrice della prima Academy italiana contro il razzismo.
Dare voce alle seconde e ormai plurime generazioni di italiani non italo-discendenti significa rendere queste persone soggetto invece che oggetto del dibattito pubblico.
“Gli italiani neri come me” – osserva Delli Umuhoza – non si vedono né in politica né nei talkshow. La presenza di noi italiani neri è limitata ai temi considerati di nostra competenza. Ci chiamano per parlare di immigrazione, di barconi, cittadinanza e dei fatti di razzismo che accadono nel paese”.
I neri sulla scena pubblica sono ancora trattati con paternalismo, stereotipi da esibire ad auto-conferma di inclusività, oppure con razzismo, bersagli sempre efficaci per eccitare le frustrazioni del popolo televisivo e dei social.
“Con questa trasmissione – continua Delli Umuhoza – abbiamo de-costruito il razzismo. Abbiamo demolito gli stereotipi di quelli che ancora mi dicono: “ah ma come parli bene italiano!”. Io sono cresciuta nella totale assenza di una rappresentazione. Senza figure nere pubbliche di riferimento, senza neri nei libri di scuola. Questo rende le persone come me insicure. Con Andrea Billau abbiamo la possibilità di farle parlare e renderle protagoniste”.
“Le persone cui diamo voce – ci spiega Billau – sono eccellenti perché il loro comportamento, la loro stessa vita dimostra una capacità di resistenza incredibile verso le micro e macro discriminazioni quotidiane subite solo per il loro essere di origine non italiana. Non si tratta solo di “eccellenze” nel senso di persone che hanno dimostrato di eccellere nel loro campo, ma di persone che subiscono inutili vessazioni burocratiche e umiliazioni per vedersi riconosciuto lo status di cittadino – ma cittadini lo sono già. La cittadinanza dovrebbe essere un diritto, non un premio.”
Le “eccellenze” ospitate da Radio Radicale sono tante, alcuni nomi già familiari. Ne segnaliamo arbitrariamente alcuni.
C’è Stella Jean, la prima stilista nera italiana, che smonta lo stereotipo del made in Italy uguale bianco.
Fred Kuwornu, regista e attivista italo-ghanese, già autore del pionieristico documentario “18 Ius Soli” e del più recente “Blaxploitalian” in cui denuncia come agli attori italiani neri siano proposti sempre ruoli di bassa manovalanza. “Devi fare il buttafuori, la baby sitter, la prostituta, il lavavetri, l’autista, il terrorista arabo, il venditore di tappeti, l’immigrato clandestino, sempre una disgraziata nullatenente, analfabeta e ignorante”.
E ancora, la giornalista e scrittrice di discendenza srilankese, Nadeesha Uyangoda, autrice del potente “L’unica persona nera nella stanza”, che testimonia del pregiudizio implicito verso chiunque in Italia abbia una pelle non bianca.
“Tutto questo – nota Delli Umuhoza – nella tv italiana non esiste, ed è uno scandalo. E’ un grande vuoto, che con il programma di Radio Radicale cerchiamo di colmare”.
Chiedere la cittadinanza è una facoltà prevista da una legge secondo modalità concepite, e in seguito riformate, per renderla da concessione a premio, una coppa da assegnare solo al termine di una lunga, degradante gara di resistenza. La cittadinanza va meritata.
I decreti Salvini, approvati nel governo Conte uno e poi modificati, di poco, nel Conte due, hanno introdotto ulteriori strumenti giuridici per scoraggiare la richiesta: l’istituto della revoca della cittadinanza e la dilatazione fino a trentasei mesi del periodo entro il quale l’amministrazione dello Stato è chiamata a chiudere il procedimento. Dalla richiesta di cittadinanza alla risposta dello Stato passano tre anni. Piegarsi o spezzarsi.
La politica dei partiti con queste persone continua a giocare. Dal “fuori i neri” degli uni, allo “ius soli sì, ma non oggi” degli altri. Un razzismo esplicito da una parte ed un anti-razzismo di maniera dall’altra. E prima o poi anche queste persone così forti, brillanti, capaci lasceranno il nostro paese per trovare altrove le opportunità che meritano.
Tutte le puntate di Eccellenze Afrodiscendenti sono disponibili nell’archivio online di Radio Radicale.
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