Diritti

Piccoli Schiavi Invisibili: tratta e sfruttamento, report di Save the Children

29 Luglio 2024

Il 30 luglio è la Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani. Proprio per questa occasione, come ogni anno, Save the Children ha pubblicato una delle sue ricerche più importanti: “Piccoli schiavi invisibili“.

Il rapporto è giunto quest’anno alla sua XIV edizione, e stavolta si concentra sulle storie dei minori vittime di tratta e sfruttamento, accolti nel sistema di protezione anti-tratta, che Save the Children ha incontrato nei suoi vari progetti e nelle case di accoglienza per minori non accompagnati in Italia.

Queste storie rappresentano solo la “punta dell’iceberg” di un fenomeno sommerso, ampio e diffuso. “Piccoli schiavi invisibili” parla di bambini, bambine e adolescenti traditi dal mondo degli adulti che ha abusato della loro fiducia e calpestato i loro sogni. 

A partire dall’ascolto da queste storie è possibile individuare elementi utili a conoscere questa terribile piaga che colpisce i bambini, le bambine e gli adolescenti, e attrezzarsi per prevenirla e contrastarla, fornendo anche raccomandazioni ai decisori, al fine di realizzare un sistema di prevenzione e protezione sempre più efficace, oltre che garantire il contrasto della tratta di esseri umani.

La tratta e il grave sfruttamento di persone sono fenomeni globali che interessano da vicino sia l’Europa che il nostro Paese, e questo report, attraverso l’analisi dei dati e della letteratura, offre una sintesi degli sviluppi recenti riguardo a questi fenomeni.

I dati

La “Schiavitù moderna” si caratterizza da due componenti principali: il lavoro forzato e il matrimonio forzato.

Nel mondo le persone che per via di minacce, violenza, coercizione, inganno o abuso di potere, sono vittime di queste forme di schiavitù sono quasi 50 milioni, e tra queste oltre 12 milioni sono minorenni.

L’analisi svolta su “Piccoli Schiavi Invisibili 2024” mostra che, tra i minori, 3,3 milioni sono coinvolti nel lavoro forzato, in prevalenza per:

  • sfruttamento sessuale, 1,69 milioni;
  • per sfruttamento lavorativo, 1,31 milioni, in ambiti quali lavoro domestico, agricoltura, manifattura, edilizia, accattonaggio o attività illecite;
  • 320mila risultano sottoposti a lavoro forzato da parte degli Stati, come detenuti, dissidenti politici, o appartenenti a minoranze etniche o religiose perseguitate.

I minorenni vittime di matrimoni forzati sono 9 milioni. Il fenomeno dei matrimoni forzati geograficamente interessa maggiormente:

  • l’Asia Orientale, con 14,2 milioni di persone coinvolte nel 2021 (più del 66% dei casi stimati);
  • seguita a distanza dall’Africa con 3,2 milioni di persone coinvolte (il 14,5%);
  • dall’Europa e Asia Centrale, con 2,3 milioni di persone (il 10,4%).

Nel 73% dei casi i matrimoni forzati sono organizzati dai genitori delle vittime o da parenti stretti (16%) e spesso si lega a situazioni di forte vulnerabilità, quali servitù domestica o sfruttamento sessuale.

In Italia

Nel nostro Paese, dal 1° gennaio al 31 maggio 2024, il Numero Verde Nazionale in Aiuto alle Vittime di Tratta e/o Grave Sfruttamento ha svolto 1150 nuove valutazioni con potenziali vittime di tratta. I minorenni valutati in questi primi cinque mesi del 2024 sono stati 62, il 5,4% del totale, di cui il 62,7% di genere maschile e il 37,3% femminile. L’81,3% dei minori valutati è nella fascia 16-18 anni.

Sebbene i flussi migratori dalla Nigeria abbiano subito un forte calo, è la nazionalità nigeriana ad avere il maggior numero di nuove valutazioni in Italia (25,2%), seguita da quella ivoriana (13,6%) e marocchina (11,2%).

In Europa

In tutto il continente, in 5 anni, dal 2017 al 2021 sono state circa 29.000 le vittime di tratta per sfruttamento sessuale e lavorativo, registrate nel database del Counter Trafficking Data Collaborative. Nella maggior parte dei casi, le vittime di tratta sono persone adulte, ovvero l’84%, e di sesso femminile (66%), ma una percentuale significativa è composta da minorenni: si tratta del 16%. Tra le vittime più piccole di età, fino agli 11 anni, sono in egual misura bambini e bambine, mentre in tutte le altre fasce d’età la prevalenza di sesso femminile è netta: si nota un picco del 77% di ragazze nella fascia d’età fra i 15 e i 17 anni.

Le vittime di tratta e sfruttamento sono spesso invisibili e se si tratta di minori, soli, indifesi, vessati da violenze fisiche o psicologiche, diventa ancora più difficile aiutarle nell’emersione.
I bambini e le bambine vittime della tratta sono maggiormente soggetti a forme di abuso psicologico, fisico e sessuale rispetto alle vittime adulte. Dai dati del report si evidenzia in particolare che il 69% dei minori subisce una forma di controllo psicologico, il 52% è minacciato e ingannato attraverso false promesse, mentre un 46% è soggetto a controllo fisico.

Le forme di controllo esercitate dai trafficanti sui bambini e giovani creano una rete fittissima dalla quale è estremamente difficile liberarsi.

Nel Mondo

Durante la pandemia, nel 2020, secondo i dati diffusi dall’UNODC nel mondo sono state identificate 53.800 vittime di tratta e sfruttamento. Tra quelle per cui è stato possibile stabilire genere ed età, il 35% è costituito da minorenni (18% femmine e 17% maschi).

Se invece prendiamo in considerazione un periodo di tempo più lungo che va dal 2011 al 2021, in totale poco più di un quarto delle vittime identificate sono bambine, bambini o adolescenti, cioè il 26,2%. La fascia di età in cui si stima il maggior numero di vittime di tratta e sfruttamento è quella compresa tra i 9 e i 17 anni (21,8%).

Gli interventi di Save the Children in Italia

L’organizzazione è attiva da più di 12 anni in Italia sul tema della protezione delle vittime di tratta e sfruttamento, con una rete qualificata di organizzazioni partner.

Il primo progetto è stato Vie d’Uscita, che dal 2012 si occupa di individuare le vittime anche su strada, di avviare percorsi di fuoriuscita dai circuiti della tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavorativo e di accompagnamento all’autonomia economica e sociale.

Dal 2021 è attivo il progetto Nuovi Percorsi, realizzato in collaborazione con il Numero Verde Anti-tratta, gli enti anti-tratta attivi in tutta Italia e altri enti territoriali pubblici e del privato sociale, per supportare la presa in carico di mamme vittime e dei loro figli, delineando un percorso individuale e attivando Doti di Cura educative o materiali.

Con lo scopo di realizzare un intervento per promuovere opportunità di crescita e garantire a bambini, bambine e adolescenti l’accesso ai loro diritti fondamentali nei contesti legati allo sfruttamento del lavoro agricolo, nel 2022 Save the Children ha scelto la Fascia Trasformata di Ragusa per avviare il progetto Liberi dall’Invisibilità nei territori di Vittoria e di Marina di Acate, grazie alla collaborazione con altri enti del territorio e alla partnership con l’Associazione I Tetti Colorati e la Caritas Diocesana di Ragusa.

Nel 2023 è stato poi avviato il progetto europeo E.V.A. (Early identification and protection of Victims of trafficking in border Areas), che punta a supportare i minori, le ragazze e le giovani donne migranti fino ai 30 anni d’età con o senza figli, vittime di tratta o a rischio di re-trafficking, che transitano in alcune zone di confine tra Italia, Francia e Spagna.

Le richieste per la protezione e la tutela dei minori

Raffaela Milano, Direttrice ricerca e formazione di Save the Children, ha dichiarato:

Solo un anno fa, il rapporto “Piccoli Schiavi invisibili” squarciava il velo sulla condizione dei figli e delle figlie dei braccianti che lavorano nei terreni agricoli di Ragusa e Latina, mettendo in luce una condizione di sfruttamento portata oggi alle cronache a seguito della morte di Satnam Singh. È necessario che alla commozione e allo sdegno per questo e per altri drammi faccia seguito una azione continuativa e capillare di contrasto al traffico e allo sfruttamento degli esseri umani, nonché un impegno deciso a sostegno delle giovani vittime accolte nel sistema di protezione affinché, dopo aver vissuto una delle esperienze più devastanti che un ragazzo o una ragazza possono trovarsi ad affrontare, siano accompagnate nella costruzione di un futuro diverso e libero.

Save the Children chiede a tutte le istituzioni competenti di potenziare l’impegno per contrastare la tratta degli esseri umani, con particolare attenzione nei confronti delle vittime minorenni. È necessario attuare e aggiornare le azioni del Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani 2022-2025, rafforzando l’impegno di approfondire i fenomeni emergenti sulla tratta dei minori, includendo nuove forme di tratta e/o sfruttamento come l’e-trafficking, lo sfruttamento all’interno delle case e in luoghi chiusi (indoor), il coinvolgimento in attività illecite, lo sfruttamento multiplo o quello negli insediamenti informali.

Bisogna garantire che le procedure di referral per l’identificazione dei e delle minori vittime di tratta siano messe in atto all’arrivo, nei luoghi di frontiera, nei casi di rintraccio sul territorio nazionale e in fase di prima e seconda accoglienza, per un accesso rapido a servizi di protezione e per un accompagnamento multidimensionale (sociale, sanitario, legale, educativo, ecc.) che risponda in maniera puntuale ai bisogni specifici dei minori stranieri, in particolare i minori non accompagnati.

A questo link il comunicato stampa utile per approfondire ulteriormente, e qui di seguito il pdf scaricabile del report piccoli-schiavi-invisibili-2024.

Nel video qui sotto i racconti di Precious, Georgina e Abdulaye, minori sopravvissuti all’incubo della tratta.

 

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