Diritti
Persino per una buona causa il cuore di una donna pesa meno di quello di un uomo
Le “repliche” della Nazionale Italana Cantanti dopo la denuncia social dei the Jackal sono una toppa che è anche peggio del buco.
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Perché c’è il maschilismo plateale, rozzo, spicciolo di Gianluca Pecchini, che si esprime con parole semplici: “sei donna, questo è un tavolo di uomini, vattene. Hai il completino? Ma che carina. Mettitelo sugli spalti e fai il tifo, le femmine non giocano a calcio”.
Parafrasando, ma il senso è questo.
Una vergogna che un episodio del genere venga banalizzato enfatizzando che quello da cui è stata esclusa Aurora Leone, convocata tra i Campioni per la Ricerca, era un “tavolo di soli uomini”. Non era la sagra del paese dove si decide di farsi il tavolino di compagnucci, ma un evento pubblico in cui i valori del rispetto e della solidarietà sono fondanti della costituzione della società della Nazionale Cantanti. Senza contare poi che lo sport promuove l’inclusività, l’integrazione, mira a ridurre i pregiudizi, favorendo l’incontro; ha una funzione educativa. Dovrebbe essere in grado di trasmettere modelli di vita e pratiche di comportamento più o meno virtuose.
E poi ci sono maschilismi più raffinati.
Leggiamo il comunicato della nazionale cantanti:
“Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Bertè, Rita Levi di Montalcini, sono solo alcuni dei nomi – recita il comunicato ufficiale – delle tantissime donne che, dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta , contro una compagine femminile) , hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti. Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della “partita del cuore”. La Nazionale Italiana Cantanti, non ha mai fatto discriminazioni, di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo, e followers.”
Avete presente quando qualcuno viene accusato di omofobia, e si difende dicendo che ha persino degli amici gay? È quella stessa cosa lì.
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Il comunicato prosegue:
“C’è solo una cosa nella quale non è mai scesa a compromessi: Noi non possiamo accettare arroganza e minacce dai nostri ospiti. Non è la prima volta che qualcuno cerca pubblicità ( e followers) distorcendo, sfruttando e manipolando 40 anni di storia”.
E siamo davanti a un altro classico: la donna isterica. La donna che dovrebbe stare più tranquilla. La donna che forse aveva il ciclo. Un filone dal quale, proseguendo, si arriva alla donna che è causa dei suoi mali, alla donna che se l’è cercata, alla donna che dovrebbe stare più attenta, non alzare la voce, e non fare troppo tardi, e premurarsi di avere sempre un accompagnatore, specie nelle ore più tarde, e non vestirsi in un certo modo e insomma, in definitiva, stare al suo posto.
Ma la perla finale ce la consegna Eros Ramazzotti, in un comunicato che sarebbe, stando alle testate che lo riportano, di “solidarietà” ad Aurora Leone e Ciro Priello dei the Jackal:
“Non siamo sessisti e tantomeno razzisti o omofobi, anzi, ognuno fa qualcosa per chi ha bisogno (da anni e in tempi non sospetti): sinceramente per un comportamento incauto di due persone dello staff non possiamo passare per quello che non siamo. W sempre la solidarietà. W le donne che sono parte fondamentale della nostra vita”.
E dunque: “Ognuno fa qualcosa per chi ha bisogno”. Ma cosa sono le donne, un panda?
E poi, dulcis in fundo, “W le donne che sono parte fondamentale della nostra vita”. Ma la vita di chi? Ma degli uomini, dei maschi, si capisce! Perché è l’unica vita, l’unica prospettiva che conta.
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E il punto di vista delle donne, quello no, non conta. Le donne sono importanti solo perché, è solo finché, sono importanti per i loro uomini. Che altrimenti chi li aspetterebbe a casa, dopo la loro sacra partita di pallone?
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