Diritti
Palestina: “Il Giorno della Terra” tra violenze e mancato rispetto degli accordi
Come ricordava Marwan Barghouti, dirigente palestinese detenuto da vent’anni nelle prigioni israeliane “L’ultimo giorno dell’occupazione sarà il primo giorno di Pace”
Il giorno dopo l’anniversario del “Giorno della Terra” il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato la “pericolosa escalation di Israele contro il nostro popolo e contro i nostri Luoghi santi”. L’annuncio, scrive l’agenzia di stampa Maan, è giunto dopo una mattinata di violenze, in cui almeno tre palestinesi sono rimasti uccisi, e dopo che un deputato israeliano di estrema destra, Itamar Ben Gvir, si è recato sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme scortato da agenti di polizia. Abu Mazen ha avvertito che queste “provocazioni” potrebbero trascinare la Regione in un’atmosfera di tensione e di escalation. Ha rilevato che esse rischiano di vanificare inoltre gli sforzi compiuti a vario livello per garantire la calma durante le prossime celebrazioni del Ramadan islamico: un riferimento questo, in apparenza, all’incontro da lui avuto giorni fa a Ramallah con re Abdallah di Giordania, il quale ha in seguito ricevuto ad Amman il Capo dello Stato israeliano Isaac Herzog.
Era il 30 marzo 1976 quando migliaia di cittadini palestinesi in Israele si riunirono per protestare contro l’ennesima espropriazione di terra palestinese in Galilea, ennesima operazione finalizzata a espellere gli abitanti palestinesi e creare nuovi spazi illegali per nuovi coloni ebrei e istallazioni militari. Durante la protesta, l’esercito occupante israeliano uccise sei palestinesi e ne ferì e arrestò molti altri. Da quel giorno, il popolo palestinese commemora questa data come “Yom Al Ard”, ossia il “Giorno della Terra”, uan giornata in cui chiedere a voce alta il “diritto al ritorno” che fu sancito dalla Risoluzione ONU 194 del 1949 e per esigere la fine dell’occupazione illegale dei territori palestinesi da parte degli occupanti israeliani.
Purtroppo però ogni anno questa data si trasforma in drammatica e non commemorativa a causa della costante carneficina compiuta Israele con i suoi cecchini che ogni anno ammazzano bambini, adolescenti, donne, ragazzi che hanno solo lacolpa di chiedere il rispetto dei propri diritti. Da quel 30 marzo 1976 a oggi, centinaia di palestinesi hanno perso la vita, migliaia sono stati i feriti gravi e molti costretti alla disabilità perenne.
Da oltre 70 anni i Palestinesi vengono cacciati con le armi dalla propria terra e sono costretti a vivere come profughi, mentre lo stato di Israele occupa illegalmente i loro territori violando e negando ogni loro diritto nell’indifferenza della cosiddetta “Comunità internazionale” che adotta il concetto di “Due pesi e due misure”.
Dal 1948 a oggi, Israele ha assunto il controllo militare dell’85% della Palestina storica, circa 27.000 km quadrati, e solo il 15% della terra è oggi disponibile per i nativi palestinesi nonostante il piano di ripartizione Onu del 1947 ne assegnasse il 55%. Oggi i Palestinesi nel mondo sono 13,7 milioni e 6,2 di questi sono rifugiati fuori dai confini palestinesi. Nessuno di loro, nonostante titolare del diritto al ritorno riconosciuto dal diritto internazionale, è mai riuscito a varcare i confini in senso opposto per “tornare a casa”.
E proprio in occasione della “Giornata della Terra”, venerdì 1° aprile alle ore 18 presso l’ex chiesa San Mattia ai Crociferi 18B in via Torremuzza a Palermo, si terrà un’iniziativa organizzata da “Voci nel silenzio”, un’associazione di volontariato con sede a Palermo che si occupa di Palestina e della questione palestinese in ogni suo aspetto, aperta al pubblico.
“Resistenza, resilienza e diritti umani”, questo il titolo dell’evento, vuole essere un’iniziativa volta a trasmettere alla cittadinanza quelle che sono le istanze della comunità palestinese, dalla storia del suo popolo, alle cronache più attuali che la affliggono, ai diritti umani, fino ai double standard ai quali assistiamo, specie in questo periodo di tensioni, nel contesto mediatico e politico.
“Avvicinandoci al 25 aprile, giornata della liberazione dal regime nazi-fascista, e alle elezioni comunali, come palestinesi sentiamo l’urgenza di riaffermare e far sentire la nostra voce a Palermo e in Sicilia, terra a noi cara e a noi sempre vicina” dichiarano gli organizzatori.
Saranno presenti, inoltre, decine di studenti universitari provenienti dalle varie città palestinesi, venuti a Palermo per motivi di studio. Sarà anche insieme a loro che si cercherà di costruire un dialogo con i cittadini e le cittadine sui progetti, le iniziative, i processi di cambiamento per favorire la solidarietà palermitana con la Palestina, e più in generale, con i diritti umani.
Il dibattito sarà moderato da Salvatore Cusumano e vedrà la partecipazione degli attivisti di “Voci nel Silenzio”.
Devi fare login per commentare
Accedi